TORONTO RAPTORS-CHARLOTTE BOBCATS : 81-116
Partite totalmente opposte sul piano di gioco quelle appena citate. I risultati finali sono un ottimo panorama da cui guardare come sono andati i fatti in campo.
Toronto contro i Pacers è sveglia reattiva, complici anche le ottime percentuali al tiro di tutto il team (da rivedere giusto quelle di Bosh che ha forzato un pò). La partita fino al termine del primo quarto è stata sostanzialmente equilibrata, le due franchigie hanno scelto di correre invece di ragionare e l'alto risultato al termine della prima frazione ne è un esempio lampante con Toronto che infila 39 punti in 12 minuti di partita ed Indiana 31.
Nel terzo quarto la gara sembra volgere sul binario giusto a 10 minuti dal termine di questa frazione i Raptors conducono già di 17 punti facendo pensare ad una partita archiviata anzi tempo. Ma i Raptors si lasciano rimontare sul 110-103 quando mancano ancora sette minuti al termine della disputa. Da lì in poi però i canadesi tornano a macinare gioco e si limitano nel controllare il risultato.
Gli accoppiamenti con Foster, Hibbert e Murphy sono stati sicuramente uno dei fattori determinanti della gara. Nessuno dei tre (Hibbert almeno per ora ancora no) può competere con l'atletismo del numero 4 dei Raptors che domina anche con i suoi eccelsi movimenti in post, quindi la tendenza di raddoppiare su di lui ha aiutato e non di poco i tiratori come Jarret Jack che partendo dalla panchina chiude con 18 punti conditi da 6 assist ed un bel 7/7 dal campo. La pericolosità di Andrea di sapersi muovere partendo in palleggio da oltre l'arco ha consentito di battere spesso i difensori diretti creando spesso superiorità numerica sotto le plance.
I canadesi il giorno succesivo cambiano completamente faccia, non gli riesce il back to back e Charlotte, sicuramente una squadra ampiamente alla portata del team canadese, ha asfaltato Toronto con 35 punti di scarto.
Visto così il risultato ci ricorda molto quello dei Raptors di un anno fa, incapaci di reagire ad uno svantaggio e continuamente demoralizzati e demotivati. Generalmente partite del genere capitano a tutti, non si può essere lucidi ogni sera soprattutto dopo aver giocato il giorno prima ma la facilità di come Gerald Wallace abbia tagliato quel burro che era la difesa dei Raptors, la dice veramente lunga sul problema principale della gara.
Che Toronto non sia ancora in grado di leggere gli scarichi avversari sui perimetrali e dunque riuscire a completare le rotazioni in aiuto in tempo era una cosa già notata nelle recenti apparizioni della squadra di Triano. Che i Raptors soffrissero i giocatori atletici come lo è Wallace, era un ulteriore fattore che già si conosceva, ma il tutto è venuto a galla in maniera lampante ed eccessiva in questa gara. In pratica basta osservare questo match per notare ogni difetto che i canadesi hanno e che devono ancora curare prima della post-season.
Se, inoltre, in attacco il tuo play perde ben 6 palloni quando invece è uno dei migliori nel rapporto palle perse-assist e la squadra in complessivo ha a referto 15 turnovers allora la parola fine alla gara viene da sè.
Al di là delle statistiche è proprio quest'ultima questione a fare da cornice alla gara, infatti le palle perse sono avvenute in momenti delicati e sono state determinanti a spostare definitivamente l'inerzia a favore di Charlotte; contro Wallace non si possono fare questi regali perchè sono il suo pane per i contropiedi ed in campo aperto si sbizzarisce fornendo anche spettacolo, ed anche a difesa schierata, fa tutto quello che vuole sul parquet. La panchina canadese offre poco, solo un buon Amir Johnson si mette in luce con 13 punti e 8 rimbalzi in 23 minuti di gara.
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