Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

mercoledì 30 settembre 2009

ANALISI DELLE SQUADRE NBA 2009 : CHICAGO BULLS


L'analisi delle squadre NBA 2009 continua e la prossima fermata la fa a Chicago, dai Chicago Bulls.

La squadra l'anno scorso ha quasi rischiato l'impresa, portandosi a gara 7 con i Boston Celtics, nel primo turno di playoff. L'unica differenza, ma decisamente importante è che in quella sfida Boston era senza Garnett e Chicago aveva un Ben Gordon in più. Ora Chicago ha più o meno lasciato invariato il roster rispetto alla passata stagione, però ha perso Gordon, un giocatore che contribuiva alla causa in maniera importante. Inoltre le altre pretendenti a prendersi un posto nei playoff si sono rafforzate, quindi per i Bulls la strada rispetto all'anno appena trascorso è in salita.

In tutto questo però c'è una chiave di lettura molto interessante e decisamente suggestiva; Gordon già da qualche tempo non riusciva ad accordarsi con la franchigia per un rinnovo contrattuale che accontentasse entrambe le parti, quindi la separazione era inevitabile. Il fatto però che la franchigia non abbia cercato un valido sostituto fa pensare che l'anno prossimo si voglia puntare in alto, cercando una guardia (il ruolo di Gordon) tra i free agents, ed il nome di Wade è stato tantissime volte accostato in quel di Chicago.

Comunque i Bulls hanno preso, di ritorno dall'Europa, Jannero Pargo per completare le rotazioni nel settore piccoli; Jannero che già ha fatto bene in NBA si è dimostrato un discreto tiratore ed un buon ricambio per il play. La sensazione è che per cospicui minuti giocheranno insieme Derrick Rose, come play, e Kirk Hinrich come guardia quando Salmons dovrà rifiatare o quando agirà nello spot di ala piccola. L'idea non è da scartare perchè Hinrich, anche se è un playmaker ha già dimostrato di potersi spostare a guardia quando serve, inoltre come già affermato dallo staff dei Bulls, "Capitan Kirk" è il giocatore più carismatico della squadra in quanto a leadership in campo e quindi averlo sul parquet per più minuti rispetto a prima potrebbe risultare utile. Nei momenti in cui Rose si siederà in panchina per rifiatare, Hinrich si sposterà a play e scalerà a guardia Jannero Pargo quando è fuori anche John Salmons.

Inoltre dal draft è stato chiamato James Johnson, rookie da Wake Forest, che potrà fin da subito dare un buon contributo come ricambio di Deng ed eventualmente di Salmons in ala piccola, anche se il giocatore può e deve ancora crescere. Dal draft è arrivato anche l'ala grande di Southern California, Taj Gibson, che servirà come quarto o quinto lungo per le rotazioni, anche se il giocatore, il talento ce l'ha e chiamarlo a fine primo giro potrebbe essere stato un bel colpo per Chicago, seppur deve mettere su un pò di muscoli per fare la voce grossa sotto le plance.

L'incognita è rappresentata, come già da un paio di anni, da Luol Deng. Il giocatore ha delle immense potenzialità che se le esprimesse potrebbe far fare il salto di qualità definitivo alla squadra. Il problema è che questo discorso lo si fa già da qualche anno, ma Luol non esplode mai come le sue qualità glielo permettono. Un giocatore che ha le caratteristiche dell'ala piccola, ma un corpo che lo porta ad essere anche una validissima ala grande, possiede gran atletismo e buona capacità di far punti e prendere i rimbalzi; il problema è che lui potrebbe far salire tutte queste caratteristiche ad un livello ben più alto, stando al suo potenziale.

L'attacco si incentrerà nelle mani della stella della franchigia, il play Derrick Rose. Arrivato l'anno scorso, è già lui il go-to-guy della squadra, a maggior ragione dopo aver perso l'altro grande realizzatore, Ben Gordon. Rose non solo possiede una vasta gamma di possibilità per poter fare punti ma è anche un eccellente passatore ed è solo all'inizio del suo secondo anno nella lega, quindi può ancora migliorare tantissimo. Giocatore devastante quando parte in palleggio, chiude nel traffico in maniera fenomenale e grazie al suo atletismo eccezionale, penetra spesso nelle difese avversarie con semplicità. Deve migliorare molto nel tiro, soprattutto in quello perimetrale, che è la sua carenza maggiore.
Il secondo violino della squadra, riguardo i punti, sarà John Salmons, un buon realizzatore in grado anche di gestire i palloni quando la palla comincia a pesare molto.
Nel settore lunghi la squadra in attacco è discretamente coperta,, se Tyrus Thomas (altro giocatore dal potenziale altissimo) mostrerà a pieno le sue potenzialità, la squadra non necessiterà di importanti accorgimenti in questo settore, vantando inoltre il centro Brad Miller, decisamente sottovalutato, in quanto è un giocatore che abbina all'esperienza, gran grinta in tutte le partite. Purtroppo l'altro lungo, Joakim Noah, in attacco è praticamente assente almeno durante le partite stagionali, perchè nei playoff sembra accendersi.

In difesa la squadra non è scarsa, ma pecca di alcuni elementi che possano difendere sui pari ruolo. Infatti dato il poco utilizzo di Aaron Gray, la squadra non ha un centro in grado di fermare i centri fisici, inoltre ha poche risorse contro le stelle perimetrali delle squadre avversarie, mancando di uno specialista difensivo che possa limitarli. Comunque coach Vinnie Del Negro ha già fatto un buon lavoro nel migliorare la difesa e quindi si attendono ulteriori miglioramenti.

La particolarità di Chicago è che alcuni giocatori in regular season non riescono ad esprimersi come invece fanno nei playoff. Joakim Noah ne è l'elemento di spicco, coach Del Negro ha visto in lui grandissima grinta nei playoff rispetto alla stagione regolare e lo ha fatto restare in campo per molti più minuti ed ha avuto ragione; Noah è passato da una regular season da oltre 6 punti di media a più di dieci nei playoff contro una squadra molto forte difensivamente come Boston; inoltre nella stagione regolare Noah prendeva circa 7,5 rimbalzi mentre nella serie con i Celtics ha anche concluso le sue ultime tre partite con oltre 15 rimbalzi a gara.

Sotto il punto di vista tattico la squadra possiede giocatori in grado di giocare in più di un ruolo, caratteristica che consentirà una costante variazione di quintetti. Assodato Derrick Rose a play, Salmons sarà il titolare nello spot di guardia, ma per molti minuti Hinrich potrà affiancare Rose oppure essere suo ricambio come playmaker. Jannero Pargo potrà fare lo stesso. Salmons potrebbe spostarsi ad ala piccola se Chicago necessita di un quintetto che sappia correre, spostando Deng ad ala grande e Tyrus Thomas ad agire come sesto uomo od eventualmente al posto di Deng. Si potranno sfruttare le eccellenti doti da tiratore di Brad Miller, anche da tre, facendo così uscire il lungo difensore dal pitturato e dando opportunità a Rose o a Salmons di penetrare con più facilità, avendo un uomo in meno sotto i tabelloni.

La squadra si compone così : Derrick Rose, Kirk Hinrich, Jannero Pargo e John Salmons nel settore guardie; Deng, eventualmente lo stesso Salmons e James Johnson nel ruolo di ala piccola e Tyrus Thomas, Brad Miller, Joakim Noah, Aaron Gray e Taj Gibson nel settore lunghi.

Chicago comunque per sognare in alto dovrà prendere una stella come guardia e sperare nella consacrazione a grande giocatore di Luol Deng. Certo se arrivasse Wade e Deng scoppiasse, Chicago sarebbe destinata ad un futuro decisamente roseo.

Previsione : Si gioca l'ultimo spot per entrare nei playoff.
Quintetto ideale : Derrick Rose; John Salmons; Luol Deng; Tyrus Thomas; Joakim Noah.
Sesto Uomo : Kirk Hinrich.
Panchinari di spicco : Brad Miller; James Johnson; Jannero Pargo.

lunedì 28 settembre 2009

ANALISI DELLE SQUADRE NBA 2009 : DETROIT PISTONS



Per la nostra rubrica di analisi delle squadre oggi facciamo tappa a Detroit per analizzare i Detroit Pistons.

La squadra rispetto all'anno scorso ha cambiato molto nel roster ridefinendo ruoli e tattiche che sostanzialmente prevedevano un attacco ancorato ogni azione a schemi ragionati a metà campo e quasi mai giochi veloci fatti di contropiede e tiri nei primi secondi dell'azione, ora però il neo coach John Kuester ricostruirà gli schemi della franchigia adattandoli al nuovo gruppo di giocatori a sua disposizione sfruttando entrambi i tipi di gioco quello veloce e quello ragionato.

Sostanzialmente i Pistons hanno scelto di ricostruire attraverso giocatori giovani ma che si sono già dimostrati ottimi giocatori NBA, e che quest'anno con la franchigia del Michigan sono attesi alla conferma o all'esplosione. Ben Gordon è stato senza alcun dubbio l'acquisto di spicco di Joe Dumars, che è andato a firmare un giocatore capace di segnare 20 punti di media e risolvere una partita quando è in serata partendo dalla panchina, una bocca da fuoco carica e pronta a colpire gli avversari sfruttando penetrazioni e tiro dalla distanza. Tutto ciò può trasformarlo nel primo realizzatore di squadra, ma solo se mantiene continuo il suo rendimento e non incostante come è accaduto sinora all'ex Bulls.

Altro colpo di spicco di Detroit è l'acquisizione dell'ala Charlie Villanueva, buon rimbalzista e perfezionato come tiratore, giocatore che permetterà a Kuester di variare molto gli schemi di gioco perchè è un lungo mobile e capace di giocare sia dentro che fuori dal pitturato, magari dando anche la possibilità di allargare molto il gioco favorendo le penetrazioni quando Charlie porterà il suo marcatore fuori dall'area dei tre secondi.

Dal punto di vista tattico la squadra quest'anno potrebbe variare notevolmente il suo stile di gioco mutando l'assetto che lo ha contraddistinto da anni, infatti la non presenza di un centro puro sotto i tabelloni (a parte Kwane Brown), e di nessun giocatore che superi i 7 piedi di altezza, porterà ad un riadattamento del tipo di gioco espresso dalla franchigia. Kuester però potrà lo stesso usufruire di un quintetto alto che sfrutti i mis match grazie all'adattabilità di Villanueva di spostarsi nello spot di ala piccola con Austin Daye a giocare ala grande. La funzionalità del rookie sarà anche quella di permettere di mantenere un solo centro in area perchè può allargarsi e provare anche conclusioni da fuori. La squadra comunque è abbastanza ben attrezzata per giocare varie situazioni tattiche perchè ha dalla sua un altro giocare molto duttile come Prince che all'occorenza può spostarsi anch'esso nello spot di ala grande e dare così la possibilità a Kuester di mettere in campo un quintetto veloce con un centro mobile come Maxiell e provare a spingere sull'acceleratore aumentando il ritmo per evitare che le difese si schierino.

Delle buone soluzioni tattiche saranno quelle di utilizzare le capacità dei tiratori attraverso una perfetta circolazione della palla, che deve viaggiare velocemente, e con l'ausilio di buoni blocchi che portino a tiri comodi. Un'altra soluzione potrà essere quella di dare palla sui tagli dei lunghi che garantiranno molti punti se serviti in movimento potendo sfruttare la loro rapidità contro avversari più lenti che faticano a tenerli sui cambi difensivi e sulle rotazioni.

I problemi nascono su due punti fondamentali concatenati: a rimbalzo, e sugli accoppiamenti dei lunghi in difesa. La squadra poi non ha un vero ricambio dell'ala piccola e quando uscirà Prince probabilmente vedremo una soluzione tattica diversa in campo, a meno che uno dei tanti rookie non dimostri di saper fin da subito aiutare la squadra. A rimbalzo Detroit pagherà non tanto i centimetri (compensati in alcuni casi con un atletismo mostruoso, vedi Maxiell) ma più di tutto la difficoltà di tagliare fuori giocatori più dominanti fisicamente; a rimbalzo però si potrà cercare di sopperire a queste mancanze proprio giocando con un lungo esterno che porti via un avversario dall'area e che quindi favorisca i rimbalzi dei piccoli; poi è stato ripreso Ben Wallace proprio per compiti prettamente difensivi, ma con il declino fisico non potrà reggere molti minuti in campo e si spera quindi in una buona stagione di Chris Wilcox che magari riesca a rendere anche maggiormente pericoloso il gioco dei lunghi a difesa schierata.

Nella voce playmaker il futuro radioso Detroit lo ha costruito in casa con due giocatori talentuosi e con tanta voglia di dimostrare il loro valore. Rodney Stuckey e Will Bynum hanno ampi margini di crescita e si completano molto bene perchè hanno caratteristiche diverse (Bynum più da penetra ed eventualmente scarica, e più da gioco veloce, Stuckey più ragionatore e tiratore ma comunque lo stesso buon penetratore) e quindi possono dare alla manovra diverse soluzioni e di conseguenza fantasia ed imprevidibilità all'attacco. Rodney è anche un ottimo difensore.

Come giocatore di rilievo c'è poi il sempre ottimo Rip Hamilton che il suo lo dà sempre garantendo massima concentrazione, costanza, dedizione e serietà nell'arco di tutta la stagione.
Comunque il roster ha ancora uno spazio libero e quindi si potrà firmare uno specialista.

Previsione: Lotta per un posto nei playoff
Quintetto ideale: Rodney Stuckey; Richard Hamilton; Tayshaun Prince; Charlie Villanueva; Kwane Brown
Sesto uomo: Ben Gordon
Panchinari di spicco: Jason Maxiell; Will Bynum; Ben Wallace

domenica 27 settembre 2009

ANALISI DELLE SQUADRE NBA 2009 : CLEVELAND CAVALIERS

Proseguiamo la rubrica delle analisi delle squadre nel 2009, con la Central Division e con la sua squadra più rappresentativa : i Cleveland Cavaliers.

L'anno appena terminato li aveva visti tra le favorite per il titolo, secondi solo ai Lakers e la finale con i losangelini era data per scontata dai media e dai tifosi, segno che il roster già l'anno passato era considerato completo in tutti i reparti e non presentava grandi lacune, almeno in apparenza. Invece è arrivata la sconfitta in finale di conference con la sorpresa dell'anno : gli Orlando Magic; la tanto auspicata finale non si è concretizzata e la squadra dell'Ohio ha messo in luce i suoi difetti : Maurice Williams, dopo una stagione da sogno, quando la palla ha cominciato a pesare tantissimo si è perso peccando un pò di inesperienza nel giocare gare di così alto valore e sopratutto il difetto maggiore è stata la mancanza di un centro che potesse placare l'immensa potenza di Dwight Howard.

Cleveland si è mossa in questo mercato proprio per ovviare a tali lacune, acquistando immediatamente uno dei pochi giocatori in grado di limitare Howard : Shaquille O'Neal. Il centrone ex Phoenix praticamente è stato acquistato per dare pericolosità sotto i tabelloni e fermare i centri possenti delle avversarie. Inoltre il mercato attento dei Cavaliers non si è fermato, acquistando un veterano come Anthony Parker, che sarà un discreto ricambio sia come play (avendo giocato a Toronto anche da playmaker), che come guardia, suo ruolo naturale. Ovviamente Parker porterà in dote una massiccia dose di esperienza e la capacità di gestire palloni importanti tra le mani. Cleveland, inoltre ha reso ancora più profonda la panchina completando il roster con giocatori interessanti come Jamario Moon e Leon Powe. Quest'ultimo si è dimostrato uno dei panchinari migliori, quando era ai Celtics, per la sua capacità di far molto bene nei pochi minuti che aveva a disposizione, qualità che per i Cavaliers è importante in quanto i minuti per lui non saranno molti, essendo già il reparto decisamente folto.

Molto del futuro dei Cavs passa tra le mani del duo Shaq-James, sarà l'alchimia che si creerà tra di loro a determinare il loro cammino nei playoff. I due campioni non dovranno pestarsi i piedi tra di loro e soprattutto dovranno approfittare l'uno dell'altro. James dovrà passargli la palla quando Shaq ha contro un difensore che egli può tranquillamente dominare, mentre Big Cactus non dovrà incaponirsi in azioni da solista se raddoppiato e passare la palla a James od agli altri tiratori.

L'attacco girerà attorno a James e così deve essere, essendo LeBron la più devastante ala piccola della lega, in tutti i settori del campo : difesa, rimbalzi, leadership, assist, punti, propensione a mettere i tiri decisivi e potenza atletica e fisica. Non nei tiri liberi però, dove non eccelle, non raggiungendo neanche l'80% in stagione e considerando la mole di falli sul tiro e sulle penetrazione, che il giocatore si prende è un problema da curare. La sensazione è che The King può ancora crescere ed essere ancora più devastante di così considerato che a 24 anni un giocatore non può essere all'apice della sua carriera, alla sua maturità cestistica più elevata.
Spaventano le cifre che inquadrano come si sia battutto nei playoff con oltre 35 punti di media, 9 rimbalzi e 7 assist. Cifra, quest'ultima che poteva salire ancora di più se i suoi compagni si dimostravano all'altezza della situazione come in regular season.
Quest'ultima chiave di lettura aumenta ancora di più le speranze di Cleveland di vincere il titolo perchè ora l'esperienza di tutti è aumentata considerevolmente e la sconfitta contro Orlando brucia così tanto da dare grandissime motivazioni di rivincita alla squadra di coach Mike Brown.
In attacco poi le bocche da fuoco non si limiteranno al solo James, ad affiancarlo c'è il già citato Maurice Williams che dovrà essere quel tiratore perimetrale, leader nel creare gioco e dettare i ritmi, visto nella stagione regolare passata e poi c'è Delonte West, guardia decisamente sottovalutata che sa portare palla discretamente, penetrare in maniera eccellente nel traffico e possiede un ottimo tiro da dietro l'arco dei tre punti. Ovviamente tra i lunghi c'è Shaq a dominare sotto le plance.

Novità di questa stagione sarà la presenza di un lungo come Ilgauskas in panchina, pronto ad entrare a gara inoltrata dopo anni da titolare inamovibile. Giocatore che sfrutta bene la sua altezza e che è uno degli ultimi baluardi e detentori della tecnica del gancio. Pagherà la sua scarsa dote di mettere il corpo davanti agli avversari, non essendo un giocatore fisico sotto i tabelloni, comunque avere un sesto uomo come lui fa ben capire le potenzialità di questa squadra.

In difesa la franchigia non è affatto male e con l'avvento di The Diesel, migliorerà ancora, pecca forse di uno specialista difensivo che limiti un eventuale Bryant in finale, perchè Mike Brown non lo farà mai marcare da James con il rischio di caricare di falli la sua stella. Potrebbe pensarci Anthony Parker, ma il giocatore non è più giovanissimo e stenterebbe nel lungo periodo a tenerlo sul primo passo. Probabilmente si gireranno difensori diversi su tipi come lui.

Dal punto di vista tattico il gioco si incentrerà sulla prima opzione offensiva che è LeBron e nei pochi minuti in cui James riposerà, probabilmente O'Neal resterà in campo per dare sempre una prima opzione offensiva alla squadra. Quando Shaq verrà raddoppiato si sfrutteranno le doti perimetrali della squadra soprattutto passando tra le mani di Maurice Williams e di Delonte West, stesso discorso quando verrà raddoppiato LeBron. La predominanza a rimbalzo fornita da O'Neal, Varejao, Ilgauskas e James favorirà le ripartenze veloci, pane per gli esterni atletici presenti nel roster. Interessantissimo sarà vedere il devastante pick 'n roll effettuato dal duo James-Shaq. Grazie alla presenza di una panchina profonda che presenta caratteristiche variegate, Cleveland potrà permettersi di poter giocare con un quintetto alto (magari addirittura Shaq e Ilgauskas insieme) che rallenti il ritmo in modo da favorire il gioco a metà campo e che in difesa permetterà maggiore capacità di difendere su centri possenti. Se si sceglie un gioco veloce, Cleveland può mettere in campo un quintetto più basso (con James da ala grande) ma che lasci uguale pericolosità a rimbalzo, a differenza di molte squadre che perdono un po' di dominio sotto i tabelloni per preferire la velocità.

La squadra mai come quest'anno sembra pronta a portare a casa l'anello potendo contare su un roster decisamente lungo e competitivo. Tra i perimetrali Maurice Williams, Delonte West, Daniel Gibson e Anthony Parker si divideranno i minuti. In ala piccola per la maggior parte del tempo giocherà James, nei pochi minuti rimanenti prenderà il suo posto Jamario Moon, mentre il settore lunghi è quello più folto contando su nomi come Shaquille O'Neal, Anderson Varejao, Zydrunas Ilgauskas, Leon Powe ed il giovane Darnell Jackson.

C'è un piccolo fattore da considerare, se James vincerà il titolo con i Cavs, tutti i più grandi di ora (vedi Bryant e Wade) saranno dovuti passare da Shaq per riscuotere l'anello e i media ricomiceranno con la storia che senza O'Neal non si vince niente, Bryant questa "leggenda" l'ha lasciata alle spalle, forse la erediterà James?...

Previsione : Finale NBA, possibile titolo.
Quintetto ideale : Maurice Williams; Delonte West; LeBron James; Anderson Varejao; Shaquille O'Neal.
Sesto uomo : Zydrunas Ilgauskas.
Panchinari di spicco : Anthony Parker; Leon Powe; Daniel Gibson.

venerdì 25 settembre 2009

ANALISI SQUADRE NBA 2009 : NEW YORK KNICKS



Oggi concludiamo l'analisi delle squadre dell'Atlantic Division, mettendo in evidenza la situazione di partenza e le caratteristiche dei New York Knicks.

Ad oggi la squadra è molto simile a quella dell'anno scorso con poche differenze, nessuna sostanziale. Come aggiunte abbiamo la scelta al draft Jordan Hill e la seconda scelta assoluta 2003 Darko Milicic che saranno le riserve di David Lee e Al Harrington. New York infatti ha reso noto da poche ore l'ufficializzazione del rinnovo contrattuale di un anno a David Lee. Poi sono arrivati un paio di riserve che completano il reparto esterni, come il poliedrico Sun Yue e il play Gabe Pruitt ancora non in grado di far intravedere tutto il suo potenziale inespresso, e alcuni giocatori che completano il roster come Warren Carter.

La squadra non si è mossa per migliorare nell'immediato ma spera nella crescita dei giovani di talento che sono sulla carta pronti a giocare molti minuti. L'ottimo Wilson Chandler sarà il titolare nello spot di ala piccola, ma potrà all'occorrenza occupare anche lo spot di ala grande quando si opterà per un quintetto più piccolo, mentre Gallinari è atteso ad una stagione che gli regalerà molti minuti di media sia da ala piccola che da guardia grazie alla sua ottima padronanza di palleggio. Il rookie Jordan Hill sarà il primo ricambio dei due lunghi con la prospettiva di giocare quindi anche centro in un sistema veloce come quello di D'Antoni che permette anche a giocatori sottodimensionati per giocare in quel ruolo, di ricoprirlo.

Ovviamente il punto debole del gioco a razzo dei Knicks è la difesa, che quando riesce a schierarsi risente spesso dei mis match e quando non riesce a schierarsi è vittima del suo stesso gioco. La tendenza a scegliere giocatori che possano correre e difendere forte con scivolamenti laterali rapidi, è la giusta scelta per una squadra, che se riesce a limare questo difetto può migliorare molto. Con questo principio sono stati scelti Gallinari e Jordan Hill due perni dei prossimi anni.

Nel roster un grande difensore c'è, ed è Jared Jeffries ma non è di grande aiuto sull'altro lato del campo quindi non può rimanere sul parquet a lungo e in più il suo contratto è oneroso e alla fine del prossimo anno sicuramente non verrà rifirmato.

Un altro problema della franchigia newyorkese è l'affidabilità del playmaker Chris Duhon che sarà anche quest'anno il titolare indiscusso. Il giocatore è migliorato molto nella scorsa stagione, quindi potrebbe essere una piacevole sorpresa se continuasse ad incrementare le sue cifre e se si conferma un ottimo lettore di gioco e rapido nella scelta della soluzione più adatta al momento. Come suo primo ricambio D'Antoni utilizzerà Nate Robinson (manca poco all'ufficializzazione del rinnovo contrattuale per un altro anno) anche se il nano volante è prettamente una guardia e quindi giocherà spesso affiancato al play. All'occorrenza saranno Pruitt o Sun Yue a gestire l'attacco quando Duhon rifiaterà e Nate giocherà nel suo ruolo naturale. Il titolare del ruolo di guardia sarà però Larry Hughes, al quale D'Antoni quest'anno sembra intenzionato a dare molta fiducia in modo tale da cercare di recuperarlo per farlo rendere come in passato.

Alle spalle del quartetto di lunghi di riferimento la squadra potrà fare affidamento sull'esperto Chris Hunter e su un dimagrito Eddy Curry che se prosegue con il suo programma per ritrovare la forma fisica perfetta sarà fondamentale per marcare i centri possenti e dare fisicità ad un reparto fatto da sole ali grandi e nessun centro puro.

Dal punto di vista tattico il gioco di New York continuerà ad essere affidato alle azioni fatte in velocità sfruttando ogni posibile ripartenza e trasformandola in un contropiede con un tipo di gioco che sarà costruito in due modi: nel caso di rimbalzo, apertura veloce al play e corsa dei due esterni sulle fascie con un lungo a rimorchio dietro, se non c'è l'entrata facile dopo massimo due passaggi ci sarà lo scarico verso il lungo a rimorchio o se la difesa si è schiacciata tutta dentro l'area per recuperare contro l'entrata, il passaggio sarà indirizzato ad un tiratore appostato sul perimetro possibilmente dietro la line dei tre punti. Nel caso di canestro subito invece il play chiamerà un gioco d'attacco che entro i primi dieci secondi dell'azione porterà al tiro, i due giochi di cui si abuserà di più di tutti saranno i tagli con blocco per favorire i tiri, e il pick 'n roll, cercando di sfruttare la velocità dei lunghi quando a marcarli ci saranno giocatori più lenti a recuperare sul movimento a buttarsi dentro.

I quintetti tattici possibili sono molti, e il giocatore più duttile alla causa è Wilson Chandler che ricoprendo i due ruoli di ala può favorire l'alternanza di vari schemi. Altra possibilità tattica è quella di mettere in campo giocatori più alti nei ruoli esterni per cercare di creare mis match, potendo far questo senza perdere la velocità di manovra e la pericolosità da fuori della squadra (come ad esmpio Gallinari nello spot di guardia).
L'arma in più di New York sarà il gioco di squadra che garantirà imprevidibilità alla manovra in ogni azione di gioco. Se New York riucisse a recuperare Curry avrebbe anche un centro possente da poter utilizzare in situazioni in cui serve un aiuto in più sotto canestro che spinga le difese a chiudere di più in area e quindi favorire gli esterni.
Previsione: Alta possibilità di una buona scelta in lotteria
Quintetto ideale: Chris Duhon; Larry Hughes; Wilson Chandler; Al Harrington; David Lee
Sesto uomo: Nate Robinson
Panchinari di spicco: Danilo Gallinari; Jordan Hill; Darko Milicic

mercoledì 23 settembre 2009

ANALISI SQUADRE NBA 2009 : TORONTO RAPTORS


Proseguiamo l'analisi delle squadre NBA, sempre con l'Atlantic Division, soffermandosi questa volta sulla franchigia canadese : i Toronto Raptors.

Dopo la deludente passata stagione, Bryan Colangelo (il presidente) si è convinto a cambiare molto per far salire di livello in maniera notevole la squadra, e per cercare di convincere Bosh a restare vedendo una squadra più competitiva attorno.
La franchigia si è mossa moltissimo portando a casa Hedo Turkoglu, Reggie Evans, Amir Johnson, Marco Belinelli, Jarret Jack, Antoine Wright, Sonny Weems e Rasho Nesterovic senza dimenticare la scelta numero 9 al draft : DeMar DeRozan.

Tutte acquisizioni oculate, nessun nome preso per completare il roster ma tutti giocatori che possono giocarsi minuti nelle rotazioni. Il tutto perdendo solo comprimari, ad eccezione di Shawn Marion, come Jason Kapono, Roko Leni Ukic, Pops Mensah Bonsu e Anthony Parker, ormai in parabola discendente; giocatori importanti lo scorso anno ma che sono stati rimpiazzati decisamente bene dai nuovi arrivati, che possono fare anche meglio di loro in questo progetto.

La perdita di Marion era prevista già da quando era stato acquistato perchè diveniva free agents e quindi era stata già messa in preventivo, ma i Raptors hanno saputo stupire tutti riuscendo ad uscire rafforzati dalla cessione di The Matrix acquisendo nel suo ruolo Turkoglu. Hanno perso qualcosa in atletismo ma non in difesa, perchè Hedo sa difendere molto bene soprattutto negli uno contro uno tenendo egregiamente l'attaccante sul primo passo e quando penetra. Con il suo acquisto Toronto si assicura un eccellente tiratore, un leader carismatico, un giocatore nel suo miglior momento di carriera, capace di prendersi le sue responsabilità ed anche sapersi mettere a disposizione della squadra quando serve.
In tutte le partite della scorsa stagione, nei finali punto a punto la palla era sempre affidata a Bosh e le difese, preparate a questa mossa riuscivano sempre a schierarsi adeguatamente per ovviare al lungo dei Raptors, ora con l'avvento del turco, la palla potrebbe anche passare nelle sue mani in quei momenti, quindi aggiungerà imprevedibilità nelle manovre dei Raptors anche riguardo a tale eventualità.

Se il turco è una certezza e la NBA lo conosce benissimo e le difese avversarie già conoscono il suo valore, la sorpresa che la NBA imparerà a conoscere sempre di più sarà Marco Belinelli. L'acquisto di Colangelo è stato un vero furto, acquistato in cambio del solo Devean George, Marco nei pochi periodi in cui Don Nelson lo ha utilizzato ha sempre dimostrato di saper tenere bene il campo approfittando sempre dei pochi minuti a disposizione. Ora avrà minuti decisamente più cospicui e si giocherà il ruolo da titolare con DeMar DeRozan.
Di quest'ultimo Triano ha già parlato facendo ben intendere che lo utilizzerà molto perchè non ha intenzione di non far crescere una scelta alta del draft, che da alcuni, per potenziale ed atletismo, ricorda un Vince Carter giovane. E' comunque un giocatore acerbo che deve crescere ancora moltissimo per fare la voce grossa sui parquet della NBA.

A completare il reparto guardie, inoltre, è stato preso Jarret Jack, che all'occorenza può sia portare palla e quindi essere una più che discreta alternativa a Calderon quando egli esce dal campo, oppure affiancarlo come guardia. L'acquisto di Jack è da vedere anche in un' ulteriore ottica, infatti il ragazzo è molto amico di Chris Bosh, avendo giocato assieme al college e questa mossa potrebbe anche essere mirata per far restare Bosh in Canada nell'estate 2010.

La vera nota dolente di questa squadra l'anno passato erano i rimbalzi e si è ovviati a questo problema prendendo uno dei migliori rimbalzisti della lega, nonchè un ottimo difensore : Reggie Evans, un colpo che seppur passa in secondo piano, data la portata da attribuire agli altri, sarà uno dei più determinanti per far salire di livello la franchigia. Inoltre l'arrivo di Nesterovic e di Amir Johnson rende ancora più profonda la panchina nel reparto lunghi. Mancherebbe solo un lungo che possa mettere il corpo adeguatamente per bloccare gente come Howard, ma nella NBA sono veramente pochi. Quindi su uomini come lui si tenderà o a raddoppiarli o a girare tanti difensori diversi in modo da non caricare di falli nessuno dei lunghi canadesi. Anche se non è da dimenticare che Turkoglu potrà offrire importanti consigli per arginare Howard, avendo giocato assieme al centro per molto tempo.

Forse questo può essere l'unico limite canadese, la mancanza di una forte presenza nel pitturato a dominare sotto le plance, essendo i killer's B (Bargnani e Bosh), giocatori più mobili, più tendenti al tiro lontano da canestro che alle conclusioni di potenza in area.
Un'altra defezione potrebbe essere rappresentata dall'alchimia di squadra, i molti acquisti dovranno inserirsi bene negli schemi del coach, abituarsi alle caratteristiche dei nuovi compagni ed adattarsi ai nuovi ruoli che avranno all'interno del gruppo e nello spogliatoio.

Il leader, il giocatore di riferimento in attacco sarà sempre Bosh, giocatore dalle indiscusse qualità anche per quanto riguarda i movimenti in post soprattutto quando inizia i suoi movimenti con il piede perno, dotato di un tiro dalla media eccellente e capace di concludere egregiamente nel traffico, tende un pò troppo ad accentrare la palla su di sè coinvolgendo troppo poco i compagni.
Dietro di lui come opzioni offensive maggiori, agiranno senz'altro Hedo Turkoglu ed Andrea Bargnani. Quest'ultimo dovrà ricominciare sulla scia della fine della passata stagione, migliorando nei rimbalzi e nei giochi in post. Potenzialmente potrebbe essere devastante se riesce a sistemare anche queste sue due ultime caratteristiche perchè in grado di punire il centro avversario tirando dal perimetro se l'avversario rimane a coprire nel pitturato, oppure potrebbe sfruttare la sua mobilità per superarlo sul primo passo se lo marca anche lontano da canestro. In difesa però a parte le stoppate deve catturare maggiori rimbalzi. Le chiavi dell'attacco saranno affidate a Calderon e sarà lo spagnolo a scegliere il compagno più in forma a cui passare la palla e la soluzione migliore da adottare.

La difesa è un punto su cui Toronto è migliorata con i nuovi arrivi ma deve migliorare ancora molto; il leader sarà sicuramente Turkoglu, ma molti dei giocatori nel roster non sono propriamente propensi ad una difesa asfissiante e questo potrebbe risentirsi nei playoff, soprattutto.

L'incognita maggiore potrebbe essere il coach Jay Triano, che deve ancora dimostrare di poter gestire adeguatamente una squadra dalle alte ambizioni e complice la squadra mediocre dell'anno passato, non ha fatto un gran bene, ma i giocatori lo rispettano molto e questo è sicuramente un punto positivo a suo favore e certamente è stato il fattore determinante per la sua permanenza in quel di Toronto.

Dal punto di vista tattico Toronto ha molteplici soluzioni. A difesa schierata gli schemi sono incentrati sopratutto su Bosh e Bargnani e sulle invenzioni dal palleggio di Turkoglu che è una delle poche ali a creare dal palleggio, una point-forward. Bosh e Bargnani si alterneranno per uscire dal pitturato, grazie alle loro abilità di tiro, ovviamente uno di loro due dovrà restare a sgomitare in area per un eventuale rimbalzo offensivo. Una delle soluzioni che ha fruttuato molti punti, ma non bisogna abusarne eccesivamente per non fare adeguare le difese, sarà passare la palla a Bosh in post. Quando le difese metteranno a segno la giusta strategia per fermarlo, Bosh dovrà scaricare per tutti i tiratori della squadra. Altra soluzione potrebbe essere il doppio blocco alto portato al playmaker con il pick'n roll di Bosh ed il pick'n pop contemporaneo di Bargnani. Possono anche sfruttare le penetrazioni dei giocatori perimetrali, vedere come reagisce la difesa e concludere o scaricare per uno dei tanti tiratori che la squadra ha in dote. La grande qualità è che la maggior parte dei giocatori nel roster può intercambiarsi per portare a termine questo compito efficacemente.

Toronto appare ben coperta in tutti i settori con Calderon in cabina di regia e Jack a dargli il cambio, DeRozan e Belinelli a giocarsi il ruolo da guardia titolare, Turkoglu in ala piccola con dietro l'ottimo Antoine Wright a farlo rifiatare e Chris Bosh e Andrea Bargnani come lunghi titolari con un backcourt che presenta Amir Johnson, Reggie Evans e Rasho Nesterovic che completano il reparto.

Previsione : Secondo turno di playoff, non per demeriti loro ma perchè Cleveland, Boston ed Orlando sembrano più esperte a gestire le gare post stagione.
Quintetto ideale : Jose Manuel Calderon; Marco Belinelli; Hedo Turkoglu; Chris Bosh; Andrea Bargnani.
Sesto uomo : Jarret Jack.
Panchinari di spicco : Reggie Evans, DeMar DeRozan, Antoine Wright.

martedì 22 settembre 2009

GLI SPAGNOLI NELLA NBA


Interrompiamo solo un attimo l'analisi delle squadre per elogiare la vincitrice dell'europeo di basket 2009 : la Spagna.

Che fosse la candidata numero 1 al titolo era già pronosticabile, ma poi ai pronostici si sono uniti i fatti. La squadra gioca bene ed ha giocatori di talento ed anche con una media di età bassa.
La NBA lo sa decisamente bene, infatti la stragrande maggioranza dei giocatori neo campioni, milita proprio oltre oceano o vi ha militato.

A comporre l'ossatura della squadra vi sono nomi come Pau Gasol, Marc Gasol, Rudy Fernandez, Jorge Garbajosa, Juan Carlos Navarro ed i nuovi arrivi Sergio Llull e Victor Claver ,senza dimenticare il play Ricky Rubio che la NBA la vedrà fra qualche anno, e questi solo per citare quelli che sono vicini al basket americano (gli altri sono comunque nomi di spicco : Mumbù, Reyes, Cabezas e R.Lopez).

Come detto, la maggior parte, sono giovani, e questo risalta ancora di più la potenza di questa squadra che può ancora crescere tantissimo e già ora è seconda solo agli statunitensi.

Anno stupendo quello di Pau Gasol che prima porta a casa il suo primo anello NBA e dopo trascina la sua squadra a vincere il suo primo europeo di basket, tutto nel 2009. Leader indiscusso che in questo anno ha raggiunto la vetta più alta della sua crescita cestistica, riuscendo a chiudere un europeo con quasi 19 punti di media ed oltre 8 rimbalzi. Ovviamente è stato anche votato indiscutibilmente MVP del torneo.

Dietro l'ala grande dei Lakers eccellono Marc Gasol e Rudy Fernandez, nominato,quest'ultimo, insieme a Pau, nel migliore quintetto della competizione.

Probabilmente è una squadra dal potenziale illimitato perchè è una fucina di campioni e nell'arco di qualche anno i giovani di ora potrebbero essere diventate stelle e nuove promesse potrebbero essere sfornate come ormai da qualche anno succede costantemente.

Inoltre la Spagna ha dominato pur essendo priva del suo secondo migliore giocatore : il play di Toronto, José Manuel Calderon, questo la dice lunga....

lunedì 21 settembre 2009

ANALISI DELLE SQUADRE NBA 2009 : NEW JERSEY NETS



Nelle nostre analisi di inizio stagione oggi ci soffermeremo sui New Jersey Nets.

La franchigia ormai prossima a trasferirsi definitivamente a Brooklin sta allestendo una squadra che possa fare la voce grossa già il primo anno nella nuova città attirando immediatamente altri tifosi. Questa infatti sarà sicuramente l'ultima stagione di transizione per la squadra di coach Lawrence Frank che per le mani ha giovani interessantissimi e spazio salariale per ingaggiare un free agent di lusso la prossima estate.

Quest'anno i Nets attraverso la trade che ha portato Carter ad Orlando, hanno perso il loro uomo di punta, il leader e il giocatore franchigia, e ora sarà il turno dell'astro nascente Devin Harris a sorreggere questo ruolo, avendo già dimostrato di poter essere la stella indiscussa di una squadra che ha molti giovani dal grande potenziale, che potrebbero sbocciare grazie alle sue capacità accresciute di leggere il gioco e di prendersi le responsabilità, alleggerendo questo compito dalle spalle di altri meno pronti. Con la cessione di Carter, i Nets hanno però guadagnato tre giocatori che saranno sicuramente di aiuto nel progetto che si è posto la squadra. Courtney Lee si contenderà il posto di guardia titolare con Keyon Dooling, anche se alla fine sarà proprio lui a partire in quintetto vista la grande affidabilità che Dooling fornisce in termini quantitativi e qualitativi uscendo dalla panchina.

I giochi d'attacco non risentiranno di una bocca da fuoco che sappia colpire con un tiro dalla lunga distanza perchè Lee è un ottimo tiratore che porterà come maggior beneficio alla squadra il fatto che può liberare spazio in area allargando la difesa avversaria e può anche punire con una entrata quando il difensore non è nella migliore posizione difensiva.

Dal punto di vista tattico sarà fondamentale la velocità che hanno i giocatori in organico del roster fatto che gli consentirà di giocare un basket con molti tagli ad uscire o a centro area che portano inevitabilmente a far muovere molto le difese che si possono trovare in affanno su alcuni movimenti specialmente dopo un buon blocco. La chiave per una buona stagione però è da cercarsi nei lunghi. Il grande deficit di New Jersey si presenta proprio in quel settore, dove il solo Brook Lopez non può sorreggere il reparto da solo e rappresentare l'unico vero punto di riferimento a rimbalzo dove l'anno scorso nessun altro lungo in squadra è stato in grado neanche lontanamente di aiutarlo con costanza. Se Boone non offre garanzie, Frank schiererà sicuramente Yi Jianlian titolare nello spot di ala grande cercando di dare alla squadra un gioco veloce fatto di contropiedi, ripartenze dopo una difesa asfissiante e giochi in transizione, arma che i Nets useranno in maniera esponenziale questa stagione. Yi è anche dotato di un ottimo tiro dalla media distanza che porterà beneficio alla squadra perchè farà uscire un lungo dal pitturato e quindi ci sarà più possibilità a rimbalzo offensivo e più spazio per le penetrazioni.

La panchina è lunga, ma molti sono giovani e quindi non di sicura affidabilità mentre altri sono specializzati e quindi non possono rendere al meglio in entrambe le parti del campo. Nel ruolo di play la squadra è ben coperta perchè alle spalle di Harris ci sarà Rafer Alston al quale si chiede anche di dare imprevedibilità alla manovra d'attacco. Ma tra gli esterni l'uomo in più dei Nets, è Keyon Dooling che sarà un arma nelle mani del coach di sicura concretezza. Dooling è sicuramente molto sottovalutato come giocatore, porterà in dote molti punti giocando da sesto uomo e in più prenderà in consegna sempre l'avversario migliore tra gli esterni, essendo un difensore eccellente dedito allo scivolamento e al sacrificio dal lato del campo dove non si segna.

A contendersi il posto di ala piccola titolare abbiamo il tiratore Bobby Simmons e l'atletica scelta dal draft Terrence Williams. Ad inizio stagione per esperienza e per tatticismo partirà Simmons, ma a stagione inoltrata il posto da titolare sarà sicuramente di Terrence che ha dato dimostrazione di avere non solo un buon atletismo ma grandi margini di miglioramento specialmente nel tiro che appena imparerà a selezionare gli frutterà un'altra arma nel suo arsenale.

Come ricambi difensivi ci sono poi Trenton Hassell e Jarvin Hayes e a completare gli esterni Douglas -Roberts che potrebbe rivelarsi una sorpresa se si ritaglierà minuti a sufficienza per dimostrarlo. Tra i lunghi non c'è certezza su chi affidarsi come ricambio da grande minutaggio, ma si alterneranno sicuramente Josh Boone (che potrebbe in alcune occasioni partire titolare) e Tony Battie che lo staff speri sia l'aiuto sperato a rimbalzo. Pronti alle loro spalle ci sono un Eduardo Najera voglioso di poter di nuovo contribuire con belle prestazioni come ai tempi di Denver e Sean Williams, giocatore esplosivo e spettacolare che però non fornisce garanzie in attacco come invece è capace di dare in difesa e che pecca di costanza per giocare molti minuti.

Il gioco di squadra aiuterà però molto le promesse a crescere e a divenire delle certezze. Infatti la franchigia è proiettata ad un roseo futuro che deve cominciare a concretizzarsi questa stagione. Questa infatti sarà una annata molto importante che decreterà se le scelte operate sul mercato e nel draft sono state quelle giuste per regalare soddifazioni ai tifosi.

Previsione: Esigue speranze di entrare nei playoff
Quintetto ideale: Devin Harris; Courtney Lee; Bobby Simmons; Yi Jianlian; Brook Lopez
Sesto uomo: Keyon Dooling
Panchinari di spicco: Rafer Alston; Terrence Williams; Josh Boone

domenica 20 settembre 2009

ANALISI DELLE SQUADRE NBA 2009 : PHILADELPHIA 76ERS

Dopo l'analisi dei Boston Celtics continuiamo con un'altra franchigia dell'Atlantic Division : i Philadelphia 76ers.

I Sixers hanno chiuso la passata stagione con il 50% di vittorie, segno che la squadra c'è ma necessita di ancora molto lavoro per scalare i playoff. In realtà Philadelphia, il suo più grande rinforzo che la migliorerà c'è l'ha in casa ed è Elton Brand; la possente ala grande non ha potuto esprimere il suo talento l'anno passato a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi da gioco per praticamente tutta la stagione. Brand nelle prime gare in maglia 76ers non ha brillato ma era all'inizio e doveva ancora entrare nei meccanismi della squadra; l'ormai ex coach Maurice Cheeks era votato ad un gioco veloce, un sistema che non prevedeva un'ala grande vera e propria che dominasse sotto i tabelloni, perchè il roster dei Sixers così richiedeva, mentre con coach Tony Di Leo il problema nemmeno si è posto, in quanto nella sua gestione Brand non era quasi mai stato nella lista attivi per le partite.

Il suo ritorno non potrà che giovare alla franchigia di Philadelphia, anche perchè il neo coach Eddie Jordan è l'uomo giusto su cui puntare per far esprimere Elton al meglio. Coach Jordan è abituato alle ali grandi intenzionate a fare la voce grossa nel pitturato (vedi Antawn Jamison) per cui il suo gioco saprà valorizzare l'ex Clippers senza far perdere dinamicità all'attacco.

Oltre a Brand, comunque, Philadelphia si è mossa oculatamente sul mercato rafforzandosi nei punti in cui aveva maggiori lacune, peccava di qualche elemento che potesse rendere più profonda la panchina e di un tiratore da tre decisamente affidabile che sfruttasse i raddoppi sui lunghi o su Iguodala. Perciò l'acquisto di Jason Kapono in tal modo diviene di facile lettura, un uomo che aumenta le rotazioni e fa del tiro dal perimetro la sua arma più pericolosa, non un gran difensore, ma nella sua ultima annata a Toronto si è notato un miglioramento segno che il giocatore si sta allenando per sopperire a questa sua mancanza. Per prendere Jason, però, la franchigia ha ceduto Reggie Evans, un giocatore specializzato praticamente solo in difesa e soprattutto nei rimbalzi, dove è tra i migliori della lega. La dirigenza ha ritenuto che i lunghi nel roster fossero più che sufficienti e che Evans potesse essere sacrificabile alla causa.
Inoltre la squadra si è coperta facendo ritornare dall'Europa Primoz Brezec, giocatore utile perchè non chiederà molti minuti di impiego e sarà una buona guida ai giovani Marreese Speights e Jason Smith nella loro crescita cestistica. Di notevole aiuto sarà anche il ritorno di Rodney Carney ai Sixers che sarà un discreto ricambio dell'ala piccola, soprattutto quando Thaddeus Young verrà spostato ad ala grande quando la squadra dovrà correre, ma che eventualmente può ricoprire anche il ruolo di guardia per qualche minuto.

L'incognita maggiore in questa squadra è il cambio di play, dato che è un ruolo fondamentale per gli equilibri di una franchigia. E' andato via Andre Miller, ai Portland Trail Blazers, quindi i 76ers punteranno sul giovane Louis Williams. Il progetto di Philadelphia prevedeva già l'impiego in un tempo prossimo di Williams nello spot da titolare, ma bisogna vedere se il giocatore è abbastanza maturo da essere in grado di guidare la squadra, dettare i ritmi, scegliere gli schemi adatti senza creare malcontento tra i compagni riguardo al numero di palloni giocabili da ognuno. Partendo dalla panchina Louis non ha mai demeritato contribuendo sempre con punti ed energia più che soddisfacenti, ora dovrà elevare questo suo gioco per più minuti, smistando un numero decisamente maggiore di assist rispetto ai tre di media dell'anno passato. Come ricambio avrà un altro giovane appena uscito dal draft, Jrue Holiday, un talento cristallino ed un gran potenziale, un gran colpo per la franchigia forse inaspettato perchè il suo nome era accostato a ben altre posizioni del draft ampiamente prima della scelta 17 dei Sixers. Troppo giovane per poter stare in campo per molti minuti, se cresce come le sue potenzialità glielo permettono, sarà un giocatore chiave di Philadelphia, in un domani neanche troppo lontano.

Punto forte della suddetta franchigia è la difesa, esaltata dalla vena di Dalembert nello stoppare e dalla capacità di Iguodala e dei lunghi, di difendere discretamente sui pari ruolo negli uno contro uno. L'attacco invece ha risentito molto dell'assenza forzata di Brand, Iguodala è stato superlativo ma alla squadra è mancata la presenza di un lungo realizzatore, poichè Dalembert non ha fornito punti alla causa come ci si poteva attendere da lui dopo che si era anche costruito un tiro sufficientemente affidabile dalla media distanza.

I 76ers nel futuro per poter puntare in alto dovranno lavorare su alcuni aspetti. Se Williams si dimostrerà capace nello svolgere il compito a lui richiesto, la questione play non rappresenterà più un problema. Elton Brand dovrà tornare quello visto nei Clippers prima dell'infortunio e soprattutto Dalembert dovrà tornare a macinare maggiori punti, compito che comunque sarà facilitato dai maggiori spazi che troverà in area, avendo ora Brand al suo fianco.
Per quanto riguarda il profilo tattico, i Sixers dovranno essere bravi a sfruttare i numerosi raddoppi che attireranno Brand e Iguodala che conseguentemente libereranno le bocche da fuoco perimetrali. Inoltre, Iguodala dovrà adattarsi a non essere più la sola stella della squadra ma a dividere il compito di leader, mantenendo comunque intatto il suo apporto sulla partita. La possibilità della franchigia di poter schierare in campo sia quintetti veloci che non fornirà un contributo importante alla manovra, che con la capacità di variare spesso i ritmi di gioco causerà difficoltà alle difese che dovranno adattarsi velocemente al nuovo assetto tattico di Philadelphia. Oltre al pick 'n roll con Brand, Louis Williams potrà usufruire del penetra e scarica quando arriveranno aiuti a centro area. Il gioco offensivo tra gli esterni sarà incentrato ovviamente su Iguodala che sarà anche il go-to-guy nei finali punto a punto.

La squadra si presenterà ai nastri di partenza apparentemente priva di grosse lacune ma condita da molti giovani da far crescere. I lunghi titolari saranno Dalembert e Brand ed alle loro spalle opereranno Marreese Speights, Jason Smith e Primoz Brezec; nel settore guardie dietro ad Iguodala (titolare del ruolo) ci saranno Willie Green e Royal Ivey, mentre nelle ali piccole Thaddeus Young dividerà i minuti con Kapono e Carney. Per i play, come già detto, avremo Louis Williams e Jrue Holiday.

Previsione : Se non incontreranno qualche big al primo turno possono giungere al secondo turno dei playoff.
Quintetto ideale : Louis Williams; Andre Iguodala; Thaddeus Young; Elton Brand; Samuel Dalembert.
Sesto uomo : Willie Green.
Panchinari di spicco : Jason Kapono; Marreese Speights; Jrue Holiday.

venerdì 18 settembre 2009

ANALISI DELLE SQUADRE NBA 2009 : BOSTON CELTICS


A poco più di un mese di distanza dall'inizio della regular season (vedi il countdown sulla destra)oggi inauguriamo una nuova rubrica che ci accompagnerà fino alla prima partita di stagione. Con questi post cerchiamo di analizzare ogni squadra come si presenta ai nastri di partenza mettendo in evidenza pregi e difetti del roster e analizzando anche da un punto di vista tattico le varie possibilità che i team hanno a disposizione.

Iniziamo la rubrica con l'Atlantic Division e la sua maggior rappresentante i Boston Celtics.

Boston è una squadra che punta al titolo e ha operato sul mercato mettendo a segno colpi per vincere nell'immediato. Gli acquisti più importanti sono stati quelli di Rasheed Wallace e di Marquis Daniels, uno tra gli esterni e uno tra i lunghi. Doc Rivers con l'aggiunta di Wallace avrà tatticamente molte più possibilità, potendo permettersi di schierare quintetti con qualità diverse, variando quindi le dinamiche di gioco in attacco per i Celtics. Sicuramente le opzioni erano già abbastanza per rendere imprevedibile il gioco, ma con Wallace al posto di Perkins tutti e cinque i titolari sono potenzialmente pericolosi in attacco tanto da sfavorire ancora di più eventuali raddoppi, essendo anche Wallace un ottimo tiratore. Questa sua capacità di non trovarsi in difficoltà uscendo dall'area permetterà alla franchigia bianco-verde anche di allontanare un lungo avversario dal pitturato che dovrà per forza di cose marcare Wallace e quindi lasciare tutto lo spazio a Garnett che potrà esibire tutti i suoi movimenti in post basso.

Dovessero arrivare raddoppi, su uno qualsiasi dei cinque in campo, tutti gli altri quattro facendo girare sapientemente la palla sarebbero in grado di punirli, ognuno ovviamente dovrà trovarsi nella posizione più consona al raggio di tiro a disposizione.

La panchina è profonda, specialmente nel reparto lunghi dove alle spalle dei titolari ci sono Perkins e Glen Davis, due giocatori tranquillamente da quintetto e che non si lamentano per stare seduti ad aspettare il loro turno. Il loro contributo sarà fondamentale nei momenti in cui la difesa avrà bisogno di fisicità dentro l'area in special modo per marcare centri corpulenti, senza considerare che Davis ha perfezionato qualche movimento affidabile in attacco potendo così avvalersene senza doverne abusare troppo e divenire prevedibile giocando troppi minuti. Il reparto esterni è stato arricchito dall'aggiunta di un buono scorer quale è Marquis Daniels. Con Eddie House e Daniels i ruoli di guardia sono coperti alla perfezione. Daniels può anche fornire un buon contributo a rimbalzo visto che per essere una guardia ha un buon senso della posizione. La falla nella panchina è nel ruolo di ala piccola dove i Celtics alterneranno delle guardie riadattate, a meno che non ci sia la tanto sperata esplosione del giovane Bill Walker o la rinascita di Tony Allen.

Oltre ai primi ricambi, dalla panchina Boston potrà usufruire della precisione di Scalabrine e di un altro lungo quale è Shelden Williams, ancora alla ricerca di una identità di ruolo essendo prettamente un centro ma sottodimensionato e quindi portato a dover giocare da ala grande ma senza la mobilità che serve in difesa, anche se capace di aiutare la squadra facendo piccole cose che sono fondamentali alla riuscita di un gioco, come un tagliafuori e un blocco ben eseguiti. Boston ha una panchina lunghissima, attrezzata per ogni evenienza e schema tattico, e importante anche perchè l'età media dei titolari è alta (Rondo abbassa una media altissima) e i titolari avranno bisogno di sedersi in panchina per molti minuti, nei quali Boston non dovrà soffrire e cedere molti punti.

Analizzando il roster da un punto di vista prettamente tecnico-tattico, il modo di giocare sarà sicuramente ragionato e votato all'esecuzione degli schemi con però situazioni in cui ci saranno uno contro uno con l'isolamento di una delle stelle. Verranno disegnati più schemi per ognuno dei componenti e Rondo non dovrà fare altro che scegliere il compagno più in forma a cui passare la palla, o in alternativa sfruttare la penetrazione per un veloce penetra e scarica che favorisce i tiratori come Ray Allen. Altra soluzione è il pick 'n roll con eventuale scarico sull'aiuto, o un doppio blocco alto dei due lunghi con Garnett che si butta dentro l'area e Sheed che rimane fuori per un tiro da tre. Da quest'ultimo schema si possono trovare svariate soluzioni in attacco, basterà vedere la reazione della difesa ad un movimento ben eseguito. La grande abiltà dei lunghi di Boston di portare ottimi blocchi creerà spesso tiri semplici.

La difesa di Boston è sicuramente una delle migliori, ma Sheed non è un esempio in questo e dovrà adattarsi per non rovinare le ottime speranze che la franchigia del Massachussets ripone in lui. Perkins si è dimostrato il lungo migliore da affiancare a Garnett nelle partite in cui i centri avversari sono molto pericolosi. Con il rientro di Kevin Boston ritrova il miglior difensore della Lega, ma anche un leader che sa correggere le rotazioni difensive sbagliate e ricordare le corrette posizioni da mantenere per non farsi trovare in difficoltà in nessuna situazione. Il più grande difetto della squadra sta nell'età. I giocatori migliori, tranne Rondo, dovranno accomodarsi in panchina per più minuti riducendo la possibilità di vederli in campo assieme per lunghi periodi di gioco e quindi di sfruttare tutte le combinazioni che possono scatenare.
Previsione: Se non ci saranno infortuni gravi, finale di conference.
Quintetto ideale: Rajon Rondo; Ray Allen; Paul Pierce; Kevin Garnett; Rasheed Wallace
Sesto uomo: Eddie House
Panchinari di spicco: Glen Davis; Kendrick Perkins; Marquis Daniels

giovedì 17 settembre 2009

SEMPRE SHAQUILLE O'NEAL PARTE 6° : SHAQ VS MICHAEL PHELPS

Sembra essere terminato, almeno per quest'anno, l'originalissimo show in cui Shaquille O'Neal si è cimentato quest'estate.

Ormai la nuova stagione NBA è alle porte e Shaq deve ricominciare a pensare solo al basket per prepararsi al meglio ai nastri di partenza della regular season. Quindi la fine dello show era inevitabile anche se non è detto che l'anno prossimo non continuerà, sicuramente se ciò accadrà, se ne riparlerà l'estate prossima.

Tornando al reality di O'Neal, il centro dei Cavs ha affrontato il campione di nuoto Michael Phelps. La sfida si è svolta in tre gare.
La prima prevedeva che il pluri-campione olimpico di nuoto nuotasse per 50 metri, mentre Shaq 25 metri. Forse Phelps all'inizio ha sottovalutato Shaq, forse era semplicemente partito piano, comunque Big Cactus ha trionfato nella prima sfida.
La seconda gara ha visto Shaq e Phelps nuotare per 200 metri, dovevano fare 4 vasche, Phelps doveva nuotarle da solo mentre The Diesel aveva come aiutanti le tre campionesse statunitensi più forti al momento che si alternavano ad ogni vasca, dunque una staffetta 4x200. Il finale ha visto Phelps trionfare portandosi in parità : 1 a 1.
La terza ed ultima sfida, quella decisiva, prevedeva che l'ex Suns nuotasse per 50 metri mentre Phelps per 75 metri. Il vincitore è stato Michael Phelps che ha dunque trionfato nell'ultimo appuntamento dello Shaq vs.

Ancora una volta il cestista non ha demeritato, dimostrandosi competitivo in qualsiasi sport. Purtroppo Shaquille non ha trionfato in nessuna delle sfide che ha affrontato e dovrà ancora aspettare per la sua prima vittoria.

Chissà che nel frattempo non arrivi un'altra vittoria , ma nella sua disciplina...

mercoledì 16 settembre 2009

MERCATO NBA : LIMATURE DEI ROSTER

Tutte le franchigie NBA si stanno preparando per l'inizio della prossima stagione, chi con l'obiettivo semplicemente di migliorarsi, chi con la speranza di far crescere i giovani gettando le basi per un roseo futuro e chi puntando decisamente al titolo di campione. Ogni squadra ha agito per aggiustare il proprio roster e alcune ancora sono alla ricerca delle rifiniture necessarie per presentarsi coperti in ogni ruolo ed evitare di rimanere scoperti in una posizione qualora un infortunio precluda di poter utilizzare un uomo della rotazione.
In questi giorni circolano nomi che sicuramente non cambiano la franchigia qualora dovessero arrivare (a parte Boozer) ma allungherebbero la panchina portando il loro contributo e nel caso di veterani la loro esperienza, fondamentale per far crescere i giovani, e in più daranno modo ai compagni di rifiatare.

I Knicks operano ancora una aggiunta per completare il roster senza appesantire il salary cap, portando a New York l'esterno polivalente ex Lakers, Sun Yue. La franchigia newyorkese firma il giocatore con un contratto garantito.
L'aggiunta è perfetta per gli obiettivi della franchigia, ovvero dare al roster un giocatore che non chieda troppi soldi e che sia utilizzabile come ricambio di uno dei tre ruoli di esterno (li può ricoprire tutti e tre) se ne avessero bisogno.


Dopo la sfuriata di Cuban, James Singleton aveva fatto capire di voler attendere offerte migliori, ma non sono arrivate e quindi il giocatore continuerà a giocare per i Mavs anche nella prossima stagione. Dallas si trova ora con troppi giocatori sotto contratto e dovrà privarsi di almeno due di loro. Il primo nome ormai quasi sicuro è quello di Greg Buckner con il quale si sta lavorando per un buyout, l'altro nome uscirà tra Natan Jawai e Shawne Williams con il primo in pole per essere rilasciato.

Dopo tre anni di inattività il centrone Greg Ostertag vorrebbe tornare a giocare nella Lega professionistica americana non nascondendo l'amore che avrebbe verso i Mavericks, sua destinazione prediletta. Per i Mavs non sarebbe un cattivo ingaggio se Ostertag dimostra di essere ancora competitivo, visto che a centro area non sono proprio copertissimi, ma un altro problema che non favorisce l'acquisto è il fatto che dovrebbero liberarsi di un altro contratto ancora oltre ai due sopracitati.

Utah si sta cautelando nel caso le ginocchia di Matt Harpring lo costringessero al ritiro, invitando al training camp Ronald Dupree, ala con alle spalle già quattro team NBA.
Aria di tagli in casa Suns, la franchigia dell'Arizona si è liberata di Sasha Pavlovic. Per lui Phoenix ha trovato una buona uscita. Il giocatore non ha perso tempo ed ha trovato già un accordo con la franchigia del Minnesota per un anno di contratto ad $1 milione e mezzo.

lunedì 14 settembre 2009

PROMESSE CHE POTRANNO DIVENIRE NUOVE STELLE NBA

Con l'avvicinarsi della prossima stagione molte squadre sperano di veder esplodere il talento di qualche giocatore che magari trasformi il volto della franchigia, la maggior parte delle squadre sperano nei rookie ma non solo in loro si covano speranze ma anche in giocatori di cui ci si aspetta il salto di qualità. Sono quei giocatori che o per infortunio del titolare o per cessione di un compagno di ruolo, dovranno assumersi maggiori responsabilità ed elevare quindi il proprio gioco e magari sbocciare come nuove stelle, come è successo ad esempio a Devin Harris l'anno scorso, dopo il passaggio ai Nets. Questi sono quei giocatori che non sono stati già battezzati come fenomeni in attesa della consacrazione (come ad esempio Derrick Rose o O.J. Mayo) ma quei giocatori che sono attesi ad una grande stagione che li porti ad incrementare il loro livello. I probabili nomi che risponderanno a questi requisiti sono:

Courtney Lee: Ha dimostrato nella scorsa stagione di essere già pronto per una annata da titolare nella NBA e di potersi assumere la responsabilità di un tiro decisivo. Le premesse per far bene ci sono tutte. Giocherà titolare con molti minuti a disposizione, sarà una delle prime opzioni offensive e tra gli esterni sarà secondo solo a Devin Harris (non a caso la stella della squadra). Difende bene, si adatta sia al gioco fatto di corsa che ad un gioco statico a metà campo dove può punire con il piazzato o il tiro da tre, non ha paura di penetrare nel traffico e non si nasconde nei momenti di difficoltà. A New Jersey quest'anno ha la possibiltà di dimostrare tutto il suo talento e sicuramente non si farà sfuggire l'occasione, probabile sia la grande rivelazione della stagione, può divenire il Rip Hamilton dei Nets.

Louis Williams: Con la partenza di Andre Miller sarà lui a guidare una squadra che ha in Brand ed in Iguodala le stelle da servire al momento giusto e che ha bisogno di essere condotta da un play che può adattarsi anche ad essere una bocca da fuoco quando i raddoppi gli concederanno tanti tiri da fuori, arma che Williams ha come specialità della casa. Louis prenderà le redini del team ogni azione e quindi dovrà per forza incrementare le sue percentuali e la sua capacità di gestione della squadra innalzando di conseguenza le sue cifre e migliorando sensibilmente nelle scelte in attacco. E' pronto e riuscirà a migliorare in maniera esponenziale in questa stagione.


Luis Scola: Ha già dato la certezza di essere un giocatore affidabilissimo sotto i tabelloni per aggressività a rimbalzo, tecnica sopraffina nei movimenti in post, possibiltà di allontare il lungo dal pitturato con il suo tiretto dalla media distanza preferibilmente all'altezza del tiro libero. Quest'anno è chiamato a fornire il meglio di sè con costanza e con molti più palloni da gestire visto che con l'assenza forzata di Yao Ming sarà lui la prima soluzione tra lunghi. Bisognerà vedere come si adatterà a questa situazione, ma la sua grande esperienza gli permetterà di sapersi prendere tutte le responsabilità che gli verranno assegnate senza tradire mai le aspettative. Per Houston sarà importantissimo che diventi un punto di riferimento sotto le plancie già da questa stagione.

Anthony Randolph: Sicuramente è un giocatore dal talento sconfinato e dotato di un atletismo mostruoso che gli permette di concludere in penetrazione e ha dalla sua una verticalità che lo rende un ottimo stoppatore. L'unica difficoltà che gli ha impedito di dimostrare le sue reali potenzialità finora è il fatto che il suo ruolo ai Warriors non è definito, in una squadra che schiera guardie anche nei ruoli di ala, Randolph è chiamato a giocare come secondo lungo al fianco del centro di riferimento ma senza però avere il fisico adatto a tenere i colpi e difendere sui giocatori più forti fisicamente che sono nel ruolo. Paradossalmente però nel gioco veloce di Don Nelson quest'anno Anthony potrà primeggiare perchè potrà sfruttare la capacità di essere un ottimo contropiedista, abile nel concludere in transizione. Poi il giocatore dei Warriors è migliorato molto nel tiro da tre e così ha aggiunto pericolosità al suo gioco e potrà variare le conclusioni a sua disposizione. Tra tutte le promesse Randolph potrebbe essere la più grande novità ed una nuova certezza, se riuscirà a trovare la sua dimensione di gioco.

Jason Thompson: L'incognita di questo gruppo di giocatori, la promessa che stenta a brillare. La pochezza di Sacramento però lo porterà a poter gestire molti palloni e ad avere molti tiri a disposizione. Ha una grande opportunità quest'anno per poter dare dimostrazione di quello che vale. L'anno scorso a tratti ha fatto intravedere sprazzi di classe ed è migliorato a rimbalzo, e insieme a Hawes forma una coppia di lunghi che pecca di esperienza ma dalle belle speranze. Thompson dalla sua ha il fatto che è un giocatore che in campo ha un ruolo ben definito e che ha il fisico giusto per poter giocare a grandi livelli. Qualche movimento affidabile in più e potrebbe aiutare Sacramento a trovare un giocatore di riferimento in mezzo all'area a cui chiedere punti nei momenti che servono.

Un altro giocatore che quest'anno diventerà una pedina fondamentale per la sua squadra è Ramon Sessions di cui abbiamo già parlato nei precedenti post.

domenica 13 settembre 2009

WADE TESTERA' IL MERCATO DEI FREE AGENTS NBA 2010


Duro colpo in casa Heat. Dwayne Wade ha annunciato che l'anno prossimo testerà il mercato dei free agents e quindi rinuncerà a firmare il mega contrattone propostogli da Miami. La scelta non era per nulla scontata, Wade è rimasto incerto sul da farsi per un buon periodo prima di comunicare la sua scelta definitiva e Miami era speranzosa che la sua stella avrebbe accettato di rifirmare forte del fatto che la città è stupenda e che la crisi abbassando il salary cap porterà le altre squadre a poter offrire contratti meno onerosi rispetto a chi invece può usufruire dei diritti Bird. Ora per Wade si aprono diversi scenari, tutti suggestivi.

La probabile prima scelta del giocatore sarà di tornare nella sua città natale Chicago e formare insieme a Derrick Rose una coppia di guardie stratosferica sia dal punto di vista della spettacolarità che della concretezza e se i Bulls otterranno da Tyrus Thomas la crescita che sperano anche una squadra che punterà subito in alto.

La seconda scelta è New York che con tutto lo spazio salariale che si ritroverà, cercherà sicuramente di puntare su due stelle e se Lebron non scegliesse i Knicks (cosa alquanto improbabile) sarebbe proprio Wade il giocatore su cui spendere una fetta enorme di spazio salariale, anche se non è da escludere che New York possa provare a metterli sotto contratto entrambi.

La terza scelta è la decisione di rifirmare se gli Heat intanto avranno dimostrato di essergli riusciti a costruire una squadra che in pochi anni può puntare alle Finals. Questa però è l'opzione più remota ed improbabile.

Quarta soluzione, i New Jersey Nets. I Nets sono una squadra giovane, futuribile che ha bisogno per fare il salto di qualità di una stella leader da affiancare al superbo Harris e a tutte quelle giovani promesse come Lopez e Courtney Lee su tutti che crescendo daranno sicuramente un contributo importante alla squadra.

Sembra difficile individuare altre vere opzioni ma ovviamente l'ultima parola spetta all'interessato.

sabato 12 settembre 2009

RAMON SESSIONS E' DEI MINNESOTA TIMBERWOLVES ED ALTRI RUMORS NEL MERCATO NBA

I Milwaukee Bucks non pareggeranno l'offerta fatta a Ramon Sessions dai Minnesota Timberwolves. I Bucks lo ringraziano per il contributo in questi anni e gli augurano un roseo futuro. Queste sono le dichiarazioni pervenute dallo staff di Milwaukee che ha deciso di puntare sui tre play già presenti in squadra: Roko Leni Ukic, Luke Ridnour e il rookie Brandon Jennings.
Per la decisione definitiva è stato determinante il fattore salary cap. I Bucks riconfermando il giovane Sessions avrebbero superato la luxury tax e perciò le strade delle due parti si sono divise; fra pochi giorni Minnesota ufficializzerà il suo nuovo aquisto.

Sempre Minnesota è attiva anche su un altro fronte, sponda New Orleans. I T-Wolves hanno ceduto Darius Songaila e Bobby Brown agli Hornets in cambio di Antonio Daniels ed una seconda scelta futura, quella del 2014. La mossa è stata architettata dagli Hornets per risparmiare $1.3 milioni nel salary cap. Comunque Songaila e Brown aggiungeranno profondità alla panchina seppur il loro impiego non prevederà molti minuti a disposizione. Antonio Daniels invece sarà una pedina importante nelle rotazioni dei perimetrali, Daniels porterà esperienza alla squadra e servirà per la crescita di Flynn e Sessions.

Sempre nel Minnesota circola la voce che i T-Wolves, ma anche i New Jersey Nets, si sono fatti avanti per provinare l'ex NBA J.R. Rider che ora ha 38 anni e non calca un campo di basket professionistico NBA dalla stagione 2001/2002 quando era nel roster dei Denver Nuggets. Per Rider, se va a Minnesota, sarebbe un ritorno, visto che è la squadra con cui ha debuttato nella NBA ed è riuscito ad entrare, nel suo anno da matricola, nel primo quintetto dei rookie.

New York intanto ha dato a Gabe Pruitt un contratto non garantito, invitandolo a partecipare al loro training camp, ed ha segnato l'ala Warren Carter, mentre i Clippers hanno riconfermato Steve Novak, allungando ancora di più la loro panchina.

venerdì 11 settembre 2009

I NEW YORK KNICKS E LO SPAZIO SALARIALE NBA

Si parla molto spesso di squadre che attendono il mercato 2010 e che si preparano ad esso liberando più spazio salariale possibile con trade che hanno solo questa finalità. In special modo una franchigia, quella di New York, è quella più attiva per raggiungere tale scopo. Andiamo ad analizzare lo spazio salariale che i Knicks potranno usufruire l'anno prossimo per firmare le stelle che diveranno free agent cominciando dalla situazione attuale.
Attualmente New York deve pagare 15 contratti garantiti per un totale di circa $77 milioni e quindi è sopra la luxury tax di quasi $8 milioni (il tetto della luxury tax quest'anno è fissato a $69.92 milioni). L'anno prossimo la differenza sarà abissale e potrà esserlo ancora di più se farà qualche altra mossa di mercato a stagione inziata. I Knicks si libereranno sicuramente di almeno 6 o 7 contratti. La franchigia potrà detrarre dalle spese il pagamento del contratto del ritirato Cuttino Mobley che per guardare le partite da casa percepisce $9,5 milioni per tutta questa stagione, poi alleggerirà il totale salariale non rifirmando alcuni giocatori, analizziamone uno per uno chi potrà essere o meno il partente:

Larry Hughes: Il suo apporto quest'anno sarà importante ma è più che certo che a fine stagione verrà lasciato andare poichè il suo contratto per quest'anno è di $13,66 milioni.
Eddy Curry e Jared Jeffries: Le loro situazioni contrattuali sono simili (non nel guadagno ma nel tipo di contratto), entrambi hanno una player option che li permetterà di continuare con i Knicks qualora lo volessero. Il problema per New York è che lo vorranno visto che Curry allungando la sua permanenza intascherà altri $11,2 milioni e Jeffries quasi altri $7 ($6,9 milioni). Quindi D'Antoni probabilmente li farà stare in campo per molti minuti sperando di renderli appetibili per uno scambio o al lmite Walsh dovrà trovare una buona uscita che possa soddisfare tutte le parti.
Al Harrington: Il giocatore sarebbe molto utile a New York visto che si sa adattare al gioco veloce e fatto di molti tiri dalla lunga distanza creato da D'Antoni, quindi per i Knicks sarebbe una buona mossa tenerlo ma probabilmente lo farà solo se Harrington abbia talmente tanto desiderio di restare da accettare un contratto da meno della metà di quanto guadagna nella prossima stagione. Quindi si possono sottrare altri $10 milioni e spiccioli dal monte salariale.
Darko Milicic: Il serbo è stato acquisito proprio per liberare ulteriore spazio salariale a fine anno dato che percepirà $7,5 milioni garantiti.
Chris Duhon: Sarà nuovamente il play titolare al partire della prossima stagione visto che non è arrivato Sessions, ma alla fine di questa resta una incognita la sua permanenza in squadra. Il suo contratto chiama una cifra di ben $6 milioni e se non sceglierà di ridursi sensibilmente l'ingaggio per poter restare, non verrà rifirmato. Risultato: altri $6 milioni in meno.
Danilo Gallinari: D'Antoni come tutta la dirigenza della franchigia newyorkese crede molto in lui e spera di vederlo crescere molto in questa stagione per poterlo affiancare alle stelle che arriveranno. Il team ha l'opzione per trattenerlo e la eserciterà sicuramente garantendosi le prestazioni del Gallo per altri due anni (la prima stagione a $3,3 milioni e la seconda a quasi $4,2 milioni).
Wilson Chandler: Il giocatore è molto importante nelle rotazioni di coach D'Antoni, dopo le buone prestazioni di quest'anno e il fatto che può giocare nei due ruoli di ala e che il suo tiro da fuori sta crecendo, le sue migliorate qualità gli garantiranno sicuramente la riconferma e quindi Walsh farà scattare la team option per tenere il giocatore almeno per un altro anno a soli $2,13 milioni.
Jordan Hill e Toney Douglas: I giocatori scelti quest'anno al draft hanno ovviamente il contratto stabilito per un rookie e il primo percepirà sicuramente altri $2,7 milioni nella stagione 2010/2011 e il secondo poco più di $1 milione.
Joe Crawford e Chris Hunter: In tutto occupano spazio salariale inferiore a $1,5 milioni ma non verranno lo stesso rifirmati.
David Lee: Probabilmente l'unica mossa sbagliata di Walsh, che lo ha firmato per un solo anno quasi sicuramente per non tenerlo e togliere ancora qualche milione dal totale del monte salariale. Walsh avrebbe dovuto firmarlo per più anni visto che quest'anno chiedeva un salario ragionevole e sicuramente inferiore alle sue qualità mentre il prossimo anno molto probabilmente chiederà un contratto più oneroso. Quindi è praticamente certo che i Knicks perderanno una pedina fondamentale del loro scacchiere liberando circa altri $7 milioni.
Nate Robinson: Il funambolico play-guardia quest'anno firmerà per un'altra stagione a cifre simili allo scorso anno ma i Knicks gli daranno il ben servito a fine stagione. $3 milioni in meno.

A causa della crisi che ha colpito tutto il mondo, anche il tetto della luxury tax l'anno prossimo sarà più basso, probabilmente attorno ai $65 milioni di cui i Knicks avranno occupati secondo i calcoli $26,34 milioni con 6 giocatori sotto contratto, che però potrebbero essere ridotti a quattro e con ben $18 milioni da sottrarre se i Knicks riusciranno a cedere Curry e Jeffries per contratti in scadenza. Ma su questa opzione c'è poca speranza e si andrà verso una meno dolorosa recissione contrattuale.

Dunque nelle più rosee aspettative, se le buone uscite dei due giocatori appena citati andranno a buon fine e non saranno troppo onerose, il salary cap di New York nel 2010 potrebbe calare ancora e raggiungere circa i $20 milioni. I Knicks avrebbero così $45 milioni da spendere per firmare i free agent. Walsh cercherà sicuramente LeBron James garantendogli il massimo contratto consentito sui $20 milioni per 5 o 6 anni con incremento annuale el 10%. Probabilmente cercherà di accaparrarsi anche una seconda stella come Chris Bosh garantendogli all'inizio un contratto sui $17 milioni con l'aumento anch'egli del 10% annuale. Poi si punterebbe su un play non eccessivamente oneroso ma in grado di gestire l'attacco veloce di New York e per questo, data la carenza di play free agent l'anno prossimo, New York ha cercato di prendere i diritti su Ricky Rubio. Se le cose dovessero rimanere invariate si punterà a riconfermare a cifre più basse Chris Duhon oppure ad intavolare una trade per qualche play di lusso con un medio ingaggio attorno alle cifre che avrebbe percepito Rubio al suo primo anno, dunque $3 o 4 milioni.

Rimarebbero dunque ancora circa $5 milioni per firmare altri tre o quattro giocatori senza considerare le due scelte che ariveranno al prossimo draft. Per completare la rosa poi si firmeranno un paio di contratti al minimo salariale, consentiti anche se si sfora il massimo salariale per completare la rosa.

Ipotizzando quindi una possibile squadra futura di New York avremmo:
PM - Chris Duhon o la scelta dal draft
G - Danilo Gallinari (anche se il suo ruolo naturale è l'ala piccola)
AP - LeBron James
AG - Chris Bosh
C - Jordan Hill
In panchina : le due scelte al draft, Wilson Chandler, Toney Douglas ed un altro paio di giocatori presi a cifre basse l'anno prossimo.

Questo è solo una prima ipotesi, ovviamente molto può cambiare in un anno ed altre decisioni possono essere assunte, ma ad oggi queste sembrano le ipotesi più probabili.