Ed anche quest'anno l'inesorabile tempo che passa ci consegna alla storia un'altra Regular Season, un'altra stagione regolare che tramonta lasciando spazio all'alba dei playoff, pronti a sorgere e a raggiungere l'apice nelle Finals. Un'altra stagione stupenda dove si sono infranti record, dove si sono trovate nuove certezze, dove vecchie e nuove forze in gioco si sono anteposte creando nuovi scenari. Tante le cose successe, tante le partite che ci hanno regalato qualcosa, tutto per arrivare a questo periodo dell'anno, dove ogni gara si trasforma in una sorta di finale, dove si gioca al meglio delle sette, perché deve essere la predominanza a farsi principe e laddove non ci sia la vera predominanza è proprio in una serie di gare continuative che si denota la parità tra due team. Nel singolo incontro tante sono le componenti che possono farsi sovrane ed anteporsi magari alla superiorità di una squadra, mentre con la formula che si adotta, la parità o la vera predominanza può nascere dalla bravura tattica, dal sapersi adattare e captare i giusti adeguamenti, dalla voglia e la forza mentale di alcuni oltre che dalla capacità tecnico-atletiche dei singoli e del saper giocare di squadra.
Come spesso accade i giochi anche quest'anno sono stati almeno per un paio di team in bilico fino all'ultimo con soprattutto la sfida a distanza tra Jazz-Lakers risolta solo con l'ultima nottata utile. Certo che dover affrontare gli Spurs non è proprio il premio più bello da ricevere ma almeno la possibilità di potersela giocare non genera la delusione che un eventuale non approdo ai playoff avrebbe causato. Certo pensando a come si proiettavano i Lakers ad inizio anno vederseli lì all'ultimo spot della Western è quanto meno strano.
Riassumiamo adesso con il bracket i vari accoppiamenti:
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