I fatti, i momenti, gli eventi, gli aneddoti che si verificano in una settimana di NBA sono tantissimi ma alcuni di loro sono più significativi o più singolari di altri, quelli che possono da soli rappresentare in sintesi quanto è accaduto in quei giorni. Terminata anche la dodicesima settimana di regular season, visto l'arrivo della Domenica, si torna con la settimana NBA da 1 a 10, più una variabile jolly a seconda di quello che succederà nei 7 giorni.
Uno, la posizione in campo di Mike Conley sul parquet. Viene così da chiedersi come sia possibile sull’83-80
e pochi secondi al termine della gara, che la rimessa dei Grizzlies venga affidata a lui, ad un piccolo. E’ quasi consuetudine che debba essere un lungo con qualche
decente capacità di passaggio a dover essere l’addetto a far ripartire il
gioco, per la maggiore visibilità che avrebbe dalla rimessa laterale e per la migliore padronanza di palleggio che ha il
back court nel tenere palla. Ma contro i Bulls c’era Conley. Il play ha cercato
invano una via di passaggio ed ha perso tutti e cinque i secondi a sua disposizione
per rimettere e così la palla è andata a Chicago. Ha comunque vinto Memphis, ma
fare ai playoff questi errori ci si “rimette” solo.
Due le facce della moneta dei Lakers. Una, la testa che
pensa veloce, quella che vuole Mike in attacco, quella di un team che in fase
attiva spinge continuamente, tanto da portare a casa ben 4 alley-oop nel solo
primo quarto contro i Bucks. Dall’altra parte però c’è la croce, la difesa,
quella non proprio vista come priorità dal baffo, che consente agli Heat di
partire con quattro canestri comodi in schiacciata sui primi quattro tiri che
hanno messo. Los Angeles deve urgentemente sistemare la fase difensiva
innanzitutto e non voltare la testa dall’altra parte … sennò esce croce.
3.1 il coefficiente di difficoltà (per il basket), dell’avvitamento
di Belinelli. Parliamo del jumper che ha portato i Bulls a battere i Celtics
100 a 99. 3.1 sono anche i secondi rimasti a cronometro per Boston, per
arrivare a costruire il tiro del contro-sorpasso. Tiro che poi alla fine non è entrato.
Interessante notare come Marco abbia giocato in tutto 20 minuti e spiccioli in
quella partita, ma Thibodeau non guarda mai queste cose e decide chi far
restare in campo a seconda di come meglio si sistemano le situazioni difensive.
E quindi eccolo in campo all’OT dopo essere stato snobbato a lunghi tratti nei
quattro quarti. E’ pur giusto sottolineare però, che il buon coach ha altalenato nuovamente il minutaggio di Belinelli, dopo che l’italiano stava fornendo un
bel contributo da starter dall’alto minutaggio. A proposito di coefficienti di
difficoltà e di avvitamenti, sarebbe da prendere in considerazione per Tom, un
bel tuffo nel passato.
Quattro i giocatori dei Raptors sopra i 20 punti nella gara
contro i Bucks. Un risultato particolare ed interessante, ma che comunque è
stato vanificato, perché la partita verrà piuttosto ricordata perché Toronto ha
sprecato un margine di 20 lunghezze, facendosi recuperare e poi sorpassare da Milwaukee. Il margine che i Bucks hanno riagguantato è il 5° più largo recupero nella storia.
Cinque le partite disputate dai Wizards con di nuovo John
Wall in campo. Sono arrivate tre vittorie e due sconfitta di cui una di un
punto ed una con i Clippers per poco. Cifre che non possono essere una
coincidenza e che fanno capire come Washington sia una buona squadra se c’è un
signor play come Wall, a guidarla. Il “capitale” di Washington.
Sei minuti, circa, mancavano alla fine della gara
Pacers-Bobcats, quando deve essere balenata nel cervello a Roy Hibbert l’idea
di una scommessa. Il centro di Indiana ha promesso ad ognuna delle riserve in
campo $100 dollari, nel caso avessero tenuto i Bobcats sotto gli 80 punti. Le
seconde linee non sono mancate all’appello e Charlotte si è fermata a quota 76.
E Hibbert paga..
Sette bello quello che ha pescato Metta World Peace durante
la partita. Dopo una palla rubata, parte in contropiede e salta per la dunk. La
palla sbatte sul ferro e rimbalza in aria per poi ricadere in fondo alla
retina. Metta va poi a fare il bacia mano ad una signora del pubblico. Peace
and Love.
Otto all’oggetto volante non identificato che è saltato
sopra la testa di John Wall, superandolo, nella gara dei Wizards contro i
Magic. Il play di Washington ha poi scoperto che si trattava di una persona,
Ish Smith, dopo che quest’ultimo, una volta volato sopra di lui si è rigirato
ed ha stoppato un comodo tiro dello stesso Wall. Ish ha letteralmente scavalcato
il muro.
Nove i secondi di torcicollo che devono essere venuti a
Lillard dopo la splendida giocata di Kirie Irving. Il play dei Cavs, si
accentra in area, accetta l’uno contro uno con Damian e lo salta con due spin,
uno a destra e poi uno a sinistra, chiudendo poi con un canestro con appoggio al
tabellone.
Dieci alla creatività degli americani per distrarre i
giocatori avversari durante le partite. Come dimenticare il grosso signore che sballottolava
la pancia durante i tiri liberi degli ospiti, o la serie di fogli con scritto “Miss
it”, fino ai classici cartelloni di scherno. Anche questa settimana l’inventiva
non è mancata, con gigantografie di faccioni di Jeff Teague per tifarlo e soprattutto della
Kardashian, quest'ultima per "distrarre" Humphries durante la gara.
Numero jolly: 26 gli anni che sono dovuti passare prima che
i Bucks rivincessero in casa dei Phoenix Suns, interrompendo una striscia che
durava da 24 partite. All’epoca Reagan era Presidente degli Stati Uniti e l’Unione
Sovietica era intatta e la somma dell'età degli attuali starter dei Bucks era di tre
anni…
Numero jolly bis: 58 i
punti degli Hawks contro i Bulls. 20 punti nella prima metà di gara e soli 5
nel secondo quarto. 24/82 dal campo (!). Nessuno in doppia cifra tranne tale
Mike Scott, rookie, con 10 punti.
Condividi
Related Posts : Atlanta Hawks,
Chicago Bulls,
John Wall,
Los Angeles Lakers,
Marco Belinelli,
Metta World Peace,
Mike Conley,
Milwaukee Bucks,
Roy Hibbert,
settimana NBA da 1 a 10,
Washington Wizards
Nessun commento:
Posta un commento