Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

giovedì 19 aprile 2012

Il finale di stagione senza Bryant: può essere un vantaggio per i Lakers?

Mancano oramai poche gare alla fine di questa particolare stagione NBA, ma i giochi per i piazzamenti ai playoff sono ancora aperti. Casualità della sorte o semplice costatazione di un accorciamento sostanziale del divario di forza, le due squadre losangeline si contendono la terza piazza ad Ovest, dietro a Spurs e Thunder (che beninteso si stanno ancora sfidando per il primo posto).

I Clippers sono cresciuti in maniera esponenziale nell'ultimo periodo, hanno cominciato a vincere a ripetizione e cercheranno di soffiare il "podio" della West Conference ai cugini. I Lakers intanto, privi della loro guida Bryant, cercano di rimanere il più possibile ancorati a quella posizione che verosimilmente li porterà ad essere anteposti per ironia della sorte contro chi li ha bistrattati lo scorso anno, quei Mavs che ad oggi sembrerebbero meno pericolosi dell'anno passato. Si sa però che durante la post season, magicamente si tende a cambiare e ad innalzare talmente tanto il livello di concentrazione, da trovare franchigie che spingono oltre il limite massimo il proprio gioco.


Per la corsa al mantenimento del proprio spot playoff, l'assenza di Kobe sembra e potrebbe pesare un macigno, ma più di un aspetto può essere estrapolato per vedere la cosa in modo positivo da parte dei giallo-viola.
Kobe aveva bisogno di riposo. Una stagione giocata ad altissimi livelli, ma tanti acciacchi accumulati che forse lo avrebbero limitato. Il problema allo stinco lo ha fermato, garantendo probabilmente ai Lakers il Bryant più in forma, al rientro. Ritorno in campo previsto per venerdì, giusto per riprendere il ritmo partita e saggiare la propria condizione fisica.
Intanto, comunque, Kobe non si fa mancare nulla e in borghese continua a dispensare consigli a compagni ma anche al coach, dando adito a chi lo vorrebbe futuro allenatore.

Altro motivo che può rallegrare Mike Brown non sta in Bryant stesso ma in quello che rappresenta. Senza ombra di dubbio, se c'è un leader è lui, l'uomo del possesso importante è lui, la guida, il trascinatore, sono le sue mansioni sia per capacità che per scelta di squadra. La sua assenza sta facendo crescere i Lakers sotto un profilo prettamente mentale e forse di gioco di alternativa. Il resto del roster sta imparando a prendersi più responsabilità e a cercare diverse soluzioni quando le difese si stringono.


Questo salto di qualità mentale potrebbe giovare in un post stagione nel quale i Lakers non sono nominati e prospettati per arrivare sul tetto della NBA.

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