Ancora una grande notte di playoff, ma a far parlare è prima di tutto la notizia di uno dei giocatori coinvolti in questa post season: Derrick Rose. Il fortissimo play di Chicago, verrà insignito stanotte del premio di MVP stagionale dopo aver dimostrato di meritare in pieno un premio che mai come quest'anno era stato incerto fino ad un certo periodo della stagione.
Ma nell'incertezza, il suo nome era l'unico che mette d'accordo tutti senza alcuna riserva. Chiunque non può non ammettere che l'ex Memphis Tigers meriti il premio e l'insigne riconoscimento.
Miglioratissimo dopo l'esperienza maturata con team USA, Rose ha migliorato il suo gioco ed è divenuto un vero leader, una di quelle stelle cambia inerzia che sono il simbolo e l'immagine della franchigia. Thibodeau, ha aiutato molto il ragazzo nella crescita, per stessa ammissione di Rose e, dopo che il coach è stato coach dell'anno, mancava all'appello Derrick. Mancava solo che si votasse, perchè qualcuno che la NBA la ha scritta aveva già selezionato lui come destinatario del premio, leggasi Jordan e Pippen, senza considerare l'investitura arrivata poco tempo fa anche dall'ultimo MVP (riconosciuto tale da due stagione a questa parte), LeBron James, che aveva anch'egli additato il cestista dei Bulls come meritevole dell'onore.Rose è il più giovane giocatore di sempre a vincere questo premio.
Ma se i Bulls proveranno a pareggiare la serie stanotte, i Celtics in quel di Miami non ci sono riusciti.
Ora è durissima per Boston. E' vero, Miami ha giocato entrambe le gare in casa supportata dal pubblico amico, mentre i Celtics ancora non hanno ancora disputato una gara di questa serie al TD Garden, ma ora sono sotto 2-0 e Miami sembra scappare verso le finali di Conference.
Trascinati dalla solita inarrestabile coppia Wade-James e da un buonissimo Bosh, gli Heat hanno giocato benissimo sia in fase offensiva che difensiva per intensità e costanza. I Celtics stanotte hanno ritrovato il genio creativo di Rondo e il suo solito contributo più che mai prezioso, ma non è bastato perchè Boston ha bisogno di più dalle altre tre star del team.
Ha bisogno più che altro di ritrovare anche Paul Pierce, che in queste due gare non ha assolutamente fatto quello che si attende da lui.
Boston ha lottato, giocato con grinta ma alcune palle perse sono state inguardabili, così come l'inferiorità a rimbalzo con Big Baby inesistente sotto le plance. Ma anche un altro fattore ha fatto la differenza. Gli Heat erano ancora più infervorati in fase difensiva e hanno respinto in stoppate molte delle penetrazioni avversarie. Emblema è la stoppata che James ha rifilato nel finale a Kevin Garnett, quando i Celtics sotto di 9 ad un minuto, ci volevano ancora credere. Mentalmente, quell'azione difensiva ha distrutto Boston.
Ora si attende gara 3 in casa Celtics, gara chiave e fondamentale della serie.
I Thunders riescono invece a pareggiare la serie. Una W fondamentale, altrimenti le cose per Durant e compagni si sarebbero messe davvero male in caso di due sconfitte tra le mura amiche.
Oklahoma è stata brava ad ingabbiare Randolph, dopo aver capito a sue spese, in gara 1, che lui era l'uomo della differenza in casa Grizzlies. Infatti i 15 punti di Zachary non devono fuorviare, perchè c'è un 2/13 dal campo che fa comprendere bene come la difesa degli "altri" abbia funzionato. Compreso l'andazzo, Hollins ha cercato di variare le situazioni, coinvolgendo maggiormente gli esterni e lasciando a Conley più spazio di mettersi in proprio. Il play ha risposto ottimamente come ha fatto anche Mayo, 40 punti in due, ma gli scores sono risultati vani contro la coppia Durant-Westbrook e gli ispirati Maynor e Harden dalla panchina. L'apporto di quest'ultimi due ha fatto la differenza, togliendo peso offensivo alle due stelle dei Thunders e aumentando la pericolosità delle seconde linee. Se poi tiri con il 57.1% da tre...
Serie riaperta dunque ed ora si vola a Memphis, col pensiero che questa sfida si protarrà più a lungo del previsto.
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Rose è sopravvalutato al massimo gli avrei dato il most improved player ma non di +
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