I fatti, i momenti, gli eventi, gli aneddoti che si verificano in una settimana di NBA sono tantissimi ma alcuni di loro sono più significativi o più singolari di altri, quelli che possono da soli rappresentare in sintesi quanto è accaduto in quei giorni. Terminata anche la ventiduesima settimana di Regular Season, si torna con la settimana NBA da 1 a 10, più una variabile jolly a seconda di quello che succederà nei 7 giorni.
1 la notte che basta per fermare
un record durato 52 giorni. Forse in una delle notti più insospettabili visto
che i Bulls giocavano senza il risaputo Rose, senza Belinelli, senza Hamilton
ed anche senza Noah. In pratica quattro giocatori da quintetto fermi ai box, con Nazr
Mohammed a reggere gli urti sotto le plance e Butler-Hinrich esterni titolari.
Non sono serviti gli Spurs o i Thunder od altre squadre ben attrezzate, sono
bastati gli improbabili rimanegiati Bulls, a bloccare gli Heat a quota 27 W
consecutive. Chiudono la striscia al secondo posto, dietro alle 33 dei Lakers
dello showtime. The streak is over.
Due punto zero. Durant ci offre una nuova versione del
“placcaggio tutti giù per terra” che James ci aveva fatto vedere quando un tifoso
aveva segnato da centrocampo, vincendo così una considerevole somma in denaro. Anche
qui un fan ha vinto la gara del tiro da centrocampo e la stella di OKC si è
fiondata ad abbracciarlo con i suoi 106 kg circa, facendolo cadere al suolo. Se
diventa una mania questa gioiosa esultanza, allora quando qualcuno vincerà a
Los Angeles sarebbe meglio dire a Kobe di andare lui a festeggiare il vincitore
perché altrimenti lo spettatore vincente potrebbe vedersi arrivare Howard…
Tre, la posizione di Tony Parker
nella corsa all’MVP secondo NBA.com per questa settimana. Già, dopo i due
soliti noti c’è il francesino. Ha scavalcato Chris Paul ed in questo momento
aldilà dell’oceano è considerato come il miglior play. Tra lui e
Paul in effetti è una bella battaglia che probabilmente troverà una risposta
ed un epilogo ai playoff…
4° all time scoring NBA. Quattro
anche i punti che gli mancavano prima di stanotte per superare il compianto
Chamberlain e portarsi appunto quarto. Parliamo di Kobe Bryant, ad oggi Mr
31434 di score. A meno di 1000 punti, 858 per la precisione, nel mirino c’è Michael
Jordan e con tutta probabilità Bryant lo supererà durante la prossima stagione.
Cinque gare di Regular Season. E’
tutto il bottino che è riuscito a racimolare Danny Granger quest’anno. 5,4 sono
anche i suoi punti di media per questa sfortunatissima stagione. Infatti la
stella di Indiana non potrà aiutare il suo team ai playoff, visto che dovrà
nuovamente stare fuori, post season annessa. Un colpo durissimo per la franchigia,
che attualmente è seconda nel ranking ad East e con Danny in più tra le sue
fila poteva fare sicuramente un più bel cammino nelle partite che contano di più.
Sei le lettere di Dallas. E dove
leggi Dallas leggi necessariamente Nowitzki. Il tedesco, volto e simbolo della
franchigia Mavs, nel marasma della corsa ai playoff si è fatto notare anche a
livello statistico. E’ diventato il 17esimo giocatore per punti sorpassando
Ewing fermo a quota 24815 ed è divenuto sempre in questa settimana 19esimo per
canestri fatti. Ha superato prima Baylor a 8693 e poi Gary Payton a 8708.
Sette su sette da tre per Nate
Robinson. 100% da oltre l’arco con ben sette tentativi all’attivo per il folletto
dei Bulls. Chicago però si è dovuta arrendere comunque ad un Nowitzki
ispiratissimo da 35 punti. Bella prestazione lo stesso per Nate, che però non è
record franchigia perché Ben Gordon nel 2006 fece 9/9…
Otto a Kendall Marshall. In questo finale
di stagione, dove chi non accede ai playoff pensa principalmente a far crescere
i giovani, emerge finalmente un rookie che chi scrive considera uno dei
migliori play del draft dell’anno passato: Marshall. Con davanti Dragic
è difficile trovare buoni minuti per farsi notare, ma lui ce l’ha fatta. Due
gare in quintetto e due escursioni sulla doppia cifra in assist. Se continua a
farsi valere si rischia il caso Houston con due bei play persi entrambi per un
dualismo che andava deciso subito. Guarda caso anche allora c'entrava Dragic. Se macina ancora assist, è meglio cominciare
a stabilire su chi si pensa sia meglio puntare.
Nove ad un’altra sorpresa poco
nota: Tobias Harris. Probabile che in molti avranno pensato “Chi?”. L’effetto
fine stagione si fa sentire pure ad Orlando. I Magic si sono presentati con un
quintetto composto dai "famosissimi" Kyle O’Quinn, Dequan Jones ed appunto Tobias
Harris. A completare gli starter c’era perlomeno Jameer Nelson ed Harkless che, seppur suoni già più familiare ed abbia dimostrato buone qualità, non è certo
ancora una sicurezza. La cosa sorprendente è che i Magic sono stati Magic anche
di fatto andando a vincere comunque, seppur fosse contro i Wizards, grazie ad un
trentello con 11 rimbalzi di Harris. Tobias tra l’altro nelle scorse recenti
apparizioni ha buttato giù 29 punti, 9 rimbalzi e 6 assist in una gara e altri
20 punti in un’altra.
Dieci alla sfida che si profila tra
Mavs, Lakers e Jazz per l’ultimo spot dei playoff. A meno di dieci partite al
termine della stagione, i giochi per quanto riguarda chi accederà alle gare che
contano di più sembrano tutti fatti, sia nella Eastern che nella Western
Conference. Solo queste tre formazioni verosimilmente non sanno ancora se le
loro vacanze inizieranno il 17 Aprile. Una poltrona per tre.
Numero jolly: 28 Marzo notte, ore
italiane. Non è stata solo la notte che ha terminato il record di W consecutive
degli Heat, ma è stata una notte rompi record anche per i Nuggets. Nella stessa
nottata infatti, quelli di Denver hanno perso concludendo la striscia di 15
vittorie di fila che avevano accumulato.
Numero jolly bis: 31 Marzo qualsiasi ora italiana.
Aria Di NBA auguri a tutti una Buona
Pasqua e Pasquetta.
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