Le tante sconfitte di quest'anno di Toronto, erano pronosticabili ad inizio stagione, dopo che la franchigia canadese aveva perso elementi fondamentali su cui ci si basava per la crescita. Ma Triano e giocatori, non si sono mai giustamente arresi all'evidenza, sottolineando quando fosse possibile, che la squadra poteva essere competitiva per via dei nuovi ruoli in campo e della sorpresa di alcuni giovani.Troppe però le lacune, a cominciare dalla difesa, per poi passare alla palese mancanza di giocatori di un certo peso, se si escludono pochi elementi. La più grande delle modifiche, è stata quella di affidare a Bargnani il ruolo di leader, ed il Mago ha risposto egregiamente al nuovo status, cominciando a prendersi tiri e spesso, responsabilità.
Il problema è che, pur essendo ormai un giocatore molto forte e su cui ci si può contare, non sembra (almeno per ora) essere il giocatore prima punta su cui poter costruire qualcosa di gran livello. Piuttosto Bargnani può giocare a meraviglia se ha vicino un'altra stella di almeno il suo valore. Magari se nel ruolo di esterno.
Questo per poter avere maggior spazio e quindi ritrovarsi a poter sfruttare tutte le caratteristiche da mis-match di cui dispone.
La stella nel ruolo di esterno, la si è cercata in casa e non sul mercato dove Toronto non può fare la voce grossa per contropartite, ambiente poco vincente e quant'altro. L'ormai consacrata scelta è ovviamente quella sul più talentuoso degli uomini a disposizione di Jay Triano, DeMar DeRozan, che lentamente sta cominciando a trasformarsi in un giocatore multidensionale che sa sfruttare bene sia l'atletismo sconfinato che ha in dote, sia l'ottimo tiro dalla media costruitosi negli anni.
DeRozan è una vera e propria speranza per il team e soprattutto per il coach, che nelle ultime ore lo ha definito il probabile nuovo go-to-guy del team. Questa affermazione forte di coach JT, non vuole sminuire il talento di Andrea e neanche toglierne i meriti, ma come è normale che faccia, sta spingendo il giovane swingman a diventare allo stesso livello di importanza del centro italiano.
Mossa anche furba per Triano, che sa bene come le difese si chiudano su Bargs quando la palla scotta, così ora gli avversari magari, nell'indecisione, potrebbero essere dubbiosi su chi sarà il destinatario del possesso importante e non concentrarsi solo sul singolo.
Comunque l'affermazione di Triano si spera per Toronto, possa scuotere ulteriormente DeMar e non fargli sentire un peso di responsabilità maggiore di quello che per ora riesce a tenere. Ma in una squadra non proprio in lotta al vertice, sarebbe bene che DeRozan si prendesse fin da ora le responsabilità che gli competono.
Sicuramente Andrea potrebbe essere un grandissimo secondo violino di una grande stella, ma è difficile pensare ad oggi ad un Bargnani secondo violino del DeRozan di adesso, seppur solo nei minuti finali.
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