Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

venerdì 10 maggio 2013

Dietro la grande Regular Season dei Nuggets c'è la mano dell'allenatore dell'anno: George Karl

Saranno anche usciti al primo turno dei playoff, contro quelle mine vaganti dei Warriors, ma non si può certo negare che la stagione dei Denver Nuggets non sia stata comunque ottima.


Senza una stella dichiarata, spinti da un grandissimo gioco di squadra e da tattiche oculatamente studiate per proporre durante la gara il giusto quintetto, i Nuggets hanno fatto meglio del pronosticato, anzi, hanno fatto meglio di ogni singola stagione nella propria storia della Regular Season.
La striscia di 15 vittorie consecutive che hanno maturato in sordina, è stata la ciliegina sulla torta di una stagione regolare che li ha visti concludere con la bellezza di 52 W contro le sole 25 sconfitte, conseguenzialmente sono arrivati altissimi in "graduatoria" playoff, ovvero terzi sotto solo alle due superpotenze di Spurs e OKC.

Una stagione che ha regalato alla franchigia tante soddisfazioni, come l'aver perso in casa solo 3 partite, come l'essersi cresciuti, fino ad un passo dall'esplosione, giocatori come Gallinari, Lawson e Faried, come l'aver trovato il giusto meccanismo per cui nessuno debba ergersi sopra gli altri necessariamente ma in molti possono essere le stelle della serata. Una squadra molto ben assemblata con dei panchinari che possono aiutare, ma soprattutto una squadra molto ben gestita e coordinata, partendo dalla difesa e dalla struttura del gioco, per poi spostarsi alle oculate mosse fatte per arricchire e non per stravolgere il gruppo di giocatori.

La società solida ha fatto il suo ma in prima istanza è stato George Karl il maestro che ha istruito il coro ad andare a tempo e a saper affrontare i vari assoli come un vero abbellimento e non una monopolizzazione del singolo. Le vittorie sono arrivate con il bel lavoro svolto e a beneficiarne non è stato solo il Pepsi Center, o chi ne guardava le gare, ma stesso la guida tecnico-tattica della squadra, ovvero Karl.

Difatti George Karl ha vinto il premio di allenatore dell'anno, superando la concorrenza di Erik Spoelstra e il suo carrarmato denominato Miami Heat e quei sorprendenti Knicks che Woodson ha reso più capaci di giocare insieme. Subito dopo questa top three ci sono i nomi di Gregg Popovich e Frank Vogel. Premio che profuma anche di ulteriore riconoscimento alla carriera per Karl, che gli ha regalato quest'anno la 21esima stagione vincente (con almeno il 50% di vittorie) in carriera oltre che il sesto posto di coach più vincente di sempre con 1131 W.

Anche la dirigenza della squadra è stata premiata, nella fattispecie è Masai Ujiri a ritirare il premio, ovvero il GM, il principale "responsabile" di ottime scelte di giocatori che si sono integrati bene senza delle pretese eccessive e che hanno saputo farsi valere.

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