Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 6 maggio 2013

Ecco tutti i motivi per cui l'MVP 2012/2013 è andato a LeBron James

Mancava solo l'ufficialità per dare conferma di quanto tutti da qualche mese a questa parte già sapevano. Da poche ore è arrivata anche quella: LeBron James è divenuto ancora una volta MVP della Regular Season.

Non c'erano alternative per quest'anno, non perchè Durant, Anthony, Paul e Bryant non fossero andati forte, semplicemente perchè è andato troppo forte lui. 
(foto NBA.com)


Le cifre parlano dell'unico giocatore in grado di comandare il team in punti, in assist ed in rimbalzi, rispettivamente: 26,8; 7,3 e 8,0. Il tutto in una squadra in cui ci sarebbero anche Bosh e Wade e che quindi, in linea teorica, rimbalzi (Bosh) ed assist (Wade) dovrebbero essere prima territorio loro.

Ma le cifre non bastano per portare a casa il trofeo, servono le vittorie e quelle non sono mai arrivate così tante a Miami come quest'anno: 66 W e sole 16 sconfitte, a sole 6 vittorie dallo storico record targato Bulls. Frutto di un'annata fantastica per quelli della Florida, che ha raggiunto l'apice nel periodo in cui LeBron ha trascinato i suoi anche ad una streak di 27 gare portate a casa consecutivamente, seconda serie di vittorie di fila di sempre. Davanti a loro, solo i Lakers dello showtime con 33.

Basterebbe questo per capire perchè abbia vinto ancora una volta il Most Valuable Player. Ma ci sono anche altri fattori che ci aiutano a capire perchè non solo abbia vinto, ma perchè abbia anche dominato quando ci sono state le votazioni. 

Motivazioni che si riflettono nel fatto che mai nella sua carriera ha tirato così bene come quest'anno: 56,5% dal campo e 40,6% da oltre l'arco, con il picco in sei gare di RS in cui è andato consecutivamente oltre i 30 punti tirando con almeno il 60% dal campo (!). Primo giocatore nella storia a riuscire in quest'impresa.

Ad aggiungere carne al fuoco, basti pensare che in 6 mesi di stagione, ha vinto il premio di miglior giocatore del mese ad East in 5 occasioni. Solo ad Aprile gli è stato preferito Anthony, che non gli ha consentito l'en-plein.

Infine è stato il più giovane giocatore della storia a superare i 20000 punti.  

Troppi fattori per poter votare diversamente, detrattori o meno di LeBron. Che sia simpatico o meno, tutti oggettivamente sanno che doveva vincerlo lui. Sopra dicevamo di come abbia dominato le votazioni ed infatti James ha ricevuto 120 primi posti su 121, l'unanimità mancata di un singolo voto, come accadde a Shaq nella stagione 2000, quando qualcuno gli preferì Allen Iverson. L'unica voce fuori dal coro quest'anno è per Carmelo Anthony (arrivato alla fine terzo e Durant secondo). Una grande stagione anche per il Knick si, un dominatore ad attaccare la zona, a segnare in proprio, ma oggettivamente dovrebbe migliorare ancora soprattutto nel cercare di più i compagni, per poter ergersi a numero uno dell'anno. Troppe e sole soluzioni in proprio non convincono la quota di giornalisti e broadcaster che formano la giuria per 120/121, per selezionare l'MVP. Il 121esimo voto è stato ancora una volta assegnato da noi fan tramite un'apposita web page di NBA.com, dove tutti votano i loro preferiti ed il vincitore porta a casa uno dei 121 voti disponibili.

James è stato a mani basse il giocatore del lustro, 4 titoli di MVP negli ultimi 5 anni. A fare da spartiacque ai due titoli consecutivi vinti nelle stagioni 2008/2009-2009/2010 e ai due del 2011/2012-2012/2013, è stato Derrick Rose nella stagione 2010/2011. Solamente Bill Russell nella storia del gioco aveva portato a casa 4 titoli in 5 anni. 
Con questo ennesimo trofeo, tra l'altro, James si unisce a soli altri quattro campioni nell'aver vinto almeno quattro volte questo trofeo. Prima di lui solo Kareem Abdul-Jabbar, Bill Russell, Michael Jordan e Wilt Chamberlain c'erano riusciti.

Nessuno di loro era però mai riuscito a vincerne quattro già all'età di 28 anni. LeBron ora si, divenendo così il giocatore più giovane a raggiungere questo ennesimo traguardo.

Tutte belle notizie per lui, che però al momento non gli interesseranno nulla, visto che l'unica cosa che gli importa è fare il repeat con Miami e continuare a vincere titoli per riscrivere la storia della NBA.  

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