Uno il povero malcapitato di turno
che una volta ogni tanto finisce nei poster come “vittima”. Questa volta è il
turno di Brandon Knight che ha subito una sonora e mostruosa schiacciata da
DeAndre Jordan… Dai Knight non finirai su tutte le pagine dei mass media, in
fondo mica l’ha fatta Jordan…
Due “alley-oop” nella stessa
azione per segnare. Quanto è accaduto durante la gara tra Rockets e T-Wolves.
Su una penetrazione di Harden, arriva Stiemsma a stopparlo e a far partire un
contropiede. Palla a Rubio che alza un “alley-oop” a Dante Cunningham.
Quest’utlimo, leggermente defilato dal ferro preferisce a sua volta, in volo,
rialzare per Gelabale che stava riempiendo la corsia centrale arrivando dalle
retrovie. Gelabale prende il secondo “alley-oop” ed infila comodamente.
Tre punti grazie al tiro da oltre
l’arco, almeno una volta, in 53 partite filate. Tanto ha raggiunto Stephen
Curry, prima di chiudere il tutto con uno 0/5 nella disastrosa gara contro i
Bulls, che gli hanno dato il ben servito. Il Curry è servito.
Quattro la somma di tutto ciò che
ha messo in attivo Bargnani nella sua ultima partita della stagione e con ogni
probabilità, nella sua ultima partita in maglia Raptors: 2 punti e 2 rimbalzi. Poi
di nuovo un infortunio e tentativo di rivitalizzarlo troncato sul nascere. Forse
la dirigenza pensava di farsi un regalo e farlo anche ad Andrea a farlo
rimanere ancora a Toronto. Proprio un regalo … si un pacco… Vedi qui per un articolo dettagliato su questo periodo di Andrea .
Cinque le partite consecutive in
cui Martell Webster ha piazzato almeno 4 triple in ogni singola gara. Ha
segnato, non solo tanti punti per la causa Wizards, ma anche il record
franchigia in questa statistica.
Sei le squadre nella Western
Conference che, per come stanno le cose, battaglieranno fino all’ultima gara
per giocarsi tre posti ai playoff. In questa bagarre contiamo i Blazers, i
Warriors, i Lakers, i Jazz, i Rockets e i Mavs...
Sette, ma realisticamente parlando
si potrebbe anche dire otto, le squadre sicure ad Est che andranno ai playoff.
Mancano ancora tante partite e gli infortuni sono sempre dietro l’angolo quindi
un pronostico ora non è una sicurezza ma un azzardo, ma le squadre per i
playoff nella Eastern Conference sembrano già praticamente tutte segnate.
Otto partite di fila con 20 o più
punti, quello che ha combinato il rookie dei Blazers, Damian Lillard. Striscia
interrotta con la gara della scorsa notte. Che Portland fosse una delle
migliori squadre nello scegliere al draft grandi talenti (poi gli infortuni
sono pensabili ma non preventivabili) oramai era cosa nota, ma non mancano di
rimarcarlo con l’ennesima ricostruzione che sta andando a buon fine. Il play è
a mani basse il R.O.Y. dell’anno e sta giocando anche da stella. Tra l’altro è
dagli anni ‘80 con Calvin Nett che non si vedeva una striscia così lunga con
così tanti punti di un rookie dalle parti di Portland. Ed è dal 1996-1997 che
un rookie non piazzava almeno 1200 punti e 400 assist.
Nove anni e pochi giorni sono
passati da quella partita in cui Bryant giocò un minuto e fece 0 nella casella
dello score. Da allora ha sempre segnato almeno un punto, fino alla partita
contro i Pacers. Per un infortunio era stato prognosticato fuori a tempo
indeterminato, ma lui è voluto scendere comunque in campo ed ha giocato 12
minuti con zero punti a referto, prima di dare forfait ed interrompere così la
sua striscia.
Dieci per la seconda settimana
consecutiva ai Miami Heat. Sono riusciti, grazie alle vittorie di questi giorni,
a battere tutti i team almeno una volta in una singola stagione. E’ la prima
volta che riescono in quest’impresa nella loro storia. Non solo questo però,
perché hanno proseguito la loro striscia di W consecutive, raggiungendo ora
quota 22 e portandosi al secondo posto nell’albo di questa classifica speciale.
Raggiunti quindi gli Houston Rockets a 22, nel mirino ora c’è il primo posto
dove ci sono i Lakers targati 1971/72, con 33 vittorie. Quei losangelini
persero la loro striscia contro i Bucks ed il destino ha voluto che qualora
James e compagni arrivassero a 32W, per pareggiare L.A. se la dovranno vedere
proprio con il team di Milwaukee…
Numero jolly: 39 i liberi che ha
tirato Dwight Howard in una singola partita, mettendone 25. 39 sono anche,
coincidenza, i punti con cui ha chiuso alla fine il suo tabellino. Il tutto fatto,
guarda caso un’altra coincidenza, contro i suoi Magic. Ha pareggiato così il
record NBA di liberi tentati, record che era detenuto sempre da lui e che aveva
fatto in maglia Magic.. Nessuno dal 1985 aveva superato la soglia dei 30 liberi
in una singola partita, ci riuscì Shaq… e questa non può essere una coincidenza…
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