In un momento di delirio della scorsa stagione newyorkese,
l’effetto mass mediatico che generò Lin chetò l’irrequietezza dei fan della
Grande Mela, focalizzati grazie alla stampa ad elogiare le belle gare del
ragazzo e guardando meno ai difetti insiti nel sistema. Il ritorno di Melo,
l’infortunio, la dipartita di D’Antoni in favore di Mike Woodson e del suo buon
operato, anche se un po’ monodimensionale in linea diretta con il proprio
numero 15, hanno fatto scemare un pò l’effetto che il play di origini asiatiche
aveva scatenato. Ma le comunque buone qualità di Lin non sono passate
inosservate e, complice l’effetto merchandising, sponsor e quant’altro, i
Knicks avevano dichiarato di volerlo trattenere ad ogni costo.
Sarà stato il contratto oneroso offertogli da Houston, sarà
stato un fastidio velato o meno di chi in squadra vuole sempre la palla e non
voleva scegliere di condividerla con chi ha bisogno del pallone per giostrare, fatto
sta che Jeremy sta facendo le valigie in direzione Texas per prendere le redini
di un team in ricostruzione o piuttosto in rivoluzione pro arrivo Howard. Via
Dragic, via Lowry, dentro Lin e una situazione che al giocatore non darà la
luce della Big Apple ma che gli consegna sicuramente un ruolo dove potrà
esprimersi da protagonista magari redimendo i detrattori che lo vedono un fuoco
di paglia.
Intanto New York già ha pensato al futuro, ovvero a chi
spalleggerà Mr. Kidd in cabina di regia, Raymond Felton. Kidd che ama il
passaggio prima di tutto e anche se alla soglia dei 40 è l’innesto che aiuta molto e che
soprattutto Anthony e Stat ameranno, per le intuizioni e i pick n’ roll da
opzione tiro da fuori o passaggio illuminante. Felton può rimettersi in
carreggiata, aveva fatto bene con i Knicks e ora può fare il salto di qualità
che in molti hanno aspettato ed intravisto delle volte in lui ma mai veramente
sbocciato completamente e con costanza. La presa di Prigioni inoltre è
assolutamente di valore come terzo giocatore da cabina di regia impiegabile
anche in previsione di possibili piccoli acciacchi dovuti all’età per JK.
L’inserimento di Thomas, quello di Camby, portano profondità
al settore lunghi che lo scorso anno aveva lasciato intravedere i limiti della
pochezza nel ruolo. Un buco colmato con degli esperti che in mezzo all’area
fanno sempre il loro. Poi la rifirma di JR è stata la mossa giusta, conosce il
sistema, si è inserito, aiuta anzi trascina le seconde linee e segna molto,
fondamentalmente la cosa che per prima gli si richiede.
Si è lavorato bene per le limature in panchina (magari
un’altra ala grande non guasterebbe anche se c’è Carmelo per parte della gara)
e ora o si lancia Shumpert al posto di Fields, o bisogna lavorare sulla
guardia, che sia il Beli il prescelto?
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