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sabato 27 ottobre 2012

Memphis Grizzlies e i passi... indietro

Un passo indietro, una possibilità mancata. Bastano queste semplici e poche parole per inquadrare almeno gli ultimi tre anni della storia dei Grizzlies. Affermazioni che non derivano tanto dal cammino ai playoff in sè per sè, perchè è vero che arrivare a giocarsi la semifinale di Conference e perderla a gara 7 contro i Thunder e l'anno successivo perdere a gara 7 al primo turno con i Clippers, può essere visto tranquillamente come un passo indietro, ma è come è maturato il tutto, la vera fonte del problema. Infatti quella gara 7 dell'anno passato poteva anche essere 4-3 per i Grizzlies e si arrivava lo stesso alle Semifinali di Conference come l'anno prima, ma con tutta probabilità il percorso post season sarebbe finito lì di nuovo.


Questo perchè si è perso il treno, si è lasciato sfilare davanti agli occhi il giocattolo Memphis creato molto bene, perchè invece di implementarlo di un altro eccellente gadget si è deciso che poteva andare bene così come era. In parole povere nell'anno appena passato bisognava approfittare di un Randolph illegale, di un Conley in crescita proporzionalmente ai risultati di gara e al ritorno sul parquet di Gay e di Marc Gasol, affiancandogli a tutti loro un'altra superstar. Con l'alchimia trovata da anni passati giocati assieme, quell'ultimo tassello sarebbe stato il volano perfetto per migliorarsi e puntare al tanto ambito trofeo. 

E quest'anno ancora passi indietro. Passi indietro per come si è svolta la campagna rafforzamento: è andato via O.J. Mayo, la seconda linea più pericolosa in fase realizzativa, il sesto uomo di lusso della formazione, in cambio sostanzialmente di Bayless, che è si più poliedrico essendo in grado di sostituire egregiamente anche Conley, ma che non ha le capacità offensive di Mayo. Tra l'altro con un salary intasato per il prossimo trienno sarà difficile fare ulteriori manovre a meno di trade inaspettate che coinvolgono ad esempio l'oneroso contratto di Randolph.

Ciò detto, per non sprecare ancora questo team quello che bisognerà fare sarà puntare sull'alchimia già consolidata nel tempo trasformandola nel vero punto di forza della franchigia, con giochi che possano coinvolgere tutti e rendere il far girare la palla la loro arma migliore. In più bisognerà cercare di rivitalizzare con i giusti giochi il sopracitato Randolph senza però togliere troppi palloni a Gay. Inoltre tanto passerà dalla tanto attesa consacrazione di Conley, da anni atteso al grande salto che non è mai arrivato come invece si pensava quando al college faceva da spalla al suo grande amico Oden.

Rivitalizzare quello che si ha quindi, sperando per loro che i passi indietro siano step back, ovvero quei passi indietro che i giocatori fanno per liberarsi al tiro per poi segnare, anche se la sensazione è che ormai il treno per la finale sia passato.

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