Nell'ultima intervista rilasciata, Kobe Bryant aveva dichiarato come i tifosi di Denver fossero stati degli "idioti" per aver fischiato la loro stella Carmelo Anthony. Questo perchè Bryant sottolineava che se la scelta dell'ala dei Nuggets di rimanere o meno in Colorado fosse ancora in bilico, perchè diminurne le possibilità?
Non saranno certo stati i fischi a spingere Carmelo verso una meta o l'altra, ma di sicuro quei fischi sono un preludio a quelli più sonori che probabilmente si sentiranno quando, da avversario, Anthony rientrerà alla Pepsi Center.
Infatti secondo un General Manager rimasto anonimo, non è questione di dove, ma è questione di quando il giocatore andrà a vestire la casacca bianco-blu-arancio dei Knicks. "Questo è inevitabile", ha detto il GM, per due motivi: la voglia spasmodica del ragazzo di tornare a New York e la probabile mancanza di vere pretendenti che ad Anthony potrebbero interessare. Si è parlato dei giorni scorsi addirittura di Golden State che metterebbe sul piatto uno tra Ellis o Curry e qualcos'altro, veramente non male, ma non si è guardato alla scelta dell'ex Syracuse, che ha lo scacco matto in mano visto che se non sceglie il prolungamento, nessuno lo prende per averlo sei mesi e ritrovarsi senza nulla di concreto a fine anno.
Alla fine Anthony non è il contratto massimo quello che vuole, vuole andare dove veramente preferisce. A vincere. Difficile (anche se mai dire mai) che la scelta non sarà la Grande Mela, dove il suo amico Stoudemire ha già le braccia aperte per accoglierlo.
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