Dopo essere stato premiato come MVP della stagione, Derrick Rose non poteva certo sfigurare essendo poi dinanzi al pubblico amico ed infatti non ha sfigurato anzi, come nella quasi totalità delle gare, è stato lui il trascinatore dei Bulls, che hanno acciuffato subito il pareggio stanotte contro la compagine di Atlanta. Pareggio che invece non si è consumato allo Staples Center, dove Bryant e compagni si sono dovuti arrendere per la seconda volta in casa a dei Dallas Mavericks mai così vogliosi di vittoria.
Entrambe le serie possono ancora dire molto, ma certamente i Mavs hanno portato tra sé e gli avversari un vantaggio notevole, facendo doppietta fuori casa e avendo la prossima coppia di gare in Texas dove faranno loro da padroni. Situazione difficile da immaginare alla vigilia ma soprattutto difficilissima per i campioni in carica che se non troveranno un giusto bandolo della matassa possono dire addio ai sogni del three peat. Kobe non è giocatore da arresa, ed i Lakers sono combattivi, ma Dallas non starà certo a guardare sfumarsi questo strabiliante vantaggio.
Ma tornando alla partita di Bulls-Hawks, stanotte gli uomini di Thibodeau hanno messo in scena una grande difesa, degna del mentore, del creatore di essa, seduto in panchina, ed hanno limitato in primis l'apporto delle guardie avversarie in particolare quello di Crawford (anche se anche il ragazzo ci ha messo del suo), seppur hanno concesso troppo a Teague specialmente sugli scarichi dal perimetro, e poi hanno, come già visto in gara 1, annullato i lunghi di Atlanta in fase offensiva. Di particolare rilievo il lavoro su Horford, ma non sul tagliafuori con Al, felino a rimbalzo ed abile anche nello scarico a favorire il tiratore libero. Il guaio degli Hawks sono state le percentuali al tiro, molto indirizzate dalla difesa Bulls è vero, ma che hanno compromesso in gran parte un match che li ha visti molto attenti in difesa per la maggior parte del tempo, nonostante spesso e volentieri le penetrazioni di Rose non fossero chiuse con un giusto movimento a sbarrarne la strada.
Ora si andrà di scena ad Atlanta e i ragazzi di Larry Drew devono far bene dinanzi al pubblico di casa per avvantaggiarsi nella serie.
Dall'altra parte invece Dallas sta sbaragliando tutti i pronostici pro Lakers, dimostrandosi capace di infastidire i losangelini relegandoli a tiri spesso difficili. La chiave stanotte però, comunque, è stata una grossa defezione degli uomini di coach Phil Jackson, ossia il tiro da oltre l'arco. La palla ha girato dicretamente ma la via del canestro da oltre l'arco sembrava stregata. 18 conclusioni sulle 20 tentate (con alcune ben congeniate) si sono spente sul ferro con consequenziale perdita di molti possessi con relativi punti. Il festival dell'errore al tiro si è maturato per tutta la gara, ma i Lakers sono riusciti comunque a mantenersi in linea di galleggiamento grazie alla superiorità a rimbalzo e all'estro dei propri uomini. Ma nel quarto periodo, Los Angeles è crollata.
I Mavericks vengono sospinti da un paio di minuti di grandissimo basket di Barea mentre la non affidabilità sul tiro da tre punti incideva anche moralmente alla squadra della California. Lo scempio causato dal nervosismo, ha colpito uno incline a perdere la testa... ha colpito Ron Artest che conscio della sconfitta del proprio team si è "sfogato" rifilando un duro colpo a Barea nel mentre la play/guard si apprestava a creare gioco. Espulsione giustissima e da vedere l'assegnazione di una sanzione che se arrivasse aggraverà moltissimo la situazione Lakers.
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