Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 17 gennaio 2012

Analisi della squadra più in forma del momento: i Philadelphia 76ers

Ancora una vittoria, questa notte, contro i Bucks. E' la nona negli ultimi dieci incontri, con un invidiabile momento che recita che nel mese di Gennaio ha perso una sola volta finora contro i Knicks. E' la storia dei Philadelphia Sixers, al momento seconda migliore squadra ad East per record di W-L, con 10 W in 13 gare. Solo i Bulls hanno fatto meglio, anche se c'è da chiarire che Chicago ha giocato 15 gare e quindi Phila vincendo le prossime due la eguaglierebbe (Orlando ed Indiana, invece, potrebbero ancora uguagliare i Sixers).


Ed ancora, considerando anche la Western Conference, sono i terzi migliori, visto l'inserimento prepotente in prima posizione dei Thunders. Western Conference che ha un filo conduttore con i 76ers, vista la tendenza ad accostare la squadra della città dell'amore fraterno alla franchigia di Denver. I Nuggets dell'East, vista la somiglianza dei due team nel giocare ambo le squadre senza un go-to-guy palesato ma con un lavoro di squadra eccellente. Anche se a dire il vero, quelli dell'Ovest possono vantare un filino di talento in più in squadra, soprattutto sotto le plance, dove possono schierare almeno un Nene in più.


Ma coach Doug Collins ha i giocatori giusti per il suo gioco. 

Tanti buoni players capaci di correre per il campo ed attaccare gli spazi in transizione magari appena dopo un rimbalzo difensivo quando la squadra avversaria ancora si deve risistemare in difesa. E, soprattutto, molteplici tiratori dal perimetro, capaci di crearsi jumper dal palleggio od in uscita dai blocchi. Non sono stelle, ma giocatori giovani, funzionali alla causa. Nelle gare passate si è evinto proprio questo tipo di approccio alle gare. Una franchigia che riempe il parquet in attacco in un attimo e se ha possibilità cerca subito il tiro in penetrazione, altrimenti lo scarico su uno dei due perimetrali liberi, uno speculare all'altro per ottenere due possibilità di passaggio. Se la difesa difende bene la transizione, si riordina il possesso con Holiday (che sta crescendo molto bene) e spesso si fa girare la palla alla ricerca (maggiormente) di situazioni di tiri da tre punti. La giovane età porta shooter come Williams, Holiday, Meeks, Young ad eccedere con le soluzioni di tiro, in certe frazioni forzando anche, ma si può migliorare col tempo. Parola magica questa. Sono due anni che il gruppo è quello e le alchimie si stanno rafforzando decisamente. Nessuna cessione rilevante ma solo tante riconferme.


Il punto fermo rimane Iguodala, ma, come accade dall'anno scorso, non è l'uomo del tiro, anzi. Dai circa 17-18 punti che realizzava nell'era ante-Collins, è sceso sui 14, lasciando il palcoscenico a tutti gli altri e non ad un altro. Questo perchè non c'è un altro designato, la forza sta nel fatto che ogni sera cambia il giocatore ispirato ed il maggior scorer del team nella singola gara, cambia sempre. L'idea era sempre stata quella di un Iguodala eccellente secondo violino di una squadra con una stella in roster, ma in assenza, Doug Collins ha ovviato regalando possessi e responsabilità a tutti. 
A facilitare le cose ci stanno pensando Thaddeus Young e Spencer Hawes, che stanno aprendo spazi nel pitturato vista la loro pericolosità da fuori. Il difensore di turno del lungo deve collassare fuori area se vuole difenderli, liberando corsie sotto le plance e Collins sfrutta la mobilità e la velocità dei suoi "piccoli". 
Ed è qui che il coach si merita l'applauso, nel riuscire a sfruttare al massimo quello che si ha in casa. 
Anche in difesa. Altro vero nodo di questi risultati. Infatti Iguodala non sarà il fulcro dell'attacco, ma lo è in difesa, dove comanda un team in grado di subire solamente 82.4 punti di media nelle ultime dieci gare (!). 


Difficile tenere il passo delle corazzate, ma se continuano su questa strada possono anche sperare nella quinta piazza. Questo perchè togliendo le prime quattro fuori categoria (Miami, Chicago, Boston ed Orlando almeno finchè resta Howard), Phila se la può giocare con le altre. Indiana è da monitorare seppur il talento lascerebbe presagire belle cose, New York è sicuramente fornita di miglior talento ma al momento lo sta buttando troppo in molte gare non riuscendo ancora a trovare una quadratura del suo gioco, mentre Atlanta ha il guaio accorso ad Horford che potrebbe alla lunga divenire un bel problema.


Per il futuro, per lo step successivo, quello per divenire tra le prime quattro, bisognerà attendere almeno un altro anno. Questo perchè l'anno prossimo i i $7,5 milioni di Nocioni non andranno sicuramente ad appesantire il salary dei Sixers che non dovrebbero sfruttare la sua team option e Brand entrerà nel suo ultimo anno di contratto e sarà dunque appetibile come merce di scambio per franchigie che fra due anni vorranno alleggerirsi di molto, in termini di tetto salariale. E da qui si creerà uno spazio per far arrivare quella stella che tanto manca, ma dovrà essere scelta bene (una bella idea sarebbe cercare di arrivare a Josh Smith seppur non una stella cambia inerzie), per non sprecare tutto quel bel lavoro di gruppo che nel frattempo sarà anche migliorato.


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