Otis Smith il GM di Orlando ha negato di dover cambiare o stravolgere il roster per le sconfitte, ma questo non preclude che si cambi per problemi interni.
Dwight non si sente più a suo agio in una squadra che sembra aver perso gli stimoli. Una possibile vittoria di stanotte contro Washington potrebbe solo rimandare il problema, ma le difficoltà di fondo permangono. La sfiducia di Superman manifestata anche in spogliatoio e l'insofferenza del lungo che si vede unico lottatore in un team che senza di lui è molto povero di iniziativa (senza nulla togliere alla grande stagione di Ryan Anderson) fanno la differenza fuori e dentro dal campo.
Ad aggravare il tutto ci si mette anche l'assenza di Nelson e fondamentalmente anche le scelte del coach che ovviamente come sempre ha fatto con buoni risultati, fa girare tutto attorno alla sua stella, con gli altri più pronti a colpire sugli scarichi che a creare gioco senza coinvolgere il proprio dominatore d'area. Ma più che nelle mani dei giocatori è nella testa che si è perso qualcosa.
La mentalità di essere un team che può lottare contro tutti e la forza di un collettivo abbastanza unito.
Se questo fattore non cambia non fa altro che aggiungersi come deterrente. La cessione, dopo questi forti risvolti, è solo attesa. Forse sarebbe liberatoria per entrambi, ma di certo non indolore soprattutto per i Magic.
Di sicuro se non scatta qualcosa la cessione del lungo più dominante della NBA, è necessaria.
I Knicks in questo momento sono i primi alla porta e sembra siano pronti a lanciare il loro assalto con un gran pacchetto: Tyson Chandler ed Amar'e Stoudemire. Un'offerta che se concretizzata sarebbe una di quelle su cui i Magic potrebbero fare più di un pensierino. Ovviamente per controbilanciare il salary sarebbe inserito Turkoglu e questo apre grossi scenari. Taglio dei $11 e passa milioni del turco con l'amnesty clause (in estate) e spazio salariale pronto (con piccole riduzioni) ad accogliere Chris Paul... Ma a far saltare tutto potrebbero essere i cugini dei Nets o magari il nome nuovo, quello dei Chicago Bulls.
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