Esiste una legge non scritta, una consuetudine, che ti porta a credere di non dare mai per spacciati quella compagine guidata dal maestro Popovich, una delle più vecchie volpi dei playoff.
Anche quando nell'arco di una stagione regolare vedi una dinastia che giunge alla post season con la settima piazza e con lo stesso record dell'ottava, favorita solo per gli scontri diretti, ed ugualmente è sulla bocca di tutti tra le candidate al titolo, una motivazione ci deve essere.
Il vertiginoso declino che aveva accompagnato gli speroni, era solo un fuoco apparente, quella voglia di risparmiare le energie per quando contasse davvero. L'assenza di Parker inoltre ha fatto in modo che sorgesse l'ennesima scommessa vinta di San Antonio, George Hill, armando quelli del Texas di un ulteriore bocca da fuoco che tiene a meraviglia il campo.
Ed ora gli Spurs stanno dando vita ad una delle serie più avvincenti di questi playoff, comandando sui secondi in classifica di fine stagione regolare, i Mavericks. Capacità di gestione delle palle che contano a parte, le motivazioni di questa riconferma passano ancora una volta dalla genialità del coach. Ha saputo reinventare il meccanismo dei suoi ed ovviamente i soliti noti si sono subito adattati ed hanno fatto il resto.
Conscio di non avere più il buon vecchio Bowen da piazzare in quintetto a difendere l'esterno avversario più temibile, il coach ha dapprima ripiegato su Bogans, salvo poi tornare sui suoi passi e dare all'icona del sesto uomo, Ginobili, i gradi da titolare fisso. Però, ovviamente, ciò implicava la riduzione della pericolosità offensiva delle seconde linee, privi di un riferimento come l'argentino. Ma anche qui Popovich ha trovato la soluzione al sistema.
Conscio che Hill potesse perdere il suo spirito e quell'energia che lo accompagna, nel caso in cui avesse perso minuti e quintetto a discapito del rientrante Parker, ha deciso di far partire dal pino il francese e lasciare l'ex Iupui (college d'Indiana da dove viene) a comandare il team, anche con ampi minutaggi (stanotte si contano poco più di 44 giri di orologio).
E già si è aperta la discussione, su alcuni siti americani, di poter cedere Tony a fine annata per ricavare ottime contropartite per uno dei migliori play attuali in circolazione. Inoltre per il francese, quello successivo sarà l'ultimo anno di contratto e quindi nulla esclude che le nuove richieste a San Antonio potrebero essere anche più alte.
Ma qui si parla già dell'anno prossimo, intanto c'è una "finale" anticipata da giocare e Dallas non ha certo intenzione di cedere il passo...
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