18.1 punti di media, 5,3 rimablzi a gara e 33,5 minuti sul parquet per 80 gare di regular season. Tutte sempre uscendo dalla panchina, neanche una gara da starter. Che fosse assente Anthony o chiunque altro, Woodson lo lasciava lì, dietro gli starter, conscio che partendo dalle seconde linee poteva cambiare l'inerzia della gara e lasciare sempre inalterata la pericolosità offensiva del team anche quando gli starter uscivano a rifiatare. In più i risultati sono arrivati, le W hanno dato ragione al coach e quelle non fanno mai male quando bisogna assegnare degli awards. Quasi scontata e prevedibile quindi la nomina di J.R. Smith come Sixth Man of the Year, seppur l'insidia Crawford era forte, visto che Jamal è esattamente ai Clippers quello che Smith è per i Knicks.
Non a caso la lotta tra i due si è conclusa con un primo posto per Smith ed una seconda piazza per Crawford. Al Knick sono andati 484 punti mentre al Clipper 352. Ai piedi del podio si è piazzato giustamente un altro giocatore meritevole di essere in questa cerchia: Jarrett Jack.
A chiudere i primi cinque posti ci hanno pensato Kevin Martin e Ryan Anderson.
A breve si saprà il Defensive Player of the Year che si vocifera possa essere Marc Gasol.
Condividi
Related Posts : Corsa ai trofei NBA,
J.R. Smith,
Jamal Crawford,
Marc Gasol
Nessun commento:
Posta un commento