ANALISI SQUADRE NBA 2009 : ATLANTA HAWKS

Proseguiamo l'analisi delle franchigie della Southeast Division facendo fermata dagli Atlanta Hawks.

La franchigia dell' Atlanta l'anno scorso si è dovuta fermare nei playoff perchè ha incontrato sulla sua strada la strapotenza dei Cavaliers, ma a conti fatti avrebbe perso anche contro Boston od Orlando se avesse dovuto confrontarsi con una di loro.

Questo denota come la squadra sia decisamente buona ma pecchi di qualche elemento per superare le potenze dell'Eastern Conference. Il problema maggiore degli Hawks è che hanno alcuni giocatori nel roster che giocano in un ruolo diverso rispetto a quello che le loro caratteristiche e la loro altezza presenterebbe. Questo perchè bisogna ovviare alla mancanza di un vero centro, lacuna che la squadra non sembra avere intenzione di sopperire facendo stazionare perennemente un' ala grande pura come Al Horford sotto le plance.

Questa soluzione è stata portata avanti perchè gli Hawks vogliono un gioco veloce, fatto di rapidi cambi di campo e di svelte ripartenze, potendo contare anche su un'ala piccola che svolge benissimo il ruolo di ala grande, che è Josh Smith.
Comunque prendere un centro puro, magari mobile e spostare Horford in ala grande e Smith in ala piccola potrebbe essere la migliore soluzione per Atlanta e potrebbe renderla più pericolosa anche nei playoff, con Marvin Williams che partirebbe da sesto uomo e rendere maggiormente pericolosa e profonda la panchina.

Comunque anche l'esperienza è stato un fattore rilevante nella serie scorsa dei playoff, un elemento da non trascurare nell'ottica futura, la rosa è abbastanza giovane ed è qui che la dirigenza della squadra ha maggiormente lavorato per creare una giusta miscela di freschezza e di esperienza. L'anno scorso è arrivato in cabina di regia Bibby, quest'anno è stato il turno di Joe Smith, giocatore interessantissimo soprattutto nei playoff, che farà crescere Horford e sarà un valido contributo di esperienza nelle partite post regular season.

Però, l'acquisto più valido per la franchigia dell'Atlanta è sicuramente rappresentato dalla poliedrica guardia Jamal Crawford, che partirà dalla panchina, ma sarà certamente il sesto uomo della squadra. L'acquisto è stato veramente un bel colpo perchè la versatilità di Crawford dona variegate soluzioni offensive nel settore guardie.
Crawford potrà essere il primo cambio nel settore piccoli senza diminuire pericolosità nel tiro e nella capacità di attirare difensori quando penetra e quindi scaricare al giocatore libero, potrebbe poi affiancare Joe Johnson come guardia quando quest'ultimo porterà palla, oppure portare egli stesso il pallone in alcuni momenti della gara.
Inoltre il settore guardie è stato coperto veramente bene perchè oltre al sempre utile Maurice Evans, dal draft è stato preso un playmaker con un ottimo potenziale e che sotto l'ala di Bibby può maturare moltissimo ed in tempi brevi.

Il difetto come detto è la mancanza del centro puro che faccia arretrare Horford ad ala grande dove potrebbe essere decisamente più devastante (anche se non demerita anche nel ruolo di pivot).

I palloni in attacco tatticamente saranno ben ripartiti tra i vari giocatori anche se il go-to-guy della squadra è sempre Joe Johnson e quindi dalle sue mani passeranno più palloni giocabili. Comunque Bibby è un play notevole ed esperto e saprà gestire bene le varie soluzioni offensive che Woodson gli disegnerà a tavolino, non disdegnado però anche la libera creazione. La palla sotto i tabelloni offensivamente si vedrà poco date le caratteristiche dei lunghi che tendono maggiormente a decentrarsi dal pitturato allargando le difese avversarie e favorendo le penetrazioni degli esterni. Sotto il profilo tattico Josh Smith in attacco sarà utilissimo perchè è una grande che apre le difese essendo molto pericoloso da oltre l'arco.

Proprio lo stesso Smith è il leader difensivo della squadra, uno stoppatore eccelso che fa delle sue qualità atletiche la sua arma migliore per limitare i pari ruolo e le ali piccole. In generale la squadra in difesa non ha eccessive mancanze, pecca solo di qualche centimetro a rimbalzo ma la grinta di Horford e il sapersi sacrificare e la tenacia di Pachulia nascondono in parte il problema.
Ora con Joe Smith in più si migliorerà, ma manca sempre una forte presenza in grado di dominare nel pitturato.

Previsione : Se l'organico digerisce bene le nuove aggiunte e l' accoppiamento nei playoff non presenti una delle big, semifinali di conference.
Quintetto ideale : Mike Bibby; Joe Johnson; Marvin Willliams; Josh Smith; Al Horford
Sesto uomo : Jamal Crawford
Panchinari di spicco : Joe Smith; Zaza Pachulia; Maurice Evans

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