Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 12 marzo 2013

La stagione dietro l'infortunio: Derrick Rose

E' il 28 aprile del 2012. Chicago sta vincendo agilmente la gara di playoff contro i Sixers, ma la doccia che attende i giocatori al termine della gara non è calda, ma gelata. Non c'è vero tifo per la vittoria di quella gara, c'è più quella amara incertezza sull'infortunio patito da Derrick Rose, che nel finale di gara si è ritrovato a terra dolorante con il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che aveva fatto crac. Si parla solo di quel fermo immagine che costerà ai Bulls il proprio fenomeno ai box per un tempo che sembra non finire mai e stagione inevitabilmente compromessa. Da quel momento in poi Derrick Rose rientra in campo con la canotta da gioco solo in pubblicità, con l'Adidas che in uno spot "epico" ne descrive la storia, di una Chicago bloccata, paralizzata, in attesa di ritrovare il profeta in patria che riscuota l'ambiente, distruggendo l'immobilismo di una città e di una squadra a cui manca la sua stella per ricominciare a cullare vere ambizioni e speranze.

E' dietro a questo che ha inizio il calvario dell'MVP del 2011, fatto di dolori come da lui stesso dichiarato, di un'attesa logorante e coadiuvato poi da fisioterapia costante. Ma nel cammino di ripresa, Rose ha imparato a conoscere altri modi per provare a migliorarsi, ovvero analizzando se stesso nelle partite, guardando gli altri e cercando di carpire i vari segreti di ognuno, ritrovando poi un lavoro muscolare in palestra che gli ha regalato qualche chilogrammo in più che potrà aiutarlo ulteriormente nelle sue già immaginifiche penetrazioni oltre ad una serie infinita di sessioni di allenamento al tiro che di sicuro lo hanno migliorato ancor di più sotto questo aspetto.

Ma per ora i tifosi, gli amanti della disciplina ma molto probabilmente lui stesso, non pensano a questo, si pensa solo a capire quando sarà il momento giusto per tornare, quando il suo fisico risponderà alla perfezione ai disegni di movimenti immaginati nella mente. Rivedere Rose anche solo nel riscaldamento pre partita a mettere a segno qualche tiro è già un passo avanti notevole, un motivo per far riaccendere stampa e microfoni alla caccia spasmodica del minuzioso particolare che permetta di seguire al dettaglio passo per passo il recupero del giocatore. Una catalizzazione tale, capace di adombrare il giocato in campo, già di per se da seguire non foss'altro per essere generatore e fonte di molte storie.

Ad oggi, la paura di molti risiede nelle aspettative sul ritorno completo della sua esplosività, ma questo sarà da sperimentare. La ripresa degli allenamenti soprattutto con l'inclusione di possibili contatti, cerca di far perdere il normale timore di un nuovo infortunio. La presa di coscienza avverrà solo prendendo falli magari anche in aria, ricadendo dopo un gran salto a canestro. E' per questo che Rose, seppur sia in discreta forma deve attendere di essere più che al 100% per tornare in campo, in modo da avere la certezza di aver fatto tutto il necessario senza correre inutili rischi che magari spaventerebbero tutti, questo solo per aver voluto accelerare. Potrebbe chissà anche non rientrare quest'anno, ma la certezza è che a Chicago sono pronti a riprendere a pensare in grande, perché nello spot l'Adidas non è la veggente, bensì è una narratrice che ha creato un finale che guarda al futuro ma è già scritto da adesso. La folla attende solo il momento giusto per esplodere.

Condividi
Related Posts : Chicago Bulls, Derrick Rose, Storie NBA

Nessun commento:

Posta un commento