Il Paperone del basket americano, il Perez d'oltreoceano, uno dei pochi che la crisi la può affrontare spendendo continuamente invece di risparmiare, non si è smentito.
Parliamo chiaramente di Mark Cuban, l'emotivo proprietario dei Dallas Mavericks, ha preso gli onerosi contratti di Butler ($10.030.970), Haywood ($6.000.000) e Stevenson ($3.833.929), andando deliberatamente controcorrente alla "regola" del tetto salariale, il tutto lasciando partire i $10.890.000 di Josh Howard, il sottovalutato Drew Gooden e poco altro (Singleton e Ross, anche se il primo non se la sta cavando affatto male) per far quadrare i bilanci nella trade. Il problema è che Butler oltre a questo, ha un ulteriore contratto con più o meno le stesse cifre, Stevenson ha una player option a circa $4.000.000 ed ha tutte le motivazioni per esercitarla (difficile che in questo momento possa trovare simili cifre altrove) ed il solo Haywood, sicuramente l'uomo di cui si ha maggior bisogno lì nel Texas, a scadere il suo rapporto a fine anno. Josh Howard invece avrebbe finito il suo ciclo come nel caso di Haywood, così come Singleton e Gooden (nel frattempo accasato ai Clippers) e quindi ci sarebbe stato ampio margine per firmare un pezzo grosso a Luglio.
Vista dal punto di vista economico, dunque, è quasi un "autogol", ma la politica Cuban sembra funzionare molto bene stavolta. Spesso si è criticato il suo sperperare spasmodico, quasi eccessivo, che però non produceva mai i frutti proporzionali alle attese e quindi è quantomeno doveroso oltre che giusto rendere merito dell'operato suo e dello staff che per il momento sembra aver creato una macchina quasi perfetta. Sono 8 le vittorie consecutive piazzate dai Mavericks, con la chicca della vittoria contro i Lakers, ma anche contro Orlando, Atlanta ed una Charlotte in salute.
Infatti la squadra ha subito trovato l'alchimia giusta, non si è fermata un istante per sistemare tatticismi ed adattare schemi ai nuovi arrivati, ed adesso si può ben dire, guardando questa volta sotto un punto di vista prettamente tecnico, che Dallas ha trionfato nel mercato, lasciando Howard che oramai nei corridoi texani si era perso e non produceva più quello che ci si attendeva da lui, e consci di avere già un'ala decisamente atletica e difensiva come lo è Marion, hanno preso un all around come Butler. Ma il vero cambio radicale è stato l'arrivo di Haywood, finalmente un signor centro con movenze anche offensive che levasse il peso offensivo sotto le plance a Mr.Dirk. Inoltre con queste due armi aggiuntive nell'arsenale, anche il buon vecchio Kidd si sta sbizzarendo di più e le sue manovre sono divenute ancor meno prevedibili.
Questo è un aspetto da non sottovalutare assolutamente perchè quando le difese si schierano non sempre si può andare dall'immenso Nowitzki in post alto al ridosso dei gomiti della lunetta, oppure aspettare un attimo e cercare un Terry od un Marion appostati nell'angolo debole armati col tiro da fuori, od ancora utilizzare continui varianti come il pick'n roll ed il pick'n pop sempre sull'asse Jason-Dirk, nella post-season occorre qualcosa di più forte ed è arrivato.
Dallas forse è la squadra che più si è creata l'immagine di grande colosso nella stagione regolare ma anche di grande perdente nella post-season e quindi sarà solo il tempo ed il campo a dirci se il punto di vista economico è prevalso a quello tecnico oppure viceversa, per il momento la seconda opzione vince di molto.
Related Posts : Dallas Mavericks
Nessun commento:
Posta un commento