Sacramento o non Sacramento? Questo è il problema

Durante l'arco di questa stagione i Kings e più in generale la città di Sacramento, è stata molto più al centro dell'attenzione pubblica di quanto invece i risultati di squadra ne potessero prevedere. Le problematiche di Cousins, la promozione definitiva di Isaiah Thomas in cabina di regia, il continuo chiacchierare sul futuro di Tyreke Evans e il suo "rallentamento" nella definitiva esplosione, sono alcune delle notizie più importanti di quest'anno parlando del team. Ma tutte queste news sono sempre passate in secondo piano rispetto all'emblematico caso sul dove giocherà la franchigia il prossimo anno. Passano in secondo piano anche perché è molto probabile che i Maloof vogliano far scegliere ai nuovi proprietari cosa fare del loro patrimonio di giocatori e quindi far pianificare loro il mercato senza far scendere comunque neanche il valore della franchigia che di certo depauperata di Evans e Cousins avrebbe perso molto.


Ma se l'accordo per l'investitura a Seattle come nuova casa ospitante sembrava ormai ad un passo, gli sforzi di Kevin Johnson per far rimanere in California i "Re" potrebbero essere ripagati. La situazione infatti sembra ancora una volta essersi quasi riequilibrata grazie ad un progetto serio sulla nuova arena, programmata per essere un monumentale risvolto economico nel lungo periodo, atto a portare benefici per tutta Sac-Town. Difatti la proiezione è che, con la nuova costruzione, si creeranno (e salvaguarderanno) moltissimi posti di lavoro, si rivitalizzerà l'area e si renderà la zona un punto nevralgico e moderno. 

Infatti non solo la voglia di Johnson ha trovato appoggio con grandi imprenditori che insieme "sponsorizzeranno" con la propria pecunia il sopracitato disegno, ma i fatti hanno risposto alle parole visto che il progetto della nuova arena è stato approvato. Quindi ora Sacramento potrà presentarsi dinanzi al Board NBA con una serie proposta che fa da contraltare a quella già sostanziosa di Chris Hansen per i rinascenti Seattle Supersonics.
Tutto passa sempre per la NBA e a fine aprile si saprà meglio il futuro della società e della città che si "aggiudicherà" il team. 

Quello che è certo è che nella River City comunque vadano le cose non devono avere rimpianti, avendo fatto veramente tutto il possibile per mantenere in vita i Kings.

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