Nella campagna “sponsorizzata” da David Stern finalizzata a
portare la NBA sempre più nel mercato internazionale, alcune franchigie in
questi giorni stanno affrontando l’NBA Europe Live. Prime gare di pre season
per le squadre NBA coinvolte, una prima possibilità per ricreare l’atmosfera
partita, per provare alcuni nuovi schemi e per testare le nuove leve, anche se
spesso la voglia di giocare per la squadra americana è inferiore ad una partita
di regular season dopo essere stati già automaticamente esclusi dai playoff.
Ma come ben si sa, piuttosto che vere e sentite gare, questo
tour è fondamentalmente l’emblema del corso seguito negli ultimi anni, il
rafforzamento del sodalizio tra basket nostrano e basket d’oltreoceano, una
massimizzazione dei profitti, una voglia spasmodica di diffusione del proprio
prodotto che praticamente si tramuta sempre più in una festa per i tifosi. Una
festa animata dal desiderio di partecipazione, dalla gara agli eventi di
contorno. Per gli ospitanti è l’occasione di organizzare eventi di qualità che
aiutano a sviluppare anche la cultura ed il turismo oltre che accontentare una
accresciuta voglia di basket di stampo americano dei numerosi cittadini
appassionati.
Per i giocatori, in particolare Pierce, anche la possibilità
di conoscere meglio un diverso paese qualora non l’abbiamo mai visto
“dall’interno”. In particolare Pierce, perché il ragazzo aveva tempo fa
espresso la volontà di chiudere in Italia la carriera e anche se potrebbe rimanere
un effimero sogno per i tifosi, di certo per lui rimarrà l’esperienza di aver
assaporato il tifo nostrano.
In tutto questo c’è la gara, e nella fattispecie del
territorio italiano, l’incontro tra i Boston Celtics e l’Armani Jeans Milano. La
Mens Sana di Siena invece è volata lei in Texas per affrontare gli Spurs e poi
subito viaggio in direzione Cleveland per sfidare i Cavaliers. Per i senesi un
assaggio di NBA non solo sul campo ma anche per ritmo di vita, con la squadra
che ha giocato due partite ravvicinate nel calendario proprio come accade
durante la stagione regolare dei pro americani. A parte i risultati finali che
lasciano il tempo che trovano e che in linea di massima hanno rispettato le
previsioni iniziali, queste sfide oltre ai motivi sopracitati, ci hanno
lasciato anche primarie indicazioni. Per quanto si possa carpire da delle
franchigie che da poco hanno cominciato l’amalgama dei nuovi arrivi e la
preparazione alla nuova stagione, piccole indicazioni ci sono. La più grande è
per i Celtics. Boston arriverà tanto in fondo fin dove Rondo li potrà portare.
Il vero trascinatore sarà lui e a parte Pierce, Garnett, le sorprese legate ai
giovani e alla rinascita di Milicic (bella prestazione difensiva contro Milano)
che comunque faranno la differenza, il punto focale dell’annata sarà la
genialità del folletto con la casacca numero 9.
Anche per gli Spurs un play ha fatto parlare di sé. Si
tratta di De Colo, che ha lasciato intravedere le sue capacità di passaggio ed
ha già colpito i tifosi con il suo gioco. Poi la proverbiale difesa Spurs è un
marchio di fabbrica sempre convincente e che si nota in qualsiasi gara i texani
affrontino. Con Cleveland la gara è stata più combattuta e i Cavs hanno avuto
modo di vedere Zeller e Waiters un po’ più in azione alle prese con le prime “prove”
degli schemi e dei movimenti giusti.
Condividi
Related Posts : Boston Celtics,
Cleveland Cavaliers,
Eventi,
Eventi NBA,
San Antonio Spurs
Nessun commento:
Posta un commento