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martedì 15 gennaio 2013

La panchina dei Los Angeles Clippers

L'esponenziale crescita dei Clippers degli ultimissimi anni è dovuta certamente a più fattori come le scelte più oculate nella selezione dei giocatori, la (finalmente) capacità di costruire sopra il buono fatto in precedenza, passando poi per gli arrivi fondamentali di Griffin e Paul fino a giungere al gioco, che sta macinando sempre più. Ma se di certo Paul ha dato una grande mano proprio per l'amministrazione e i tempi di gioco, fondamentale di sicuro è stato un altro aspetto, la costruzione di un comparto di giocatori da rotazione in partenza della panchina, degno di un top team della Lega.


Perché questo sono divenuti i bianco-rosso-blu, una squadra solidissima in grado di affrontare tutti a testa alta. Magari non sono ancora completi al massimo per puntare al titolo (un Rudy Gay potrebbe far fare il salto di qualità definitivo) ma di sicuro anche grazie alla panchina sono una squadra da piani alti.

Per ogni titolare c'è un buonissimo sostituto seduto in panchina (magari giusto un centro affidabile in più non guasterebbe) tra Bledsoe, Matt Barnes, Lamar Odom e Jamal Crawford (ma anche Turiaf), capaci tutti di dare un contributo importante nelle dinamiche della partita. Ora con il rientro di Grant Hill si è aggiunta un'altra pedina nelle rotazioni e si aspetta ancora Billups (che porterebbe anche Green ad essere un ulteriore rinforzo che subentra in campo a gara in corso). Insomma una batteria di seconde linee foltissima capace di essere spesso e volentieri la spezza inerzia che, anziché far perdere qualcosa alla squadra, spesso fa guadagnare la spinta giusta.

L'assemblaggio, se così si vuol dire, di questo gruppo di subentranti, è stato costruito bene soprattutto perché guardando ogni singolo giocatore sopracitato si vede un insieme di giocatori che, o altrove potrebbero giocare in quintetto base, o che in passato sono stati titolari anche ad alti livelli.

Del Negro può pescare il jolly che cambia anche tatticamente la squadra a seconda delle esigenze e del ritmo che si vuole al momento. 
Non è un segreto che le seconde unità dei Clippers siano il valore aggiunto del team anche perché si può contare sul fatto che, oltre a giocare di squadra, ognuno porta un suo contributo specifico facendoli divenire così un gruppo assortito che non sovrappone il contributo dell'uno con quello dell'altro.

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