Questo perché molteplici franchigie NBA non sono affatto contrarie visto il ritorno economico molto alto che avrebbero. Adam Silver, il vice commissioner, ha parlato di come la possibilità sia grande e che se tutto filasse liscio, già dal prossimo autunno si potrebbe vedere questa vera e propria svolta.
Per molti tifosi, la caduta di un mito, il sinonimo più forte dell'apertura internazionale fatta negli ultimi anni, l'omologazione in questo all'Europa. Per altri tifosi magari, solo l'inezia di un'immagine in più su una comunque splendida tenuta da gioco.
Per come la si pensi o meno, a prescindere da tutto, è un cambiamento storico che spezza la tradizione. I palazzetti, gli stadi, anche degli eventi importanti come quelli all'All Star weekend, sono da da tempo aperti a questo, ma nell'etica americana era sempre stato un tabù toccare la maglie da gioco, perché un simbolo nel quale solo la "carta d'identità" del team dovesse essere espressa.
L'introduzione di piccoli sponsor comunque alla fine è l'atto che più incarna il corso aperto alle innovazione che la NBA ha intrapreso negli ultimi anni.
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