NBA TOP 10: NOTTE DEL 15 FEBBRAIO

Ecco, in sintesi, cosa è accaduto stanotte (video top 10 in fondo all’articolo):

Belinelli ritrova confidenza con la retina e quindi qualche minuto in più, anche se ancora dalla panchina… 15 punti per lui in 22 minuti… Non basta però ad evitare la sconfitta contro degli ispirati Warriors, capaci di realizzare il 52.6% di tiri da oltre l’arco… Vittoria convincente per i Thunders che battono di ben 30 punti dei Kings che ultimamente sono apparsi in forma, non tanto per risultati ma per miglioramento del gioco… A sorprendere è Cook, che parte dalla panchina ma spezza gli equilinri della partita con 20 punti in 21 minuti (!), merito soprattutto delle 5 triple su 7 tentativi, mandate a segno… Tra le fila dei californiani spicca invece il sesto uomo di lusso della gara, Cousins, capace di mandare a segno 23 e 13 rimbalzi…

La sfida tra due delle squadre più in forma di quest’ultimo periodo, Phila e Memphis, se l’aggiudicano i Grizzlies, sempre più convincenti anche utilizzando per soli 6 minuti Mayo… Trascinatore Randolph con 21 e 10 rimbalzi e 7 assist… Vittoria nel finale dei Suns sui Jazz, ancora allo sbaraglio dalla dipartita di Sloan… Millsap mette a referto 32 punti e 10 rimbalzi ma non bastano anche perché Williams non è particolarmente ispirato al tiro (soli 11 punti seppur 11 assist)… Hanno la meglio i 31 e 11 rimbalzi di Frye con ben 6 tiri dal perimetro infilati (!) ed un’ottima difesa sul possesso del potenziale sorpasso Jazz finale… Ottimo anche Nash con 20 e 14 assist… W per gli Heat grazie ad un Wade da 41 punti e 12 rimbalzi, che oscura un James ottimo da 27 e 6 rimbalzi e 5 assist ed un Bosh da 22 e 8 rimbalzi… Dopo di loro però torna il vuoto, anche se le ultime apparizioni avevano fatto presagire dei miglioramenti in termini di fase realizzativa dei comprimari… A farne le spese è Indiana a cui non basta il 44.4% da oltre l’arco… La prestazione superlativa dei Bobcats contro i Lakers non è stata ripetuta contro i Bulls, difficile potersi ripetere soprattutto dopo il dispendio della partita prima e soprattutto perché Charlotte non è quella dell’anno scorso capace in regular season di sorprendere… 1000esima gara per Kurt Thomas.
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