Settimana speciale dedicata al Natale.
1° è diventato Bryant nella classifica dei giocatori che
hanno messo a segno più punti complessivi nel giorno di Natale. Ha sorpassato
Robertson nella speciale classifica con 383 punti contro i 377 di Big O. Un primato che potrebbe divenire
difficilmente battibile in un futuro prossimo visto che per l’NBA è più sicuro
che ci sarà una partita per i Lakers il 25 Dicembre, dell’arrivo di Babbo
Natale.
Due di picche quello che si dice Phil Jackson abbia dato ai
Nets, affermando che non è interessato ad allenarli. Sono circolati moltissimi
nomi in questi giorni oltre all’ex Lakers: Sloan, McMillan, Van Gundy, Pitino e
Dunleavy. Viste le voci che girano, Sloan non dovrebbe essere credibile dato l’altergo
passato con Deron, McMillan pare non rientrare pienamente nei piaceri societari
e Van Gundy non sembra essere interessato. Se ciò che trapela corrisponde al
vero e non escono fuori altri nomi nei prossimi giorni siamo in presenza di uno
dei più classici film rigirati in tv proprio nel periodo natalizio: una
poltrona per due.
Tre al remake del faccia a faccia tra Garnett e Wallace,
anche se stavolta c’entra molto più Wallace più che la pari compartecipazione
come l’altra volta. Una “discussione” meno accesa di quella già vista, ma c’è
stata il giorno di Natale… E meno male che a Natale sono tutti più buoni…
Quattro le W degli Hawks consecutive. In relazione a roster/risultati,
Atlanta sta facendo un grandissimo lavoro e al momento è terza nel ranking
della Eastern Conference. Nonostante gli ottimi risultati è chiaro che manchi
sempre qualcosa per fare il passo di qualità decisivo. Qualcosa sotto le plance
che consenta ad Horford di consacrarsi come un 4 di riferimento e non un 5
sottodimensionato, oppure affiancargli comunque un altro lungo in grado di
aiutarlo in difesa ed aprirgli spazi in attacco, facendolo rimanere centro.
Zaza Pachulia è un eccellente terzo lungo di squadra, ma urge una stella tra i
lunghi per fare il passo decisivo, magari anche sacrificando pedine importanti.
Atlanta, buttati che è morbido.
Cinque le stelle che avrà visto Sessions il giorno di Santo
Stefano. No, non stava osservando il cielo in vacanza, ma si è visto recapitare
un pacco regalo non proprio gradito da parte di Wade. La guardia degli Heat gli
ha spedito una ginocchiata negli zebedei, mandandolo al tappeto. Dwayne, il
giorno di Santo Stefano si chiamerà pure Boxing Day, però…
Sei i palleggi che dividono Durant da una stoppata
perentoria ed un successivo canestro in schiacciata nell’azione immediatamente
seguente. Infatti Durant prima corre tutto il campo per stoppare
perentoriamente un comodo lay-up di Collison, poi prende la palla, si rifà
tutto il campo, coast-to-coast, penetra con uno slalom tra le due maglie
avversarie rimaste nella propria zona passiva del campo e chiude con una
schiacciata.
Sette le triple di Gallinari su undici tentativi, affiancati
da altri sette canestri da due e quattro liberi su quattro messi a segno, che
sono serviti per firmare il career high del Gallo: 39 punti in 34 minuti e
spiccioli. Un exploit che Denver spera possa definitivamente lanciare Danilo,
visto che l’italiano sta dimostrando grandissimo potenziale e grandi
prestazioni, alternate però anche da partite non all’altezza (vedi la partita
seguente). Serve quindi arrivare ad un’importante continuità di rendimento per
diventare una stella. Jingle Bells si, ma anche campanelli d’allarme.
Otto all’iniziativa NBA di far indossare le Big Color
durante le partite di Natale. Tali Big Color sono dei completi particolari,
ovvero completi quasi monocromatici. Un’idea per variare e festeggiare il 25
Dicembre in modo diverso. Soggettivamente parlando, bella l’idea seppur alcuni
completi erano veramente poco guardabili. Salvabili su tutti, quelli dei
Celtics rimasti verdi ma con polsini e fascette rosse e soprattutto quella dei
Lakers, particolari perché l’uniforme era tutta bianca. Bianco Natal.
Nove a tutta l’azione particolarissima che ha portato al
buzzer beater di Collison. Tiro sulla sirena che ha permesso a Dallas di
pareggiare contro i Thunder e di andare ai supplementari, poi vinti comunque da
OKC. Con 2.2 alla fine, Marion fa la rimessa da metà campo per Carter, che al
volo da semigirato ripassa la palla a Marion. Shawn penetra centralmente e
scarica a Collison che su un solo piede, non appena tocca la palla tira da
tre ed infila la tripla. “Slitta” la vittoria ai Thunder, che rimettono però le
renne al loro posto e riescono a portare comunque il regalo della W ai suoi
tifosi.
Dieci ancora a loro. Ai Los Angeles Clippers. La loro
striscia è arrivata a 16 W consecutive, ampiamente superiore a qualsiasi altra
serie degli altri team, secondi solo alle 18 L consecutive dei Bobcats… Una
striscia lunghissima dietro di loro. Stelle comete.
Numero jolly: 33 le ore, nel momento in cui scriviamo, che
mancano all’arrivo del nuovo anno. Aria di NBA approfitta, dunque, per mandare
a tutti i suoi auguri per un felice anno nuovo.
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