Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 5 aprile 2010

COACH DON NELSON : UN PREMIO ALLA CARRIERA

Coach Don Nelson  è entrato nella storia della NBA e lo ha fatto dalla porta principale. Definito da molti un innovatore, un ponte divisorio delle masse tra chi ama il suo stile di gioco spregiudicato e che invece lo considera un modo di giocare sconsiderato. Chi lo ama, ammira il suo run and gun, la velocità che cerca di imprimere sempre al gioco, le azioni in perenne transizione, la voglia di vedere i suoi correre per tutto l'arco della partita, chi lo ama lo vede come un vero maestro nel lasciare il più allo spettacolo e all'abilità dei singoli. Chi invece non sopporta il suo stile, ne addita la troppa libertà che lascia in campo ai suoi, le poche indicazioni verso i giocatori, non ammira il desiderio di volere la giocata veloce che potrebbe risultare infruttuosa rispetto ad una giocata più ragionata e magari dal risultato più sicuro.

Ma questo è Don Nelson 34 anni di carriera tra Milwaukee, Golden State, New York e Dallas che lo hanno portato a "ricevere" una onoreficenza, forse la più grande per un coach, divenire quello più vincente con ben 1332 vittorie che gli permettono di eguagliare il record stabilito anni orsono da Lenny Wilkens. Difatti con la prossima vittoria l'ormai 70enne coach (70 anni il 15 Maggio), diverrà primo in solitaria in questa classifica.




Qualche giorno fa scherzosamente si decretava "il miglior allenatore della D-League", ed oggi le sue scelte hanno portato i benefici sperati. Pescare spesso e volentieri dalla D-League non era mai stata la sua specialità, far crescere i giovani neanche, eppure negli ultimi periodi sono stati proprio i giovanissimi e gli ex cestisti della Lega di sviluppo a condurlo verso questo traguardo che, fine ad un mese fa, sembrava impossibile da realizzare entro questa regular season.


"Era sorridente, saltellava su e giù, sapeva quanto fosse grande ciò (il record, ndr). E' stato in questo campionato a lungo, ora ha qualcosa di lui da mostrare al vertice delle classifiche di coaching, è stato grandioso". Queste (tra le altre) le parole di Stephen Curry, uno dei giocatori che sta aiutando a crescere e maturare e al quale non preclude particolari regole per fargli esprimere al meglio il suo gioco.

Ed anche se la stagione non potrà regalare la soddisfazione dei playoff (come si prevedeva ad inizio anno comunque), la squadra per una notte ha potuto festeggiare circondando il proprio coach e regalandogli un tributo che, a prescidere da chi lo sostenga o meno, gli va riconosciuto per aver arricchito il libro di storia della NBA. 

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