Non hanno mai appiccicata addosso la targhetta di franchigia che potrebbe vincere tutto, e anche se sempre inserita tra le big, non è mai stata in nessun caso in questa stagione, messa sullo stesso piano delle contendenti al titolo. Si pensi solo al fatto che non era data per favorita netta neanche al primo turno, anche perchè contro c'era un buon team (specialmente in ottica futura), ma comunque depauperato di molti elementi fondamentali.
Eppure, snobbati o meno, Nowitzki e compagni hanno appena messo piede sull'ultima gradinata, quella sulla quale salgono solo in due, l'unica via per raggiungere la vetta e guardare tutti dall'alto in basso.
Come al primo turno, anche in questa Finale di Conference, la franchigia da affrontare era una di quelle considerate tra le più futuribili per via della concetrazione di talento in giovani mani, ma come al primo turno, gli uomini di Rick Carlisle hanno sottolineato al team avversario che non sono ancora pronti al salto finale, perchè qualcosa come mentalità ed esperienza la si deve acquisire con il tempo e non è derivante dal talento cestistico.
Probabilmente da questa sconfitta i Thunder hanno imparato molto e questo viaggio in post season è stato un insegnamento che li renderà ancora più forti per l'anno prossimo, ma per ora i Mavs hanno dato la prova del carattere dei vincenti.
La serie è stata vinta in gara 4 con quei famosi 5 minuti, ma la serie è stata vinta anche per l'apporto sottovalutato di Shawn Marion, che ha confermato soprattutto stanotte e nella notte di gara 4, che sui palcoscenici che contano ci può ancora stare e recitare ruoli di primo piano e non comparse estemporanee.
Difesa, concentrazione, voglia di vincere, esperienza e un trascinatore sempre costante e decisivo (ovviamente il tedesco), hanno accompagnato i texani fino alla finale NBA.
Una finalissima dove a prescindere dalla squadra che affronteranno, partiranno senza i favori del pronostico, altro stimolo a fare bene, oltre al fatto che si potrebbe assistere al remake del 2006, quando gli Heat vinsero condannando Dallas a rimanere a bocca asciutta. Quindi una rivincita attesa da chi quella finale la giocò.
Possibile che finisca di nuovo come nel 2006, ma con un gioco di squadra di questo livello eccelso, nulla è scontato, ed intanto lo scettro ed il trofeo di campioni della Western Conference se lo possono godere, ma senza perdere la concetrazione perchè Dirk ha in mente un altro trofeo, vuole indossare finalmente l'agognato anello.
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