Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 6 dicembre 2011

IL MERCATO NBA ALLE PORTE DEL 2012 parte 2

Continuano a pullulare e ad espandersi a macchia d'olio le notizie concernenti il mercato NBA. E' sempre un nome su tutti a capeggiare la classifica dell'indiziato speciale a cambiare maglia, ovviamente Chris Paul, seguito a ruota dal centro dei Magic Dwight Howard.


Grazie alla amnesty clause le pretendenti alla corte del playmaker Hornets sono sempre di più anche e soprattutto perchè la meta preferita da Chris potrebbe essere raggiungibile solo a fine anno. Ma New Orleans non lascerà che si ripeta il caso Lebron, al massimo il caso Anthony. Anzi quasi sicuramente il caso Anthony.
Nulla è scontato, ma la probabilità della partenza di Paul è prossima all'evento certo.



Il bello è che ci sono team disposti a prendere la stella ex Wake Forest anche solo per la stagione menomata che sta per iniziare, rischiando di perderlo a fine annata. Non tutti però. I Lakers ad esempio sembrano disposti a mettere sul banco qualsiasi giocatore ad eccezion fatta per Mr. Kobe Bryant per poter arrivare a comporre il duo più forte tra i free agent 2012, Paul ed Howard (per Paul si parla insistentemente di Bynum più contorno).
Una notizia incredibile se si pensa anche solo minimante che ciò è tranquillamente realizzabile, essendoci alcune pedine molto appetibili nel roster losangelino. Il trittico dei lunghi in prima istanza, oltre ad alcuni mestieranti che possono essere inseriti in extra in un pacchetto di lusso che preveda magari anche alcune prime scelte (magari meno appetibili per l'elevato numero al draft che sicuramente i Lakers avranno).


Si possono ipotizzare diversi tipi di pacchetti da spedire ai due mittenti, ma la sensazione è che comunque rimane una manovra piuttosto complessa. A complicare il piano Lakers ci pensano quelle squadre poc'anzi citate pronte a scippare Paul fino a luglio. Trattasi di Celtics, Mavericks e Rockets, tre team che rischierebbero pur di trascinare Chris nel proprio roster sperando di convincerlo alla rifirma anche contro la tentazione, forse irresistibile, di raggiungere Carmelo ed Amar'e in quel di New York. Ma come già detto nello scorso articolo Paul sembra poco propenso ad una ipotesi Celtics.


Ma oltre a Paul, un altro grandissimo play, tale Deron Williams, fa parlare di sé. Dopo che il suo agente aveva fatto sapere a tutti che Deron probabilmente non avrebbe rinnovato coi Nets (salvo firmare comunque a fine anno qualora lo volesse) lo stesso Williams ha smentito tutto rovesciando praticamente le percentuali. L'ex Utah (e Besiktas) ha affermato che al 90% firmerà l'estensione. Chissà che in società non gli abbiano promesso un big man che attualmente gioca in Florida...


Altra notizia che sembra aver trovato il proprio epilogo è quella legata a Brandon Roy. Si era vociferato molto sul possibile "taglio" con l'amnesty clause del talento dei Blazers, ma alla fine la dirigenza ha scelto la mossa più intelligente: provare ancora una volta se le condizioni della point forward possano essere nuovamente quelle che lo hanno portato alla ribalta, prima di lasciarlo andare e magari rischiare di arricchire un'altra squadra. Tanto potranno esercitare questa opzione la prossima volta che ci sarà l'occasione.


Ma i Trail Blazers oltre a Roy devono "sistemare" un'altra questione spinosa. Non c'è dubbio che la sfortuna (sotto il nome di infortuni) perseguiti la franchigia, e a rappresentarla in primis è Oden, il centro massacrato dai continui problemi fisici, che potrebbe essere scaricato da quel team che tanto aveva scommesso su di lui. Sia nel presente che nel futuro.
Futuro e presente che invece sono incerti per l'ex Ohio State, accostato più a voci di mercato che a quelle di una perfetta guarigione (molti i dubbi sulla sua tenuta fisica). Per chi scrive non una mossa condivisibile pensare di lascialo andare ora.
Alcune squadre sono pronte a cogliere qualora si manifestasse l'occasione di prenderlo. Una su tutte.


Pronta ad usare la propria mid level per un centro difensivo e rimbalzista di un certo spessore, Miami si è appropinquata alla porta di Oden con il cartellino di squadra da titolo bisognosa di un giocatore come lui.


Gli Heat avevano pensato a Dalembert, ottima scelta e possibilissima operazione, ma Riley, Spoelstra e co. non si precludono assolutamente di poter mettere sotto contratto un giocatore dall'indiscusso potenziale e talento anche se sempre tendente a rimanere più fermo che in movimento. Il ragazzone originario di Buffalo però non è da dimenticare che è pur sempre un classe '88 e metterlo sotto contratto potrebbe rivelarsi un affarone guardando dalla parte del bicchiere mezzo pieno.

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