Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

domenica 28 aprile 2013

Durant senza Westbrook infortunato, la partita dell'anno, Nate Robinson...Settimana NBA da 1 a 10: Week 1 Playoff


Un uomo solo al comando nella serie Thunder-Rockets. Ovviamente si parla di Kevin Durant. Più forte del contraccolpo subito quando ha capito che i punti che portava in dote Westbrook ora se li sarebbe dovuti caricare per la maggiore lui, oltre ai suoi; più forte della consapevolezza che nessuno in roster può sostituire degnamente Russell; più forte della Houston dell’amico-avversario James Harden. Preso atto dell’infortunio di Westbrook, ha tirato fuori dal cilindro una prestazione da 41 punti, 14 rimbalzi 4 assist e 4 triple a referto, trascinando i suoi alla W. Ha dimostrato che anche senza il suo fidato secondo, Oklahoma è costruita benissimo e che quindi con Ibaka, Sefolosha e Martin su tutti ad aiutarlo, anche se dovrà fare ancora più lavoro rispetto a prima, i Thunder possono ancora dire la loro.

venerdì 26 aprile 2013

La grande difesa di Memphis rappresentata dal Defensive Player of the Year: Marc Gasol

Stanotte al FedExForum, casa dei Grizzlies, sugli spalti e in campo ci sarà stata abbondanza di sorrisi. La squadra è riuscita a strappare una gara ai forti Clippers bloccando l'eventuale fuga praticamente irrecuperabile dei "Lob Angeles". Il fattore decisivo è stato, per l'ennesima volta in questa stagione, la difesa dei Grizzlies, vero marchio di fabbrica che ha trascinato Memphis fin qui.
Una difesa ben bilanciata e controllata, con tutti che fanno il proprio, seguendo i movimenti prestabiliti e avvalendosi delle prestazioni individuali dei propri giocatori capaci di sacrificio e dedizione nella metà campo difensiva oltre che proprio di capacità spiccatamente difensive.

mercoledì 24 aprile 2013

La grande stagione del MIP of the year: Paul George. Quale futuro per Indiana?

L'anno scorso di questi tempi definivamo Indiana come la mina vagante dei playoff ed anche quest'anno l'etichetta sembra persistere. Seppur priva di quell'aura di squadra contendente per il titolo, la franchigia dell'Indiana è assolutamente una solida formazione capace di mettere in difficoltà qualsivoglia opponente. Un anno fa preciso, questo status di mina vagante era per lo più un agglomerato di fattori che tutt'oggi possiamo riscontrare ma che però presenta una sostanziale differenza. A guidare i Pacers c'era Granger con West ottima spalla di appoggio e con i vari Hibbert, George e Collison, giovani potenzialmente tutti e tre future stelle (anche se Collison ad oggi sta raccogliendo meno di quanto realmente possa fare, vedere la stagione di quando era a New Orleans per capirne il vero potenziale). Nel presente invece, la stella di punta dei Pacers dello scorso anno, ovvero D-Granger, è ferma ai box, così come lo è stata per praticamente l'intera stagione.

lunedì 22 aprile 2013

Ecco il Sixth Man of the Year 2012/2013 e voci sul probabile Defensive Player of the Year

18.1 punti di media, 5,3 rimablzi a gara e 33,5 minuti sul parquet per 80 gare di regular season. Tutte sempre uscendo dalla panchina, neanche una gara da starter. Che fosse assente Anthony o chiunque altro, Woodson lo lasciava lì, dietro gli starter, conscio che partendo dalle seconde linee poteva cambiare l'inerzia della gara e lasciare sempre inalterata la pericolosità offensiva del team anche quando gli starter uscivano a rifiatare. In più i risultati sono arrivati, le W hanno dato ragione al coach e quelle non fanno mai male quando bisogna assegnare degli awards. Quasi scontata e prevedibile quindi la nomina di J.R. Smith come Sixth Man of the Year, seppur l'insidia Crawford era forte, visto che Jamal è esattamente ai Clippers quello che Smith è per i Knicks.

giovedì 18 aprile 2013

Fine della Regular Season: Ecco gli accoppiamenti per l'inizio dei playoff

Ed anche quest'anno l'inesorabile tempo che passa ci consegna alla storia un'altra Regular Season, un'altra stagione regolare che tramonta lasciando spazio all'alba dei playoff, pronti a sorgere e a raggiungere l'apice nelle Finals. Un'altra stagione stupenda dove si sono infranti record, dove si sono trovate nuove certezze, dove vecchie e nuove forze in gioco si sono anteposte creando nuovi scenari. Tante le cose successe, tante le partite che ci hanno regalato qualcosa, tutto per arrivare a questo periodo dell'anno, dove ogni gara si trasforma in una sorta di finale, dove si gioca al meglio delle sette, perché deve essere la predominanza a farsi principe e laddove non ci sia la vera predominanza è proprio in una serie di gare continuative che si denota la parità tra due team. Nel singolo incontro tante sono le componenti che possono farsi sovrane ed anteporsi magari alla superiorità di una squadra, mentre con la formula che si adotta, la parità o la vera predominanza può nascere dalla bravura tattica, dal sapersi adattare e captare i giusti adeguamenti, dalla voglia e la forza mentale di alcuni oltre che dalla capacità tecnico-atletiche dei singoli e del saper giocare di squadra.

martedì 16 aprile 2013

Ancora Lakers vs Jazz, la ricetta dei Thunder, James e Curry da record...Settimana NBA da 1 a 10: Week 24

I fatti, i momenti, gli eventi, gli aneddoti che si verificano in una settimana di NBA sono tantissimi ma alcuni di loro sono più significativi o più singolari di altri, quelli che possono da soli rappresentare in sintesi quanto è accaduto in quei giorni. Terminata anche la ventiquattresima settimana di Regular Season, si torna con la settimana NBA da 1 a 10, più una variabile jolly a seconda di quello che succederà nei 7 giorni.

1 la partita che manca sia ai Lakers che ai Jazz per concludere la loro Regular Season. Una partita sola ma che vale una stagione intera. Infatti da come si evolveranno le loro gare si potrà capire chi potrà andare a giocarsi o meno i playoff. Una notte quattro scenari. Se vincono i Lakers e i Jazz perdono, ovviamente passa il team di D’Antoni, se vincono sia Lakers che Jazz, passano i californiani in virtù di una gara in più vinta. Se perdono entrambe passano ancora quelli di L.A., se Los Angeles perdesse ed i Jazz vincessero allora i due team pareggeranno e passerebbe Utah in virtù dei migliori risultati negli scontri diretti.

sabato 13 aprile 2013

Stagione finita per Bryant: I nuovi Lakers

"Sono un pò stanco". Queste furono le parole di Kobe, dopo un tour di force che lo aveva visto riposare per soli 79 secondi complessivamente nelle due gare contro Sacramento prima e Dallas poi.
Quelle gare però erano state solo l'inizio. Da qui in poi Bryant ha ricalcato il parquet per altre 5 gare, tutte sopra i 41 minuti d'impiego, che salgono a quasi 44 se si esclude la partita in casa contro gli Hornets che ha permesso al 24 di rifiatare un pò.

giovedì 11 aprile 2013

Esiste ancora il "Melo" della discordia?


Vincere tante gare consecutive è frutto di una costanza di rendimento di tutta la squadra, di un gioco di base che comunque sorregge le giocate dei singoli, è frutto di buone scelte offensive e di un alchimia trovata anche dall’altro lato del campo. Ma spesso e volentieri (quasi sempre a dir la verità) per vincere tante gare c’è bisogno di una leadership che non deve essere per forza del singolo ma che magari lo è. Un trascinatore, una coppia di trascinatori, un trio di trascinatori che sospinge il gruppo. I Knicks hanno il loro uomo simbolo, il loro accentratore di gioco, il go-to-guy pronto a prendersi sempre il tiro, pronto a spezzare le difese a modo suo uscendo dagli schemi o forse sarebbe meglio dire, improvvisando partenze da uno contro uno dal palleggio con cambi di velocità, spalle a canestro o in movimento. Spesso possono finire con un tiro in sospensione o con un’entrata, ma a prescindere dall'esito, quei tiri hanno sempre spaccato l'opinione, se deve prenderseli visto che sa metterli o se si dovrebbe costruire sempre al meglio l’attacco. 

mercoledì 10 aprile 2013

Louisville campione NCAA 2013

"Oh my God", avrà sicuramente esclamato o almeno pensato tra sé e sé più di un giocatore di Michigan o di Louisville quando usciti dagli spogliatoi hanno messo i piedi sul parquet del Georgia Dome per giocarsi la finale NCAA di quest'anno. Dinanzi ad un pubblico record di quasi 75000 spettatori (primato per un championship game, tralasciando le previsioni di un 80000 per l'anno prossimo) la sensazione di scendere in campo per scrivere la storia, dalla teoria diventa pratica. Soprattutto per Louisville che, vincendo, oltre al suo terzo titolo all-time, avrebbe spedito di diritto nella leggenda quel Rick Pitino che già "festeggiava" la freschissima introduzione nella Hall of Fame del Basketball. 
E così è stato. L'allenatore che ama il gioco di sacrificio, che mette la squadra dinanzi al singolo, che insegna i dettami tattici e la tecnica difensiva, che vuole il pressing e allena i suoi ad una resistenza oltre il limite, ha avuto ancora una volta ragione. L'aver vinto questa finale lo fa divenire l'unico allenatore di sempre ad aver portato al trionfo due diversi college (l'altra vittoria fu con Kentucky nel 1996).

domenica 7 aprile 2013

La lunga sfida Lakers-Jazz, Bargnani e lo scherzo, l'infortunio di Gallinari...Settimana NBA da 1 a 10: Week 23

I fatti, i momenti, gli eventi, gli aneddoti che si verificano in una settimana di NBA sono tantissimi ma alcuni di loro sono più significativi o più singolari di altri, quelli che possono da soli rappresentare in sintesi quanto è accaduto in quei giorni. Terminata anche la ventitreesima settimana di Regular Season, si torna con la settimana NBA da 1 a 10, più una variabile jolly a seconda di quello che succederà nei 7 giorni.


Aprile, il giorno degli scherzi, il giorno del pesce d’Aprile. Ed in questa sfortunatissima stagione di Bargnani, non poteva non mancargli anche questo all’appello. Il sito Raptors Replublic aveva aperto il primo giorno di Aprile, comunicando che Andrea aveva appena prolungato il suo rapporto con il team canadese di altri tre anni. I tifosi sono andati in delirio..si ma in senso negativo, fino a scoprire che si trattava di una burla. Purtroppo per lui e per il team, invece, non è per nulla uno scherzo che il Bargno sia ancora ai Raptors.

venerdì 5 aprile 2013

La meritata Hall of Fame di Gary Payton

"The greatest player in the world". Con questa frase forse un pò troppo altisonante Charles Barkley nel 1999 riconosceva le capacità di Gary Payton, uno che ha dato tantissimo alla Lega. Verosimilmente l'Hall of Famer Goodrich lo definiva meglio quando parlava di lui come "probabilmente la guardia più completa che ci sia mai stata", ma entrambe le affermazioni rispecchiano perfettamente come The Glove fosse visto in campo, del rispetto dei giocatori verso di lui, del riconoscimento che la sua natura di sacrificio in campo arrivava ai tifosi. 

mercoledì 3 aprile 2013

Il ritiro della maglia di Shaquille O'Neal

Gioioso, divertente, con il microfono in mano pronto a far sentire la sua battuta sempre pronta, pungente, sarcastico, talvolta anche fin troppo sfacciato nel dire i suoi pensieri (ne sa qualcosa Bosh). Questo è ed era Shaq con ogni probabilità nella vita, sicuramente lo è sempre stato davanti gli schermi. Ma dopo una lunghissima carriera a ridere non ha potuto che arrendersi anche lui alla lacrima per l'emozione. I suoi occhi si coloravano di rosso per via delle gocce trattenute ma lo stesso ben visibili negli occhi, mentre qualcuno allo Staples Center abbassava un drappo nero.