Proseguiamo la rubrica di analisi delle squadre NBA soffermandoci nell'Arizona, dai Phoenix Suns.
La franchigia, passati gli anni di splendore, ha cercato di rischiare il tutto per tutto per poter arrivare sul tetto della NBA. Infatti aveva preso Shaq, uno dei vincenti per eccellenza, un dominatore che faceva tornare Stoudemire nel suo ruolo naturale, cioè l'ala grande ed ambire così al titolo. La squadra è stata infarcita di giocatori esperti che sapessero giocare i playoff, ma ora che l'esperimento è fallito e Phoenix ha perso il treno per la vittoria, i Suns hanno cominciato una lenta ricostruzione. Andato via O'Neal, i Suns avevano pensato anche di cedere Amar'e per ricavare un pò di giocatori su cui ripartire, ma l'operazione non è riuscita e quindi la squadra punterà proprio sulla giovane ala grande come base per la ricostruzione, almeno che non verrà inserito in qualche trade di Febbraio, onde evitare il rischio di perderlo per nulla appena diviene free agent.
La ricostruzione come si è detto è ancora decisamente lunga perchè i Suns si sono riempiti di giocatori giovani che però sono bisognosi di parecchi anni di allenamenti per maturare ed essere importanti veramente per la squadra. Non hanno risentito del ricambio generazionale le due colonne della squadra : Steve Nash e Grant Hill, perchè lo staff è conscio comunque che due giocatori come loro non debbano essere sacrificati nemmeno se sono ad un'età avanzata.
Inoltre a rincarare la dose sono arrivati adesso anche altri tre giocatori, due dal draft, che necessitano di duro lavoro e parecchio tempo per migliorare. Altre scommesse dunque, come avvenuto per Shaq, ma stavolta a lungo termine. Stiamo parlando di Channing Frye, Taylor Griffin (il fratellone della prima scelta assoluta di questo draft) e Earl Clark. Quest'ultimo forse è la nota più positiva e più lieta per la franchigia che ha visto in lui più di quanto ci si attendeva ed un potenziale disarmante, oltre ad un ottimo atletismo. Frye invece, anche se qualche stagione l'ha già fatta in NBA non ha ancora convinto e i Suns saranno un ulteriore banco di prova, anche perchè con tutta probabilità dovrà giocare titolare, centro od ala grande, alternandosi nei due ruoli con Stoudemire.
La scelta di Griffin invece era quasi attendibile perchè già l'anno scorso i Suns hanno puntato sul fratello di un altro grande prospetto (si parla ovviamente dei fratelli Lopez) e quindi probabilmente covano la speranza che qualche importante qualità le possiedano anche loro, solo un pò più nascoste.
Le incognite sono molte, incominciando proprio dalla giovane stella su cui ruota la squadra, Amar'e, che è reduce da un infortunio che lo ha portato ad uno staccamento della retina dell'occhio, ora guarito, ma che non si sà se farà mai tornare il giocatore ai livelli di prima. Un'altra incognita è Frye titolare, perchè il giocatore deve ancora dimostrare tutto e bisognerà vedere se questa sarà la stagione giusta. Altri interrogativi vengono, come prima citato dai tanti giovani ancora acerbi presenti nel roster, perchè il futuro dei Suns dipende da come cresceranno.
Steve Nash sarà il perno dell'attacco , da lui passeranno quasi tutti i palloni. La squadra è tornata a giocare veloce, quindi con tutta probabilità per molti minuti di gara giocherà centro Stoudemire, che sarà l'obiettivo principale dei passagi di Nash, il riferimento tra i lunghi, per la sua mobilità per la sua rapidità di piedi e per un gioco che non disdegna il tiro fuori dal pitturato oppure un gioco in post più laborioso che rallenti leggermente i ritmi offensivi. Jason Richardson invece contribuirà decisamente come tiratore perimetrale e per aggiungere esplosività ed atletismo tra i giocatori che inizieranno le loro azioni operando da fuori l'arco dei tre punti.
Dalla panchina sarà di importanza capitale Leandro Barbosa, un eccellente tiratore che ha in serbo anche una discreta qualità come assist-man ed è anche in grado di concludere nel traffico.
Inoltre a far rifiatare Nash ci sarà anche Goran Dragic che ancora deve maturare ma sta crescendo.
In difesa il collante è sempre Amar'e per la costanza con la quale va a rimbalzo, ma con la partenza di O'Neal hanno perso veramente molto sotto i tabelloni. Infatti questo potrà essere una notevole lacuna per la squadra, almeno finchè le nuove leve non cresceranno.
Tatticamente la squadra sceglierà il gioco veloce anche perchè nel roster non c'è un centro di riferimento in post basso a parte Amar'e Stoudemire, che però sfrutta maggiormente tutte le sue caratteristiche di lungo mobile e potente (e abile nel chiudere nel traffico) con un ritmo elevato. Alvin Gentry disegnerà un attacco ordinato dove però gli schemi saranno volti ad attaccare velocemente le difese e la soluzione offensiva arriverà sempre dopo pochi passaggi dall'inizio dell'azione, evitando schemi elaborati. L'arma preferita della squadra sarà il contropiede ma anche il gioco in transizione con il taglio del centro nell'area per attirare i difensori a chiudere nel pitturato e coi tiratori appostati sul perimetro, sarà una soluzione più che gradita dal team. Poi ovviamente Steve Nash e Stoudemire possono giocare egregiamente il pick 'n roll con magari la variante di qualche blocco laterale contemporaneo che favorisca un eventuale linea di passaggio in più per essere ancora più pericolosi. Queste scelte sono dettate dal fatto che Nash ha un ottima visione di gioco e sa scegliere la soluzione più opportuna favorendo sempre il giocatore meglio posizionato.
Previsione : Andranno alla lotteria
Quintetto ideale : Steve Nash; Jason Richardson; Grant Hill; Amar'e Stoudemire; Channing Frye
Sesto uomo : Leandro Barbosa
Panchinari di spicco : Earl Clark; Robin Lopez; Goran Dragic
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