Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

venerdì 17 settembre 2010

PERCHE' IGUODALA E' STATO IL SECONDO MIGLIORE UOMO DEL TEAM USA

E' iniziato il countdown sul sito della NBA. Ciò vuol significare che l'attesa cresce, che il campionato sta per iniziare. Precisamente mancano 39 giorni, poco più di un mese, ma le attenzioni a livello mondiale, se si parla di basket giocato, sono ancora tutte rivolte, al fenomeno Kevin Durant. Quel non ancora 22enne (li compierà il 29 di settembre), che ha fatto impazzire ogni difesa avversaria nel mondiale mostrandosi già un leader nonostante la giovane età. 

Che Durant sia così giustamente acclamato è indubbio, ma c'è un altro cestista che andrebbe elogiato quasi in egual maniera e corrisponde al nome di Andre Iguodala.
Il go-to-guy dei Sixers è rimasto nell'ombra, passato spesso inosservato per via di quelle mere statistiche fin troppo abusate per accertare il talento di un giocatore. Andre non è stato un leader offensivo od un rimbalzista prezioso, ma ha fatto appieno il compito che coach K aveva progettato per lui.

Quella maniacale attenzione a fare tutte le piccole cose, come sporcare un tiro, toccare un pallone e deviarne la traiettoria del passaggio, sfiancare i talenti avversari con una difesa asfissiante, lo hanno reso il secondo giocatore per importanza in quel team USA.
L'apice di tutto ciò è sfociato nella gara contro la Lituania, una squadra forte, capace di frenare il gioco tecnico di Scola e costruire reazioni offensive attorno alla loro stella, Linas Kleiza. La nuova ala dei Raptors, prima di affrontare il team statunitense, viaggiava a 19,1 punti di media con 7.4 rimbalzi e soprattutto veicolava il suo team con una sicurezza nel tiro impeccabile (60,8 % da due e 34,7% da tre).

Contro gli Stati Uniti però il suo apporto è venuto meno, rendendo così pressochè impossibili le chance di vittoria dei lituani. Iguodala gli si è francobollato addosso permettendogli di confezionare solo 4 punti e 5 rimbalzi, limitandolo ad un inguardabile 1/11 dal campo con 0/4 da oltre l'arco, mettendo in mostra così le lacune di un eccellente ala come lo è Kleiza. Lacune che trovano riscontro nella difficoltà di crearsi un gioco quando si trova contro avversari esplosivi, veloci e molto atletici. E poco è importato che Iguodala deficitasse di alcuni centimetri dal suo uomo.

Quello che si è visto nel mondiale però non deve fermarsi lì, forse coach K ha trovato una soluzione anche per coach Doug Collins, il nuovo guru dei Sixers formato 2010/2011. Con l'arrivo della seconda scelta assoluta, Evan Turner, a Philadelphia sono sorte più di paio di perplessità circa la coesistenza di Andre ed Evan in campo, essendo i due molto simili cestisticamente.
L'idea sarebbe quella di far riproporre quel tipo di gioco visto ai mondiali anche con la canotta dei 76ers, recitando il ruolo del leader difensivo che sovente può sfoderare il suo talento anche in attacco, aprendo le difese con le sue penetrazioni per poi lasciar la palla al giovane rookie.
Tutto starà se Iggy accetterà o meno tal ruolo nei Sixers e se saprà farlo fruttare per 82 gare. 

Sempre che le ultime voci su un suo passaggio a Denver, in una trade che coinvolge anche Melo, non si concretizzino. Ma questa è un'altra storia...      
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