Si poteva scegliere di impacchettare il lungo ed arrivare a qualche pezzo di rilievo, su cui lanciare subito le nuove basi senza però avere la sicurezza di trovare qualcosa di pregevole e duraturo, oppure ricostruire da zero con salary e scelte.
Facendo un piccolo passo indietro, troviamo prima l'assunzione del nuovo GM, poi la scelta del nuovo allenatore ed infine arriviamo alla famosa trade di questi ultimi giorni. Alla fine sottolineando come tutto il cambiamento sia una vera e propria tabula rasa su cui costruire con nuovi pezzi, la volontà è stata quella di perseguire la seconda strada della biforcazione. La strada che probabilmente porterà ad un'agonia iniziale, con alcune stagioni che verosimilmente saranno a vuoto in termini di risultati, guardando però sempre al futuro prossimo che potrebbe essere più che mai roseo e che si creerà con i free agent e le nuove stelle collegiali.
La trade a quattro è stata favolosa per questo scopo, tante prime scelte arrivate, magari non di primissima qualità visto che ci si attendono playoff per le tre franchigie coinvolte (oltre ai Magic ovviamente), ma era difficile coinvolgere squadre dalle minori chance in campionato in uno scambio che ha coinvolto giocatori di un certo blasone. E mentre arrivano scelte, ad andarsene saranno, nel giro di un paio d'anni, i contratti più pesanti, come quello appena assorbito di Harrington e soprattutto quello del buon Turkoglu ormai più che un contratto una vera zavorra sul salary cap.
Un minimo di base di partenza si può intravedere anche se non rasenta nemmeno lontanamente una solidità: il giovane Moe Harkless è la rappresentazione del nuovo corso, basato sui giovani e l'aspettativa su di essi, Afflalo e Davis sono due ottimi giocatori che possono rientrare nel progetto così come allo stesso modo potranno divenire merce di scambio visto che comunque percepiscono bei soldi. Nikola Vucevic invece è l'incognita, se dimostrerà all'altezza rimarrà, altrimenti tanti saluti senza rimorsi o rimpianti.
Non pilastri da cui ripartire, anzi, ma la verità è che il progetto è stato disegnato per trovare le certezze nel futuro piuttosto che cercarsele in casa. A tal proposito la propria scelta, quella del 2013, sarà probabilmente da prime cinque posizioni e si potrà pescare il prossimo uomo franchigia, magari azzardando un pochino uno tra Muhammad e Noel anche se troppo presto per giudicare se i due avranno riscontro prima a livello collegiale e poi nella NBA, essendo i nostri due nomi proposti ambedue freshman.
Magari potrà aiutare anche il nuovo scout Anthony Parker che fresco di ritiro ha già trovato lavoro proprio presso la franchigia della Florida.
Comunque nel giro di due anni il nuovo corso dei Magic potrebbe avere già trovato una sua svolta. Se si lavorerà nel modo giusto si potrebbero avere già almeno un paio di promesse dall'enorme potenziale in roster ed un margine di manovra salariale altissimo grazie ad uno svuotamento del salary notevole.
Per ora quest'anno attutire la batosta post Howard sarà arduo, ma si può lavorare in linea già col progetto, gettando le basi sul nuovo modo di giocare e proponendo un minutaggio che possa dar modo a tutti di esprimersi, al fine di selezionare i possibili candidati per la costruzione della squadra del futuro.
Condividi
Related Posts : Analisi squadre NBA 2012,
Anthony Parker,
Dwight Howard,
Glen Davis,
NBA Draft 2013,
Nerlens Noel,
Orlando Magic,
Shabazz Muhammad
hai completamente ragione in questo post .... i magic hanno guardato avanti ..... solo al loro futuro ..... xk x quanto riguarda il loro presente, la perdita di howard è stata pressapoco una follia
RispondiElimina