E' partito il weekend dell'All Star Game, che come sempre non fa mancare lo spettacolo e che come sempre fa del clima goliardico il suo spirito guida. Tante giocate di pregevole fattura artistica, con le difese praticamente inesistenti, che sembravano quasi spostarsi per permettere la giocata di turno, tranne per alcuni duelli dove sotto i tabelloni dove qualche sportellata da regular season si è vista.Tutti sono andati a segno, ma l'MVP è andato a Kyrie Irving che ha bombardato con naturalezza da oltre l'arco (8/8 e 12/13 complessivo dal campo). Sembrava essere tornati indietro di alcuni anni quando Gibson randellava segnando in continuazione da tre punti con un LeBron James che da spettatore sembrava più entusiasta di lui.
Tanto divertimento a cominciare dalla scritta che rimanda alla gara su NBA.com, quando trovi come sigla SHQ e CHK per definire l'abbreviazione dei nomi delle squadre. Shaq e Barkley altri due che sanno come comportarsi in giornate come queste. Alla fine a portarsi a casa la partita è il team Chuck che ha sfruttato anche la maggior mole dei propri ragazzi rispetto alla farcitura di guardie che ha scelto Shaq.
Tanta creatività con un Rubio in spolvero in quanto ad assist, smazzati in più maniere, efficacia e spettacolarità combinate. Il bello è che (ovviamente in forma minore) lo può fare anche nelle gare che contano. Schiacciate invece che non si contano con Griffin che non poteva di certo far mancare qualcosa di suo chiudendo alley oop e regalando una schiacciata con autopassaggio sul tabellone. Soprattutto poi nel finale abbiamo assistito ad un vero preludio alla gara di specialità del sabato. George che infila oltre la palla anche il proprio gomito all'interno della retina e la stupenda giocata di Wall che si fa passare la palla dietro la schiena prima di affondare la schiacciata.
Ora stanotte le gare di specialità e speriamo di vedere uno spettacolo degno di quello dell'anno scorso.
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