Migliori:
3. Phoenix Suns
In ballotaggio per la terza piazza con gli Oklahoma City Thunders reduci da 5 vittorie consecutive come i Suns. Alla fine scegliamo loro più che altro perchè era difficile credere che a questo punto della stagione i Suns avessero ancora così tanta benzina nel motore seppur la loro formazione non spicca per la giovane età. Il periodo buio in cui era entrata la squadra ha trovato subito rimedio e cambiando un pò le carte in regola e l'assetto in campo promuovendo spesso Robin Lopez come centro titolare e Frye ad aumentare la pericolosità delle seconde linee come sesto uomo di lusso.
2. Utah Jazz
Utah si merita ampiamente la seconda piazza di questa speciale classifica non tanto per la mole di risultati utili consecutivi che in questo momento contano una striscia aperta di 8, ma soprattutto per la caratura di alcune di queste vincite. Hanno battuto squadre dal calibro dei Nuggets, dei Mavericks, dei Trail Blazers, dei Suns e degli Spurs (nel framezzo ci sono anche New Jersey e Sacramento) e tutte di seguito senza sbagliare neanche una gara e fermarsi a riposare. Gran parte del merito, da suddividere con altri quali Williams Boozer e Millsap, va attribuito al russo Andrei Kirilenko, snobbato da coach Sloan da una vita ed ora titolare inamovibile per le eccellenti prestazioni che offre non solo offensivamente ma anche nella propria metà del campo.
1. Cleveland Cavaliers
LeBron James a suon di triple doppie sfiorate ha condotto i suoi a 11 vittorie filate mettendo una seria ipoteca sul primato nell'Est (non che vi fossero molti dubbi) e sul fattore casa perpetuo nella post-season. Anche seppur privi di valide alternative nel ruolo di regista della squadra a causa degli infortuni accorsi a Delonte West e soprattutto a Mo Williams, Gibson ha saputo tenere bene il campo e all'occorenza James si è riciclato anche play, spot in cui tante volte in finali caldi di gara si immedesima anche molto egregiamente. Tutto questo è un ottimo sintomo di come si riesca a fare di necessità virtù e di come i Cavs riescano a superare senza batter ciglio anche lacune ingenti nell'immediato.
Peggiori:
3. Miami Heat
Viene da 5 sconfitte di seguito alcune delle quali decisamente preoccupanti come la gara contro i Bucks persa di ben 16 lunghezze e la più recente contro i Chicago Bulls. Miami ha letteralmente dilapidato l'ottima partenza sprint in avvio di stagione, e questo è dovuto soprattutto all'incapacità dei suoi uomini di offrire ogni sera prestazioni soddisfacenti. Beasley ed O'Neal una sera esplodono tutto il loro tremendo talento ed offrono una gara memorabile ed il giorno successivo svaniscono tra le maglie avversarie, Richardson in una partita sembra in grado di punire sul lato debole ogni raddoppio su Wade ed in un'altra invece vanifica ogni scarico della stella ex Marquette. Per fortuna l'Estern Conference gli consente ancora di essere in corsa playoff.
2. Golden State Warriors
Poteva tranquillamente figurare in questa piazza anche New Jersey. 8 sconfitte in serie ed un gioco preoccupatamente sempre più alla deriva. L'assenza di Monta Ellis è la parziale scusante di questo disatroso periodo ma mette anche in luce il fatto che il team privo di lui non riesce ad ingranare ed a vincere. Nessuno si è evoluto a leader temporaneo del team ed elvato di netto il suo gioco, Curry ci sta provando ma è pur sempre un rookie e quindi ancora poco incline a decidere ed ad incidere sui minuti finali di gara.
1. Sacramento Kings
Quando Tyreke Evans gioca come il suo potenziale gli permette di fare allora Sacramento gira ed anche molto bene, soltanto che ultimamente la costanza di prestazioni che prima aveva sta accusando i primi cali alternando prestazioni superbe a giornate normali in cui il team soffre, segno dell'importanza enorme che Evans ha sull'esito delle partite dei Kings. Tutto prevedibile dato che è un rookie e quindi si presume stia affrontando il muro dei primi anno, ma non è del tutto vero infatti più di una voce trova la giustificazione nella difficile convivenza di Tyreke con l'altra stella del team, Kevin Martin, che toglie palloni ad Evans e soprattutto tiri e da quando è tornato i Kings stanno perdendo a raffica. Sicuramente Martin non è il solo male del momento cupo di Sacramento, ma è difficile credere alle coincidenze...
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