Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

domenica 2 gennaio 2011

IL QUINTO ATTACCO DELLA NBA

Da quando è arrivato Gregg Popovich a San Antonio, ogni qualvolta si parlava degli Spurs si parlava di una squadra propensa al gioco difensivo, un team eccellente nella propria metà campo che vinceva le proprie gare segnando poco ma facendo segnare agli altri ancora meno. Con un attacco a trazione posteriore basato su schemi a metà campo dal ritmo lento e ragionato.
Naturale aspettarsi questo se nel roster hai l'ammiraglio David Robinson, la più grande ala grande di tutti i tempi Tim Duncan, ed un coach come il sopracitato Popovich dedito minuziosamente a questi aspetti.

Mentalità ed assetti che non sono cambiati neanche con il ritiro di Robinson, giustamente, visto come sono andate le cose in questi inizi di anni 2000 (vedi i tre titoli vinti) e quindi insensato cambiare. Insensato cambiare quel gioco a trazione posteriore, fondato sulle letture a difesa schierata che spesso e volentieri culminavano con la palla consegnata in post a quel numero 21 che con quel suo repertorio vastissimo spalle a canestro difficilmente sbagliava. Non per niente lo chiamano The Big Fundamental.

Tempi che ormai appartengono al passato. Ad oggi la squadra texana è addirittura la quinta formazione più prolifica della Lega, davanti a lei ci sono solo gli Houston Rockets, i Denver Nuggets, i Phoenix Suns ed i New York Knicks, disposte in rigoroso ordine crescente. Tutte formazioni (eccetto Denver) che fanno dell'attacco il loro culto, che praticano chi più chi meno, il run & gun.

San Antonio non lo ha nelle corde e probabilmente la sua storia ci dice che difficilmente lo adotterà mai, e quindi l'essere lì trova fondamento nella grande capacità di coach Popovich nel sapersi riadattare e nel saper "riassettare" il suo roster, incrementando il playbook con nuove soluzioni offensive che prediliggessero i tiratori e dessero un occhio di riguardo ancor maggiore alla conclusione dal perimetro. Ed i giocatori stanno eseguendo alla perfezione. Non si cerca più con costanza la soluzione nel pitturato, non a caso in alcune gare Duncan produce statistiche ben al di sotto dei suoi standard, bensì si punta a far emergere le nuove qualità che il nuovo roster offre. L'innesto di Gary Neal, un meno spaesato Richard Jefferson negli schemi, un Tony Parker libero dagli infortuni e un Ginobili he nel nuovo sistema sta producendo la sua migliore stagione in carriera, oltre a quanto già detto, spiegano i 105.58 punti di media ed il bilancio di 29 W e 4 L. 

Ciò che ha indotto proprio quest'anno a cambiare è stato semplicemente il tempo. Coach Pop aveva ben chiaro che invecchiando Duncan, qualcosa doveva cambiare soprattutto nella regular season, in modo che Timothy arrivasse più fresco in post-season e soprattutto perchè sempre più difficilmente avrebbe potuto contare su una costanza difensiva lunga 82 gare più playoff.
E con una squadra che ha le sue altre due stelle nel reparto esterni, ovvero Ginobili e Parker, due che sveltiscono la manovra e che sanno inventare, era giusto osare...
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