La partenza di Carmelo Anthony (e di Billups) ha sicuramente portato Denver ad inaugurare un nuovo ciclo. Un ciclo di rifondazione istantanea che punta sul potenziale dei giovani e sulla possibilità di creare un gruppo unito magari sul modello Dallas che ben tanto ha funzionato quest'anno. Certo non c'è Nowitzki, ma in casa Nuggets si spera di vedere qualche singolo pronto a fare il salto di qualità, magari con un paio di giocatori di una spanna sopra gli altri nelle gerarchie del go to guy.
Ma il progetto potrebbe subire una brusca frenata qualora un giocatore di importanza capitale nelle alchimie e nel gioco dei bianco-giallo-azzurri non tornasse ad allenarsi sotto la guida del sapiente George Karl. Il giocatore in questione è Nene, il centro brasiliano che nel corso degli anni è divenuto un pezzo di rilievo sia nel proprio team che nella lega professionistica americana.
Non un giocatore blasonato o una stella cambia inerzia, ma di sicuro uno dei migliori centri NBA grazie alla perfetta coadiuvazione di capacità fisiche e tecniche di altissimo livello. Uno che sa difendere ed attaccare e che può dare tanto anche con i vari "intangibles".