Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

sabato 27 marzo 2010

NON SOLO BRYANT : AH... COME GIOCA CARMELO

Nessuno può togliere lo scettro a Mr.Bryant quando si parla di tiri pesantissimi da infilare, insomma quando si parla di buzzer-beater, dei cosiddetti tiri sulla sirena. Ma nella serata in cui il 24 in maglia giallo-viola incappava nella più brutta partita stagionale, non solo sua ma anche della squadra in genere, Denver, la più probabile candidata ad affrontare Los Angeles in finale di conference, andava a vincere con quel tiro che Kobe conosce molto bene.

Non poteva che non essere Carmelo Anthony ad infilare il sorpasso che ha permesso ai suoi di trionfare ed evitare la quarta sconfitta di fila. 

Infatti è sempre difficile perdere, ma quando sei une delle squadre più quotate nel ranking e vieni da tre sconfitte consecutive, in un momento caldo di stagione per accaparrarsi una posizione migliore ai playoff, è ancora più complesso digerire tre "L" di fila. A Denver questo è successo e sono arrivate debacle contro Milwaukee, New York e Boston che al momento non sono tra le squadre più in forma.

Carmelo ha rialzato questi Nuggets, perchè quel canestro non solo ha placato l'emorragia ma ha anche fatto ritrovare morale al team. "Tu hai 20.00 persone contro di te e con un tiro le puoi ammutolire tutte? Questo mi fa stare bene", ha detto Anthony al termine della gara. Decisamente più lapidario e sobrio il coach ad interim, Adrian Dantley, "promosso" temporaneamente a causa del malessere di coach Karl: "Qualcuno lassù mi ama...Questo è tutto quello che io posso dire".

Come era facile prevedere in questo clima, non sono poi mancate le domande riguardo al futuro dell'ala dei Nuggets, seppur è uno dei pochi a non terminare il contratto in quella bolgia che sarà l'estate 2010.  

Queste sono le parole, come riporta la Gazzetta : "Ad essere sincero ora preferisco starmene calmo e guardare gli sviluppi, considerando che durante l’estate sono attesi parecchi colpi di scena. Io, quando parlo della mia carriera, sono uno che non ama chiudere le porte in faccia a nessuna possibilità, quindi è giusto considerare ogni singola opzione prima di firmare o rifirmare un nuovo contratto".

Ed in merito al fascino di New York : " Al momento non penso a nulla se non a Denver e ai miei prossimi impegni di campionato, ma giocare al Garden è qualcosa di particolare per chiunque e di conseguenza, è una di quelle porte da lasciare sempre aperte".
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