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venerdì 7 settembre 2012

I Cavaliers dopo due anni di ricostruzione e quella "scommessa" persa

Quando si comincia a parlare dei Cavaliers e di quando erano contender, la prima cosa che viene in mente a tutti è solo LeBron James. Il grande "traditore" per tutti quelli che amano la squadra e volevano vincere qualcosa. 
Oggi però accanto al suo nome un'altra cosa alberga nella mente dei tifosi, le famose parole di un arrabbiato Dan Gilbert quando ha saputo che il suo 23 era andato a South Beach: "Vinceremo un titolo prima di James". Parole di amarezza tirate in ballo sempre, a suo tempo, trite e ritrite su giornali e articoli web e che oggi non possono che tornare in voga nella mente di tutti, tifosi Cavs e non. Perchè James il titolo l'ha vinto pochi mesi fa e perchè, come prevedibile, i Cavs al momento sono ben lungi dal poter ambire ad alzare il trofeo di campioni.


E' da qui che a Cleveland bisogna ripartire, perchè scrollarsi il passato da dosso è impossibile e non sarebbe neanche giusto farlo. E' giusto capire che sono passati due anni e che LeBron oramai è solo un bel passato della storia Cavs e che il futuro è più roseo di quanto un anno fa (e soprattutto due anni fa) si poteva immaginare. Parlare di Cavs adesso significa parlare di Kyrie Irving e di una schiera di giovani con grande potenziale da sviluppare in qualche anno. Avere tre giocatori giovani scelti tra le prime cinque chiamate al draft in due anni non è cosa da tutti, anzi da nessuno se parliamo di questi ultimi due anni, un eccellente modo per ricominciare a vedere uno spiraglio di speranze.

Kyrie Irving è già esploso nel suo anno da rookie ma le sue capacità possono essere ancora decisamente migliorabili, in più ci sono il progetto Tristan Thompson, preso prima del previsto nelle chiamate perchè ha un grande talento seppur ancora da sviluppare in quanto ancora acerbo e la scommessa Dion Waiters, preferito ad un'ala piccola come Barnes che forse poteva fare più comodo. Evidentemente lo staff ha fatto le sue valutazioni ritenendo più bisognosa di copertura il ruolo da guarda-spalle di Irving e comunque a prescindere il talento c'è. In più hanno portato a casa uno dei tanti furti del draft, tale Zeller, uno dei migliori centri che questa tornata poteva offrire.
Il tutto contornato dal ritorno di un veterano, Varejao, grande giocatore che se ha voglia di seguire la causa Cleveland aiuterà e non poco la crescita del team. 

Con Irving, stella dichiarata del futuro prossimo della franchigia, a gestire possessi e conclusioni, sarà interessante vedere se Waiters si rivelerà un'ottima spalla da togli responsabilità realizzative, un pò come si stava/sta cercando di fare per Rose ai Bulls. Thompson, Zeller e Varejao avranno il compito di liberare l'area per l'incursione dei piccoli seppur nessuno di loro abbia minime capacità realizzative oltre l'arco. Curiosamente tutti e tre non hanno messo a segno neanche un canestro da tre nella loro passata stagione, una pecca che non consentirà ai Cavs di essere pericolosi con i lunghi anche quando questi usciranno più del gomito per liberare il pitturato. In ala piccola si darà fiducia e spazio alla coppia Casspi-Miles.

Tutto passerà da quanto si riuscirà a tirare fuori da questi ragazzi in un paio d'anni e da quanto avranno voglia di far ricordare i grande Cavs per qualcosa che non sia ancora James.

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