E questa notte, di piccolezze e sfaccettature ce ne sono state diverse nella sconfitta di Boston in quel di Miami, con Pierce e Rondo del tutto sotto tono e stranamente estranei ai livelli che li competono, non tanto per la marcatura comunque forte degli Heat, ma proprio perchè sembravano la fotocopia di quelli che di norma accendono l'arena. Alcuni lampi di genio, ma nulla che avesse potuto cambiare l'inerzia della gara. Poi i Celtics sono sembrati spesso spenti, specialmente quando si trattava di lanciarsi su una palla vagante e soprattutto a rimbalzo difensivo, quando invece di provare a "mangiare" la palla ci si lanciava con sufficienza. Ovviamente non tutta la gara, ma l'impressione è che quando hanno fatto sul serio, hanno tenuto botta e potevano dare molto più fastidio agli Heat di quanto fatto vedere. Ma a prescindere da tutto, Miami ha giocato veramente molto bene, con un Wade inarrestabile che oltre alle sue magie personali, ha potuto bearsi anche dei molti scarichi del raddoppiato James, che con facilità trovava la giocata vincente.
Ma una chiave fondamentale è stato senza dubbio Jones, che approfittando soprattutto degli spazi aperti, ha fatto il lavoro che gli si è sempre stato chiesto, ovvero prendere e colpire da tre.
Ma se la serie Celtics-Heat sarà senza dubbio combattutissima, la grande impresa la continuano a compiere i Grizzlies che lanciano un chiaro segnale a chi credeva che la favola di Randolph e compagni sarebbe arrivata sicuramente al capolinea. La prima gara ha regalato ancora una gioia ai tifosi del Tennesse ed ancora una prestazione sublime di Z-Bo, sempre più trascinatore, sempre più decisivo. Ibaka ha giocato una bella partita in fase difensiva ed offensiva, ha arrestato bene le penetrazioni avversarie ma né lui né Perkins sono stati in grado di tenere per molto l'estro dell'ala grande che ha segnato un altro trentello (34) ed ha aiutato ad aprire spazio alle guardie di Memphis.
Anche Marc Gasol ha sfruttato bene le sue capacità ed ha messo su una prestazione di livello e costanza, usando con oculatezza anche i continui scambi tra post basso e viaggi all'altezza dei gomiti con il suo comapgno di reparto. I Thunder hanno giocato bene ma la difesa ben attenta dei Grizzlies ha fatto la differenza, tante palle perse per Oklahoma e tanti errori sotto canestro che hanno poi pagato i dividendi più di ogni altro aspetto del gioco.
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