Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

giovedì 3 giugno 2010

ANALISI DELLA FINALE NBA 2010: LOS ANGELES LAKERS CONTRO BOSTON CELTICS

Questa notte inizierà la finale NBA 2010.

Ad affrontarsi, ancora una volta, sono loro: i Los Angeles Lakers ed i Boston Celtics.
Le due squadre più vincenti nella storia della lega di basket più bella al mondo, 17 titoli per i bianco-verdi, 15 per i giallo-viola.

(Foto nationsports.org)
Titoli aggiornati di recente da entrambe le squadre, già perchè ad affrontarsi ci sono la vincitrice del titolo di due anni fa (Boston) e la vincitrice dell'anno passato (i Lakers).
Ad arricchire il sapore della sfida (come se non bastassero storia, tradizione, parate di campioni sul parquet), ci sarà anche la voglia di rivincita dei californiani su quelli del Massachusetts, quella volontà di togliersi quell'amaro in bocca, cominciato due anni or sono, l'anno in cui vinsero i Celtics.
Infatti Pierce e compagni demolirono proprio i losangelini in finale, con l'apice di quella funesta gara 6 che ogni tifoso e giocatore dei Lakers cerca di annebbiare.


In California si sono poi rifatti l'anno dopo, andando a vincere l'anello, ma mancava qualcosa all'appello, ovvero la voglia di vincerlo contro Boston. Celtics che dovettero cedere ai Magic perchè privi di quel leader difensivo, animale dei playoff, come è Garnett.
Ed ora alla terza finale consecutiva, i cestisti di Hollywood, hanno la possibiltà di rifarsi.

Oggi, dopo due anni, le cose sono ovviamente cambiate e, sia Los Angeles che Boston, non sono più le stesse rispetto al loro ultimo incontro in finale. I protagonisti sono rimasti loro, ma sono evoluti, i Big Three sono diventati più vecchi e questo sicuramente inciderà sulla loro freschezza in campo, soprattutto quando contro hai i campioni in carica. Ma Boston ha un'arma in più, anzi tre; un folletto di 1 metro e 85, che in questi due anni è cresciuto parecchio e che ora è a tutti gli effetti l'ennesima stella della squadra e due giocatori pronti ad uscire dalla panchina: Tony Allen e Glen Davis. I due si sono evoluti molto ed hanno ampliato molto i loro bagagli cestistici. Big Baby sarà sicuramente un lungo importante nelle rotazioni dei bianco-verdi, permettendo ai suoi di aprire un pò l'area, perchè abbastanza mobile seppur le apparenze ingannino. Ma la vera sorpresa è Allen, divenuto l'ennesimo capolavoro difensivo del team (ancora merito della mano invisibile di Thibodeau?), già capace di tenere James per ampi sprazzi di gara, potrebbe essere un ottimo elemento da piazzare su Bryant quando gli altri saranno carichi di falli o dovranno rifiatare.

Ma se da un lato Boston è cresciuta, ma anche invecchiata, dall'altra parte della medaglia anche i Lakers si sono trasformati. Il timido spagnolo che si godeva la sua prima finale, seppur sminuito dai possenti taglia fuori di Garnett, si è ora trasformato in un leone, capace di ruggire ancora più forte quando i finali sono estremamente incandescenti. Hanno un Artest in più in difesa (e non è proprio l'ultimo per capacità difensive, anzi) ed una rinnovata fiducia nei propri mezzi. Ma a trasparire ci sono anche i difetti. Artest potrebbe annaspare in attacco, essendosi già dimostrato incostante in questi playoff nella metà offensiva; Bynum ha un complicato problema al ginocchio che potrebbe fargli perdere molto minutaggio e la panchina si è accorciata notevolmente.

Anche da una prospettiva più tecnica, potrebbe essere analizzato l'incontro. In difesa soprattutto sul gioco delle marcature. Chi marcherà Rondo? Sembrerebbe questa la chiave di volta per i campioni, il nocciolo della questione, ma in realtà la risposta è di più facile lettura. Phil Jackson ha fermato Nash e quindi sa come gestirlo. Il problema però è un altro, questa volta se fermi Rondo, non fermi anche gli Stoudamire del caso ed è qui che entrano in gioco Ron Ron, Gasol ed Odom.

Ma anche i verdi hanno i loro problemi, decideranno di fare come contro Cleveland, cioè lasciar fare a James ma fermare tutti gli altri? Forse contro i Lakers questo discorso andrà ritoccato o forse no, sicuramente Jackson conosce la mossa e saprà variare se è il caso. Il vero bandolo della matassa sarà il duello Gasol-Garnett, come affermato da coach Phil Jackson: "Sono curioso di vedere la sfida Gasol-Garnett. Credo che sarà una duello chiave. Kevin è la pedina numero uno della difesa dei Celtics. E' un giocatore formidabile negli aiuti difensivi. Pau invece è un marcatore, la seconda pedina offensiva dopo Kobe Bryant. Quindi avrà il compito di continuare a segnare contro uno dei difensori più forti della lega".

Discorsi a parte, a vincere alla fine sarà la squadra con più voglia di "sputare sangue in mezzo al campo" per più tempo, quella con maggiore volontà e stimoli, alla fine è tutto lì quando due squadre si equivalgono...   

Non ci resta che attendere stanottte allora, per vedere come inizierà questa nuova pagina, per goderci la prima di una serie di gare, che sono le più importanti dell'anno, quelle che ti fanno scrivere le pagine di storia NBA...
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