E' la realtà dei playoff, l'imprevidibilità è la base, la concentrazione difensiva fa da padrona e le qualità del singolo sono l'arma in più.
I Playoff sono e sempre saranno una cosa che trascende la regular season. E' vero nella stagione regolare le forze in campo si vedono ben marcate, le alchimie di gioco si limano, ma non sempre si cerca di dare più del massimo consentito.
Non a caso anche stanotte un doppio colpo gobbo, che agisce come contrappeso alle aspettative iniziali.
La prima e la seconda squadrona della Western Conference, sono state sopraffatte in casa, accusando la voglia spasmodica dell'avversario di gettarsi nella mischia senza timore reverenziale e di giocarsi partita dopo partita come fosse l'ultima. Mai successo che la prima e la secona del ranking perdessero la prima.
Un compito più arduo del pensato quindi per Lakers e Spurs, che sono state sorprese rispettivamente dagli Hornets e dai Grizzlies, che hanno fornito quel qualcosa in più del normale per strappare il risultato finale.Si, perchè per battere Duncan e soci, serviva più del contributo solito, e quel qualcosa di più è arrivato, una precisione al tiro sublime in prima istanza e poi gran freddezza nel prendersi le responsabilità che contano. Prestazione in grado di sopperire (ed anche di più) un'assente stella di Memphis (Rudy Gay, l'altra è Randolph) che queste gare di post season le può solo osservare da bordo campo.
Nonostante San Antonio sia dura a morire, perchè franchigia che punta solo all'ambito titolo, il team di Ryan Hollins ha dimostrato di poter competere ad alti livelli. La partita poteva essere vinta da ambedue le parti, anche perchè Bonner ha praticamente spinto i suoi con due triple fondamentali, ma il tiro finale sbagliato da Jefferson allo scadere, permette agli altri di trionfare. Comunque Memphis si è esibita bene in difesa, ma ha lasciato troppi spazi dagli scarichi o dalla circolazione veloce ai tiratori, cosa questa da assolutamente rivedere in tempi brevissimi perchè il tiro non può entrare sempre con la stessa frequenza di stanotte (un esempio su tutti è il tiro finale, inguardabile la gestione difensiva dei Grizzlies). Chissà dunque se le accuse di Duncan a Hollins di aver perso le ultime partite appositamente per affrontare gli Spurs (più congeniali al gioco dei Memphis come accoppiamenti difensivi, principalmente), non siano una verità... Intanto Memphis porta a casa la sua prima W nei playoff.
Nell'altra sorprendente vittoria (Hornets batte Lakers), allo Staples Center si è assistito ad uno spettacolo di continua lotta su ogni possesso con Paul che ha dato dimostrazione di come il leader c'è ed è pronto a spingere la squadra. Tanti tiri importanti presi anche dal palleggio, tanti buoni passaggi smarcanti, ma soprattutto una grinta che lo ha "acceso" completamente ed un ball hadling che ha fatto girare la testa a tutti i suoi difensori, primo fra tutti Gasol. Il lungo troppo spesso si è trovato a dover limitare Paul sul perimetro, negli scambi di accoppiamenti difensivi e puntualmente non ha saputo fermarlo per via di un primo passo diverso tra i due.
New Orleans non si è frenata un secondo, e in particolar modo in difesa ha fornito una vera prova di forza, limitando in maniera notevole le possibilità di tiro dei losangelini. Ovviamente l'estro di Kobe è stato il fulcro della resistenza Lakers, che grazie al suo campione hanno tenuto botta in una gara che li ha sorpresi per l'intensità con cui gli avversari si sono posti per tutti i 48 minuti. Fondamentale poi l'apporto di Jack dalla panchina che ha contributo veramente in maniera notevole quando è stato in campo, e aldilà delle cifre sempre comunque molto buone, ha fornito una prestazione personale tra le migliori degli ultimi tempi. Grande merito a coach Monty Williams, non solo per aver creato una difesa così attenta, ma anche perchè ha saputo riconoscere durante la gara quali fossero le giuste accortezze tattiche. Ora la prova di maturità sarà gara 2, difficile non aspettarsi una rabbiosa risposta targata L.A..
Nell'ultima gara svoltasi, la coppia Durant-Westbrook non ha tradito le attese e anche se i Nuggets sono stati molto reattivi, non hanno frenato le scorribande dei due, causa scatenante della sconfitta di questa gara 1 di una serie che si preannuncia movimentata e ricca di colpi di scena. E' mancato sostanzialmente il tiro dalla lunga distanza a Denver, che ha centrato troppe volte il ferro rovinandosi le buone occasioni costruite. Inarrestabile Durant che oltre a segnare con regolarità prendendosi poi una quantità industriale di tiri liberi, ha aperto bene e discrete difese dei Nugs, rendendo più semplice il compito dei tiratori e del suo compagno Westbrook. Buona la tattica di raddoppio sul portatore fuori dall'area nei momenti di difficoltà di questi (anche se usata con il contagoccie, cosa che è meglio perchè altrimenti ci si adatta in fretta e diventa inutile) che faceva perdere secondi preziosi alla costruzione della manovra.
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