Non sempre queste regole collimano con l'esigenza dei singoli, sono ancorate nella morale pubblica e non possono rappresentare il pensiero di tutti. In alcuni casi rari come quello successo nella gara tra Spurs ed Heat, il giusto è difficile da decifrare perché da entrambe le parti ci sono "regole" non scritte da rispettare e l'opinione pubblica è spaccata.
Greg Popovich nella citata gara, ha scelto di non far giocare nessuno dei suoi Big Three (più Danny Green) per farli riposare in una gara comunque molto difficile e dispendiosa come quella da giocare contro gli Heat, una squadra che gioca con un ritmo elevato, con uno small-ball che costringe a correre molto in difesa e che di sicuro stanca gli avversari nel tenere i tanti contropiedi.
Quindi tutto nasce dalla necessità espressa di preservare il proprio interesse, nel bene della propria franchigia, con l'obbligo semplice di mantenere in forma i propri giocatori, stabilendo formalmente di volta in volta delle gare di riposo.Tutti cercano di fare il meglio per la propria squadra e quei maestri di tattica sul campo e misto di esperienza-furbizia ed intelligenza che sono gli Spurs, indubbiamente hanno dimostrato nel tempo di essere insegnanti in questo campo. La gestione dei propri talenti è alla base di un successo che perdura. Più di una volta il coach degli Spurs ha scelto di preservare alcune sue star, ma contro una formazione blasonata come gli Heat, in una gara ad esposizione mass mediatica elevatissima, la scelta è risultata un problema rilevante.
Ma è proprio la parola preservazione il punto focale della diatriba, con Stern che non ce l'ha contro gli Spurs nello specifico, ma contro il "modello" che hanno attuato. Se come detto coach Pop ha scelto la via del riposo dei propri campioni per non affaticarli troppo, Stern vuole difendere, e per l'appunto preservare il prodotto NBA per evitare di creare precedenti, per la paura che al "modello" Spurs si aggancino altri team, bisognosi magari di lasciare a casa una sera tutte le stelle per non inficiare il rendimento delle stesse, fosse anche solo per la gara successiva.
Quindi il Commissioner vuole multare, e lo farà, la franchigia texana per "educare" tutte le altre ad evitare di cadere nella stessa tentazione.
Da un lato ognuno può scegliersi il meglio per sé considerando giustamente che deve gestire una stagione che magari con alcuni accorgimenti può essere migliore del previsto, dall'altro lato si deve salvaguardare gli interessi monetari in primis e di spettacolo in seconda battuta, anche e soprattutto per il bene degli spettatori paganti.
Una diatriba che sicuramente divide perché ci sono ragioni giuste da entrambe le parti, ma alla fine nell'ambito lavorativo è sempre il capo che sceglie e in questo caso il capo sono i soldi collettivi...
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San Antonio Spurs
Il vero spettacolo è stato vedere una squadra che "senza titolari" si stava portando a casa una vittoria senza precedenti.
RispondiEliminaIl "prodotto nba" comprende pure la panchina, le rotazioni e le strategie di un grande allenatore quale è Popovich ad esempio! Purtroppo il mercato gestito da meri interessi pubblicitari non ha di questi interessi o fa finta di non vederli!