MVP: LeBron James
Quest'anno in realtà è molto difficile. I due veri unici candidati Durant e James si sono ritrovati in una situazione simile. Entrambi hanno al loro fianco una stella di quasi pari valore per quello che portano in campo (anche se Wade è stato fuori un bel pò di gare), ma entrambi sono stati i trascinatori indiscussi del team, portando sera dopo sera il contributo che faceva la differenza. Ma la nostra scelta cade su LeBron, non foss'altro che a prescindere dai forti compagni che ha al suo fianco, l'apporto dato è stato fondamentale, come Durant ma forse leggermente di più, ed anche le sue veramente alte percentuali volgono a suo favore. 53% dal campo per uno che gioca prevalentemente esterno anche se chiude spesso nei pressi del canestro e che tra l'altro tende a tirare abbastanza, è da sottolineare ed evidenziare. Votate la vostra preferenza qui Sondaggio pagina facebook. Difficile che un turno di playoff possa far cambiare idea premesso che entrambi lo meritano senza dubbio, così come lo avrebbe meritato forse Love se avesse avuto la possibilità di spingere i suoi ai playoff, e come lo meriterebbe anche Bryant per essere ritornato ai suoi fasti ridando ai Lakers la credibilità da contender.
MIP: Jeremy Lin
Sarà possibile che non lo vinca lui? Personalmente è difficile azzardare una risposta negativa anche se anche il buon Ryan Anderson è votabile per questo riconoscimento. Ma l'effetto mass mediatico generato da Lin, l'immagine di nuovo salvatore della patria, l'emblema di un ragazzo che avute le possibilità ha dimostrato di essere uno capace, sono indizi più che sufficienti a proiettarlo destinatario del premio. E poi sarebbe strano pensare che la NBA non lo dia a lui, il merchandising già da secondo posto per magliette vendute aumenterebbe ancora...
Rookie of the Year: Kyrie Irving
Nessuna concorrenza, nessuna incertezza. Sarà lui, non solo per mancanza di veri pretendenti (l'uscita di scena di Rubio è stata una proclamazione già in itinere di Irving vincente il titolo) ma anche perché sta riportando un lumicino di nuova credibilità nella franchigia di Cleveland che dal dopo James avevano perso completamente. Con Tristan Thompson ed il nuovo rookie che arriverà quest'anno dal draft si potrebbe cominciare seriamente ad allestire un asse che potrebbe ridare linfa ai Cavs e strutturare una solida ricostruzione.
Comunque sarà da giudicare al meglio solo fra due o tre anni il draft 2011, perchè magari i vari Kawhi Leonard, Derrick Williams, Klay Thompson e forse Iman Shumpert, il buon Kenneth Faried e Kemba Walker potrebbero far rimangiare tutti coloro che vedono nella facile vittoria di Irving il fatto che l'anno scorso il draft è stato un pò scarsino...
Coach of the year: Gregg Popovich
Primo record ad Ovest, squadra che ha cambiato volto riadattandosi con un diverso stile di gioco con il coraggio di elargire a Parker le vere responsabilità, merito di far continuare un ciclo inserendo bene i giovani per non far soffrire dell'inevitabile calo generazionale, questi sono pregi da premiare. Mettiamoci pure che il vero contendente Thibodeau difficilmente verrà insignito del riconoscimento per il secondo anno consecutivo e soprattutto dopo essere stato sommerso dalle critiche per la gestione di Rose, ed ecco che la nostra preferenza va al coach che più di tutti ha sorpreso, guida di una squadra che vince e convince.
Six man of the year: James Harden
Il tocco in più dei Thuder, uno spezza partite che non ha mai preteso (per ora) il quintetto, perchè riconosce l'importanza del suo ruolo. Una delle chiavi di volta di questi fenomenali ragazzi guidati da coach Scott Brooks. Non un accentratore di gioco, ma sempre in grado di portare quel qualcosa in più che solo un sesto uomo di importanza capitale può fornire. Il solito Jason Terry lo segue a ruota ma Harden quest'anno ha scardinato per efficacia, anche l'apporto dello scorer dei Mavs.
Defensive player of the year: Serge Ibaka
Devastante. Una garanzia sotto le plance. Un altro che capisce il suo ruolo e non chiede di più ma anzi dà di più. Intimidatore, combattente e poi 3.6 stoppate di media in stagione non giocando neanche 28 minuti, sono numeri che parlano da se. Troppe volte fondamentale per l'equilibrio dei Thunder. Può essere già quello che Tyson Chandler è stato per i Mavericks lo scorso anno. Poi Howard il contendente primario al riconoscimento è sempre dietro l'angolo e quest'anno per più tratti è stato come sempre o forse ancor di più, dominante, ma le vicende fuori dal campo per una volta non lo aiuteranno in popolarità e giudizio...
Poi il "nostro" premio ad honorem. The second MVP: Russell Westbrook
Guardare qui: Il secondo MVP
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