Una coincidenza, si, ma le notizie che rimbalzano da una parte all'altra del campo sono veramente punto a punto. Neanche un giorno fa L.A. faceva parlare di sé come unica squadra ha muoversi significativamente per Howard ed unica squadra con un pacchetto da offrire che poteva ingolosire Orlando.
Non si è neanche fatto in tempo a discutere se la mossa potesse rompere qualcosa nello spot lunghi dei Lakers, sul fatto che avrebbero Howard e poco altro sotto le plance, visto l'addio in tal caso sia di Gasol che di Bynum (e prima di Odom), che subito le luci dei riflettori si spostano al TDGarden.
I Celtics vogliono si ricostruire ma cominciando dal cedere l'unico giocatore su cui bisognerebbe ricostruire, Rajon Rondo. Il giocatore con più triple doppie in NBA in questa stagione, sembrerebbe sul punto di partenza per volere dello staff dei Celtics. Sembra che i grattacapi che Rondo provochi e le discussioni con coach Rivers siano superiori a quanto porti in campo, in sostanza il pensiero che sembra trapelare dai rumors è "se bisogna ricostruire Rajon non è così bravo da passare oltre a questi problemi fuori dal campo e quindi ricostruiamo su un altro play". Su queste basi si legge l'offerta fatta tempo addietro dalla dirigenza in uno scambio con Stephen Curry. Il play bianco-verde si completerebbe meglio con Ellis rispetto all'accoppiata Curry con lo stesso Ellis, viste le caratteristiche di maggior regia di Rondo rispetto a Curry e le abilità immense offensive e soprattutto anche perimetrali (qualità non ancora di Rajon) che Ellis ha, ma anche Curry e che rende quindi quest'ultimi due molto simili. I Warriors hanno comunque rispedito al mittente, sollevando interrogativi se sarebbe migliore costruire una squadra intorno a Rondo o a Curry.
La scelta è opinabile, ma soggettivamente Rondo è un miglior playmaker e visto che lo scambio non è andato in porto la dirigenza dovrebbe pensarci su un attimo per non ricommettere quel terribile errore di togliere Perkins dal roster prima della fine della stagione, prima di affrontare i playoff.
Le smentite del caso sono già arrivate nelle ultime ore, con Rivers a sostenere di aver un buon rapporto con il suo giocatore e Ainge a definirlo il miglior elemento del team. Vediamo se alla parole corrisponderanno i fatti.
Pronta la "risposta" in quel di L.A. con due rumors. La prima riguarda Beasley. Con sorpresa è stata diramata la notizia che i T-Wolves avrebbero spedito una richiesta al team allenato da Brown, che includesse Beasley in cambio di una pick losangelina, il nulla insomma considerando la scelta alta dei californiani. Se sia un modo per alleggerire il salary è una scelta insensata per i T-Wolves in quanto l'ala piccola l'anno prossimo va in qualifying offer e dunque si potrebbe scegliere lì di averlo o meno, più semplice che si tratti di una scelta di liberare spazio a Williams per favorirgli ampi minutaggi o più facile che si tratti di dissidi interni con B-Easy e la società. Ipotesi che tanto servono solo per chiacchiere da bar, visto che L.A. ha rifiutato per non appesantire ancora di più il salary cap, altrimenti la mossa di "liberare" Odom non avrebbe avuto senso, seppur fino al 15 marzo c'è tempo per riprendere in mano la busta con la richiesta...
La seconda news, simbolicamente racchiude tutto il cerchio del binomio Boston-L.A. e riguarda il capitano di Boston: Pierce, l'uomo di Oakland, della California, la zona dei Lakers. Si parla di un ritorno del giocatore verso il luogo dove è nato, ma per chi scrive resta difficile da credere, difficile da pensare che a Boston si decida di rafforzare i Lakers soprattutto con il loro capitano, con il loro simbolo e che i Lakers facciano altrettanto con Boston cedendo pedine importanti per arrivare a lui.
Il tempo ci dirà "la verità", che guarda caso è anche il soprannome di Paul Pierce.
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