Qualche giorno fa avevamo analizzato i Sixers, cercando di capire come la franchigia, priva di stelle assolute, stesse facendo così bene e fosse tra le franchigie, se non la franchigia, più in forma del momento (http://airofnba.blogspot.com/2012/01/analisi-della-squadra-piu-in-forma-del.html).
Oggi hanno il quarto miglior bilancio W-L nella Eastern Conference, ma anche la consapevolezza che la season è una cosa ed i playoff un'altra. Continuando con questo gioco i Sixers nella stagione regolare potranno accappararsi un bel posto nella griglia della post season, fattore che potrebbe anche creargli un accoppiamento alla portata per proseguire il cammino. Ma dopo la situazione cambia. Coach Doug Collins ed il resto dello staff, sanno bene che corazzate come Bulls e Heat (al momento le due favorite ad Est) sono fuori dal loro raggio di azione e per tale motivo stanno pensando di migliorare il roster aggiungendo uno sposta inerzia nel settore più lacunoso del team: quello dei lunghi. Hanno infatti fatto un sondaggio per conoscere la cedibilità o meno di Amar'e Stoudemire.
lunedì 30 gennaio 2012
Mercato NBA 2012: 76ers e Cavs vogliono Stoudemire, i Celtics Kaman; Calderon verso la cessione?
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Francesco e Angelo Cerbone
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30.1.12
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sabato 28 gennaio 2012
I problemi dei New York Knicks
Che i Knicks avessero alcune lacune è lampante, ma ad inizio stagione regolare non ci si aspettava di certo che potessero avere un inizio tanto zoppicante con mostruosi alti e bassi. Il talento in quel del Madison Square Garden non manca di certo, ma sono altri i fattori che hanno reso difficile questo inizio stagione. La squadra così com'è già vale molto ma ci sono delle problematiche che non gli permettono di spiccare il volo.
Proviamo ad analizzare i principali punti per i quali New York per ora non riesce ancora ad emergere, trovandone delle volte anche le soluzioni:
Proviamo ad analizzare i principali punti per i quali New York per ora non riesce ancora ad emergere, trovandone delle volte anche le soluzioni:
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Francesco e Angelo Cerbone
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28.1.12
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giovedì 26 gennaio 2012
42 milioni di buoni motivi per il Gallo
I Denver Nuggets hanno dato a Gallinari ben 42 milioni di buoni motivi per vincolare il proprio giocatore alla franchigia del Colorado. O meglio si dovrebbe dire $42 milioni (con il dollaro davanti). Si, perchè era nell'aria il rinnovo del contratto per l'italiano ex Knicks così come nell'aria si era capito che si sarebbe arrivati ad un contratto simile a quello che percepisce Andrea Bargnani.
$10,5 milioni di dollari l'anno per un totale di 4 anni. Contratto che quindi terminerà quando il ragazzo avrà raggiunto quasi 28 anni e sarà nel pieno della carriera e potrà, qualora dimostrasse di valere appieno un nuovo super contratto, o rinnovare a cifre ancor più considerevoli o cambiare casacca se i Nuggets non fossero una squadra da alta classifica.
$10,5 milioni di dollari l'anno per un totale di 4 anni. Contratto che quindi terminerà quando il ragazzo avrà raggiunto quasi 28 anni e sarà nel pieno della carriera e potrà, qualora dimostrasse di valere appieno un nuovo super contratto, o rinnovare a cifre ancor più considerevoli o cambiare casacca se i Nuggets non fossero una squadra da alta classifica.
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26.1.12
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mercoledì 25 gennaio 2012
Howard diventa il maggior scorer nella storia degli Orlando Magic
I Magic si sono subito ripresi dopo la pesante sconfitta contro i Celtics, che li ha visti uscire dal campo non solo sconfitti ma anche bloccati a soli 56 punti segnati. Questa notte hanno infatti, agevolmente chiuso la pratica Pacers grazie ad un Ryan Anderson da 24 punti e 8 rimbalzi e risparmiando Howard a soli 25 minuti sul parquet. Tanto è bastato al centro di Orlando per entrare nella storia della sua franchigia. Storia che se avesse trovato altra sistemazione ad inizio stagione, come lui stesso aveva chiesto, non avrebbe mai potuto scrivere. Con 14 punti (e 9 rimbalzi) è diventato il giocatore con più punti messi a segno in tutta la storia del team della Florida, arrivando a quota 10657, superando Nick Anderson fermo a 10650. Ecco il link del video:
http://www.nba.com/video/games/pacers/2012/01/24/0021100253_orl_ind_play3.nba/
Qui di seguito vi riportiamo i maggiori scorer per ogni singola franchigia (in neretto coloro che sono ancora in attività con quella squadra e dunque il punteggio sale ogni qualvolta giocheranno e segneranno):
http://www.nba.com/video/games/pacers/2012/01/24/0021100253_orl_ind_play3.nba/
Qui di seguito vi riportiamo i maggiori scorer per ogni singola franchigia (in neretto coloro che sono ancora in attività con quella squadra e dunque il punteggio sale ogni qualvolta giocheranno e segneranno):
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domenica 22 gennaio 2012
La grande notte del Gallo
2° overtime. 2 minuti alla fine della partita. Knicks in vantaggio. Fields si accoppia difensivamente su Gallinari. Il Gallo sceglie di attaccarlo, batte dal palleggio la guardia newyorkese e nonostante arrivi l'aiuto difensivo sotto canestro, l'italiano trova l'equilibrio, due punti e il fallo. Libero che realizza. Giocata che sostanzialmente cambia la partita.
Ci sarà poi il tiro di Harrington da tre punti e lo sfondamento preso da Miller, ma quella giocata, i 9 punti fatti registrare nel solo secondo tempo supplementare, più la forte difesa su Anthony sono stati il cambia inerzia.
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Francesco e Angelo Cerbone
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22.1.12
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venerdì 20 gennaio 2012
Aggiornamenti votazioni per l'All Star Game 2012
Mancano solo 11 giorni alla fine del tempo utile per votare e scegliere i quintetti per l'All Star Game 2012.
Qui di seguito riportiamo i voti parziali fino ad oggi
(in rosso chi al momento farà parte dello starting five; in nero gli italiani):
Qui di seguito riportiamo i voti parziali fino ad oggi
(in rosso chi al momento farà parte dello starting five; in nero gli italiani):
Eastern Conference
Ali (compongono lo starting lineup i due più votati): LeBron James (Mia) 972,580; Carmelo Anthony (NYK) 779,945; Amar'e Stoudemire (NYK) 281,617; Kevin Garnett (Bos) 268,980; Chris Bosh (Mia) 209,640; Luol Deng (Chi) 166,671; Paul Pierce (Bos) 145,077; Carlos Boozer (Chi) 101,612; Andrea Bargnani (Tor) 93,456; Hedo Turkoglu (Orl) 80,694.
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20.1.12
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mercoledì 18 gennaio 2012
Boston: è forse arrivato il momento di rifondare?
Quando nel 2007 arrivarono Kevin Garnett e Ray Allen a spalleggiare Paul Pierce per creare i Big three, i Celtics da squadra mediocre si trasformarono in diretta contendente al titolo. La mossa era stata studiata attentamente: prendere tanti buoni giovani nel corso degli anni e preparare il pacchetto per le due stelle. Non rifondare sui giovani, ma andare dritti verso le star ben sapendo che comunque avevano già oltrepassato la linea dei 30 anni ed erano all'apice della carriera.
I dirigenti dei Celtics però volevano tornare ai grandi fasti subito, costruendo velocemente una dinastia che sarebbe durata anche solo pochi anni, ma che avrebbe anche attirato gli interessi di molti, intorno alla franchigia.
I dirigenti dei Celtics però volevano tornare ai grandi fasti subito, costruendo velocemente una dinastia che sarebbe durata anche solo pochi anni, ma che avrebbe anche attirato gli interessi di molti, intorno alla franchigia.
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martedì 17 gennaio 2012
Analisi della squadra più in forma del momento: i Philadelphia 76ers
Ancora una vittoria, questa notte, contro i Bucks. E' la nona negli ultimi dieci incontri, con un invidiabile momento che recita che nel mese di Gennaio ha perso una sola volta finora contro i Knicks. E' la storia dei Philadelphia Sixers, al momento seconda migliore squadra ad East per record di W-L, con 10 W in 13 gare. Solo i Bulls hanno fatto meglio, anche se c'è da chiarire che Chicago ha giocato 15 gare e quindi Phila vincendo le prossime due la eguaglierebbe (Orlando ed Indiana, invece, potrebbero ancora uguagliare i Sixers).
Ed ancora, considerando anche la Western Conference, sono i terzi migliori, visto l'inserimento prepotente in prima posizione dei Thunders. Western Conference che ha un filo conduttore con i 76ers, vista la tendenza ad accostare la squadra della città dell'amore fraterno alla franchigia di Denver. I Nuggets dell'East, vista la somiglianza dei due team nel giocare ambo le squadre senza un go-to-guy palesato ma con un lavoro di squadra eccellente. Anche se a dire il vero, quelli dell'Ovest possono vantare un filino di talento in più in squadra, soprattutto sotto le plance, dove possono schierare almeno un Nene in più.
Ma coach Doug Collins ha i giocatori giusti per il suo gioco.
Ed ancora, considerando anche la Western Conference, sono i terzi migliori, visto l'inserimento prepotente in prima posizione dei Thunders. Western Conference che ha un filo conduttore con i 76ers, vista la tendenza ad accostare la squadra della città dell'amore fraterno alla franchigia di Denver. I Nuggets dell'East, vista la somiglianza dei due team nel giocare ambo le squadre senza un go-to-guy palesato ma con un lavoro di squadra eccellente. Anche se a dire il vero, quelli dell'Ovest possono vantare un filino di talento in più in squadra, soprattutto sotto le plance, dove possono schierare almeno un Nene in più.
Ma coach Doug Collins ha i giocatori giusti per il suo gioco.
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lunedì 16 gennaio 2012
New Jersey, un progetto ancora incompiuto ma sempre aperto
Il prossimo trasferimento a Brooklyn, la franchigia in mano ad un multimilionario con ambizioni come Prokhorov, un progetto ben organizzato, sono tanti buoni motivi che negli ultimi anni si sono sommati, creando piano piano attorno ai Nets un'aura di futura squadra da altissima classifica.
Ma tutto questo stenta a decollare. A dire che la volontà di puntare sui giovani ma ricostruendo su due stelle come asse portante, è senz'altro un'idea vincente. E per fare questo negli ultimi anni è stato fatto tutto ben in regola ed in ordine. Si libera spazio salariale, si vendono giocatori ingombranti e non si sacrificano a vuoto scelte.
Perso LeBron James, perso Carmelo Anthony, i Nets con una mossa quanto repentina quanto inaspettata, hanno strappato Deron Williams ai Jazz ed hanno inserito la prima delle due stelle cardine che il progetto esige.
Ma tutto questo stenta a decollare. A dire che la volontà di puntare sui giovani ma ricostruendo su due stelle come asse portante, è senz'altro un'idea vincente. E per fare questo negli ultimi anni è stato fatto tutto ben in regola ed in ordine. Si libera spazio salariale, si vendono giocatori ingombranti e non si sacrificano a vuoto scelte.
Perso LeBron James, perso Carmelo Anthony, i Nets con una mossa quanto repentina quanto inaspettata, hanno strappato Deron Williams ai Jazz ed hanno inserito la prima delle due stelle cardine che il progetto esige.
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venerdì 13 gennaio 2012
La riscossa dei centri
Fin dagli albori della NBA il ruolo del centro è stato sempre sinonimo di giocatore dominante. Si pensi alle sfide Wilt Chamberlain-Bill Russell (con lo zampino di George Mikan), Kareem Abdul Jabbar, Robert Parish per passare a Moses Malone, più recentemente a Shaquille O'Neal e all'attuale crescente fenomeno Howard, (citati solo alcuni, tanti altri hanno fatto la storia del basket professionistico americano). I centri hanno sempre rivestito ruoli chiave nel gioco anche se magari spesso vengono scavalcati nei ricordi perché dinanzi a loro si rammenta prima gente del calibro di Michael Jordan, Magic Johnson, Larry Bird per citarne i primi tre.
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mercoledì 11 gennaio 2012
Bryant è sempre Bryant
Di tutto quello che se ne dica, acciacchi vari, ginocchio, dita, l'avanzamento dell'età, sistema di gioco diverso, Kobe rimane sempre il giocatore. L'emblema ed il simbolo della NBA.
Quest'anno gioca contro tutto. Gioca contro il fantasma dello sweep dello scorso anno, gioca contro la partenza di Odom ed una squadra che invece di uscire più forte di prima dal mercato, si è un pò indebolita. Gioca contro gli infortuni sopracitati e contro chi pensa che l'età del numero 24 diviene sempre più una zavorra, gridando al declino. Ma gioca anche contro i problemi personali fuori dal campo.
Quest'anno gioca contro tutto. Gioca contro il fantasma dello sweep dello scorso anno, gioca contro la partenza di Odom ed una squadra che invece di uscire più forte di prima dal mercato, si è un pò indebolita. Gioca contro gli infortuni sopracitati e contro chi pensa che l'età del numero 24 diviene sempre più una zavorra, gridando al declino. Ma gioca anche contro i problemi personali fuori dal campo.
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domenica 8 gennaio 2012
Howard e Williams, Nets o Magic?
Dwight Howard e Deron Williams. Più volte accostati, additati come la possibile nuova coppia fenomenale della Lega, come l'accoppiata che quasi sicuramente si unirà per gli anni a venire.
New Jersey ed Orlando, due franchigie molto diverse tra loro, una che cerca disperatamente di far quadrare un progetto che non si riesce a realizzare, l'altra che spreme il suo gioiello ma che fino a pochi giorni fa si stava rassegnando a doversi costruire un progetto.
Nets e Magic, squadre tanto diverse tra loro ma con lo stesso destino che le incrocia, la voglia giustificata di formare quel duo nel proprio team.
New Jersey ed Orlando, due franchigie molto diverse tra loro, una che cerca disperatamente di far quadrare un progetto che non si riesce a realizzare, l'altra che spreme il suo gioiello ma che fino a pochi giorni fa si stava rassegnando a doversi costruire un progetto.
Nets e Magic, squadre tanto diverse tra loro ma con lo stesso destino che le incrocia, la voglia giustificata di formare quel duo nel proprio team.
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venerdì 6 gennaio 2012
La soluzione per far rimanere Cousins?
Dissidi tra allenatori e giocatori. Quanti casi nella storia. Dai Celtics dei primi anni '80 con Bill Fitch (anche se aveva l'appoggio di Bird), ai Lakers del 2004, quando Phil Jackson lasciò la panchina anche per problemi con Kobe Bryant (che poi fu lo stesso mr. 81 a rivolerlo indietro). Tante le storie, forse troppe, da ricordare la poi le più recenti quella dello scorso anno coi giocatori di Detroit in ammutinamento contro John Kuester (tra l'altro oggi vice di coach Brown a Los Angeles) e quella di Deron Williams con Jerry Sloan, che finì nel peggiore dei modi: con la partenza di entrambi.
Spesso e volentieri a pagarne le spese sono stati i coach, perchè le storie che vengono prima (e soprattutto) a galla sono quelle in cui o una squadra intera si schiera contro la propria guida, o è quando una stella a farlo.
Spesso e volentieri a pagarne le spese sono stati i coach, perchè le storie che vengono prima (e soprattutto) a galla sono quelle in cui o una squadra intera si schiera contro la propria guida, o è quando una stella a farlo.
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giovedì 5 gennaio 2012
ECCO I NOMI PER L'ALL STAR GAME 2012; TRADE PER I SIXERS-GRIZZLIES-HORNETS
L'NBA ha diramato la lista dei giocatori che potranno essere votati per far parte dei quintetti per l'All Star Game. Da sottolineare la presenza di Gallinari e di Bargnani (grande nottata per lui, addirittura con i tifosi ad intonargli MVP! MVP!), quindi due italiani in lista per la prima volta nella storia della NBA. Qui di seguito il link per poter votare: http://www.nba.com/allstar/2012/asb/intl/ballot.html?ver=it&referrer=&cid= . Si hanno ancora 26 giorni per fare le proprie scelte. 26, come il giorno in cui si terrà l'All Star Game.
Chi invece, seppur presente nella lista, non potrà giocare all'All Star Game (se verrà votato) è Zach Randolph. L'ala dei Grizzlies dovrà stare fermo due mesi a causa di un problema al ginocchio destro, in dettaglio si tratta di una distorsione del legamento collaterale mediale. Un problema non da poco, anche perchè l'infortunio complicherà il cammino di Memphis in una Regular Season ridotta e quindi dove c'è meno possibilità di sbagliare le gare. La franchigia comunque è subito corsa ai ripari architettando una trade a tre con Hornets e Sixers coinvolti, cercando di limitare il problema. Alla squadra della città dell'amore fraterno sono andate due future seconde scelte, una di Memphis ed una di New Orleans. Le "api" si sono assicurati un'altra guardia, Xavier Henry, mentre la squadra del Tennessee ha portato a casa Marreese Speights.
Dunque ricapitolando:
Chi invece, seppur presente nella lista, non potrà giocare all'All Star Game (se verrà votato) è Zach Randolph. L'ala dei Grizzlies dovrà stare fermo due mesi a causa di un problema al ginocchio destro, in dettaglio si tratta di una distorsione del legamento collaterale mediale. Un problema non da poco, anche perchè l'infortunio complicherà il cammino di Memphis in una Regular Season ridotta e quindi dove c'è meno possibilità di sbagliare le gare. La franchigia comunque è subito corsa ai ripari architettando una trade a tre con Hornets e Sixers coinvolti, cercando di limitare il problema. Alla squadra della città dell'amore fraterno sono andate due future seconde scelte, una di Memphis ed una di New Orleans. Le "api" si sono assicurati un'altra guardia, Xavier Henry, mentre la squadra del Tennessee ha portato a casa Marreese Speights.
Dunque ricapitolando:
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mercoledì 4 gennaio 2012
La forza oltre la sfortuna
Ormai è divenuta consuetudine associare la parola sfortuna alla squadra di Portland. Un progetto solidissimo che era arrivato al culmine con la costruzione di una bella squadra, completa, amalgamata e forte in ogni ruolo, si è in gran parte sfaldato. Già l'anno passato gli infortuni aveva attanagliato i Blazers, quest'anno la tegola del ritiro del miglior giocatore del team (Brandon Roy) in aggiunta all'altra tegola pesante, l'ennesimo infortunio del falcidiato Greg Oden, ha nuovamente affossato tutto il costruito.
Ma a dispetto di ogni sfortuna, Nate McMillan su tutti, accompagnato da uno staff competentissimo, ha costruito nuove fondamenta e la squadra che sarebbe stata il perfetto complemento dei due sopracitati qualora sarebbero stati in perfetta salute, cammina anche da sola.
Ma a dispetto di ogni sfortuna, Nate McMillan su tutti, accompagnato da uno staff competentissimo, ha costruito nuove fondamenta e la squadra che sarebbe stata il perfetto complemento dei due sopracitati qualora sarebbero stati in perfetta salute, cammina anche da sola.
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lunedì 2 gennaio 2012
MERCATO NBA 2012: Cousins potrebbe andare via dai Kings; i Lakers ci provano per Love
Costituire l'asse play-centro di alto livello e futuribile, è generalmente il miglior modo per iniziare a costruire una squadra competitiva. E' questo quello che ha pensato la dirigenza dei Kings nel 2010, quando si è ritrovata in mano la quinta chiamata assoluta. "Abbiamo un play come Evans, ora ci serve un centro", devono aver pensato, ed hanno selezionato Cousins.
Oggi, a posteriori, si può tranquillamente dire che ci hanno visto giusto giudicando lui come il miglior centro del lotto. Ma non è detto che continuerà ad essere il pivot di Sacramento ancora a lungo, seppur le ottime prestazioni.
Questo perchè Cousins, si vocifera abbia chiesto a più riprese la cessione in un'altra squadra. Che il suo carattere non fosse proprio quello del buon scolaretto, lo si era già visto al college, ma ora pare che DeMarcus abbia criticato aspramente compagni di squadra e società e di qui la volontà di cambiare lido. L'ufficialità della cosa è arrivata ai microfoni dall'allenatore, Westphal.
Oggi, a posteriori, si può tranquillamente dire che ci hanno visto giusto giudicando lui come il miglior centro del lotto. Ma non è detto che continuerà ad essere il pivot di Sacramento ancora a lungo, seppur le ottime prestazioni.
Questo perchè Cousins, si vocifera abbia chiesto a più riprese la cessione in un'altra squadra. Che il suo carattere non fosse proprio quello del buon scolaretto, lo si era già visto al college, ma ora pare che DeMarcus abbia criticato aspramente compagni di squadra e società e di qui la volontà di cambiare lido. L'ufficialità della cosa è arrivata ai microfoni dall'allenatore, Westphal.
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domenica 1 gennaio 2012
Quando Bynum sta bene...
La storia di ogni sport e nella fattispecie della NBA, ha visto grandi talenti che hanno esibito solo a tratti le proprie enormi potenzialità, vuoi per svogliatezza, vuoi per problemi extracestistici, vuoi per infortuni. Tanti talenti, magari spesso non sprecati del tutto, ma che avrebbero potuto lasciare un segno veramente indelebile.
Bynum è appeso ad un filo se essere uno di loro o varcare la soglia e fare il salto di qualità che da tanto tempo si aspetta da lui, perché capace di farlo. Se non altro per ripagare l'immensa fiducia del team losangelino, quella stessa fiducia che non portò Jason Kidd nel ruolo di condottiero dei gialloviola alcuni anni or sono per non sacrificarlo.
Bynum è appeso ad un filo se essere uno di loro o varcare la soglia e fare il salto di qualità che da tanto tempo si aspetta da lui, perché capace di farlo. Se non altro per ripagare l'immensa fiducia del team losangelino, quella stessa fiducia che non portò Jason Kidd nel ruolo di condottiero dei gialloviola alcuni anni or sono per non sacrificarlo.
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