In ogni sport di squadra ci sono giocatori che anche se non stelle, anche se non per forza titolari danno alla squadra un contributo fondamentale per raggiungere i determinati obiettivi che il team si pone ad inizio anno. Loro sono quelle pedine che uscendo dalla panchina portano sempre il loro contributo, entrando subito nel match e a volte risolvendolo.
Nel caso del basket, non si parla di quei sesti uomini designati a tavolino proprio per ricoprire quel ruolo ed essere la principale bocca da fuoco del quintetto di riserva (anche se possono tranquillamente essere schierati titolari, come Ginobili o Terry), ma quei giocatori che potrebbero partire titolari senza grandi problemi ma hannno davanti o la stella della squadra o compagni di reparto che il coach decide di schierare perchè più adatti tatticamente allo stile di gioco e alla filosofia dell'allenatore, o perchè semplicemente uscendo dalla panchina possono rendere di più non essendo oscurati dai compagni più blasonati e possono esprimere al meglio le loro capacità.
Chris "Birdman" Andersen: Lui è il giocatore che più di tutti mette sul parquet la stessa energia e costanza ogni minuto che rimane sul campo da gioco. Potrebbe giocare titolare ma proprio la caratteristica di sprigionare tutta la sua competitività e il meglio di sè nei momenti in cui gioca lo fanno un perfetto elemento in uscita dalla panchina, uno che tutti vorrebbero avere. Quando è sul campo aiuta la squadra non solo perchè è costante ed instancabile ma soprattutto perchè è un gran difensore col vizio ricorrente della stoppata (sua specialità) che lo porta quindi di conseguenza ad essere anche un buon intimidatore. In attacco non sarà un maestro di tecnica ma il suo lo da sempre, muovendosi bene, seguendo l'azione, portando buoni blocchi e mettendo a referto anche discreti punti che arrivano in predominanza in schiacciata. A rimbalzo è sempre pronto, come dimostrano i quasi 6 rimbalzi e mezzo in poco più di 20 minuti di utilizzo.
Marcin Gortat: Dopo una stagione dove ha fatto intravedere a tratti il suo talento, e dove le cifre non possono nemmeno lontanamente inquadrare questo giocatore, è pronto per aiutare in maniera concreta Orlando per la corsa al titolo. Gortat per lo più giocherà come ricambio di Howard e quindi non avrà molti minuti a disposizione, ma nel lasso di tempo in cui verrà impiegato saprà farsi notare. Marcin è uno di quei centri puri che sgomita a rimbalzo, capace a prendere posizione e a far valere il fisico possente, un giocatore che non chiede la palla in attacco ma le poche volte che la riceve non spreca e mantiene percentuali alte al tiro poichè non forza mai la conclusione. Il polacco inoltre è un buon intimidatore e difensore.
Travis Outlaw: Esce dalla panchina ma può essere benissimo un titolare perchè può tenere tranquillamente il campo per molti minuti (come già fa), e sa scegliersi i tiri, specialmente perchè è abile sia nella penetrazione sia come tiratore dalla media-lunga distanza. Nel sistema di Portland è un giocatore perfetto perchè è giovane, futuribile, dotato di un ottimo atletismo, e già in grado di prendersi delle responsabilità, perchè dopo Roy è lui l'uomo indicato per l'ultimo tiro. Outlaw è uno di quei giocatori che aiutano a fare grandi le squadre perchè se non hai una buona panchina non vai da nessuna parte. Conosce i giochi, li esegue alla perfezione e si fa trovare pronto anche nei momenti cruciali, un giocatore freddo nei minuti finali e dalla mano calda quando è in serata.
Reggie Evans: Non è un giocatore che può giocare per tanti minuti perchè non è pericoloso abbastanza offensivamente da aiutare la squadra in ambo le parti del campo, e poi ha davanti la coppia Bargnani-Bosh che ovviamente è la titolare certa nel settore lunghi dei Raptors. Ma Reggie Evans è un ricambio dall'indiscussa utilità e concretezza, probabilmente è uno dei primi tre rimbalzisti della Lega per abilità e senso di posizione, se fosse stato alto 10 cm in più avrebbe dominato sotto i tabelloni, ma anche se è poco più di 2 metri è capace di strappare rimbalzi e di stoppare con costanza. Ottimo difensore per tenacia e mentalità competitiva è una aggiunta che aiuterà non poco Toronto a migliorare, specialmente se saprà infondere la sua mentalità anche agli altri lunghi in squadra e darà alcuni consigli importanti a Bargnani per farlo crescere in difesa e a rimbalzo.
Kyle Korver: Uno di quei giocatori che in campo è specializzato a fare poche cose ma è eccellente in quello che fa. Sloan lo inserisce per aumentare notevolmente la produttività offensiva, specialmente da oltre l'arco, dove per percentuali è uno dei migliori. Infatti è proprio il tiro da tre il suo marchio di fabbrica, e se è in serata può creare non pochi problemi alle difese avversarie che devono aprirsi per fermarlo concedendo maggiori spazi. Negli anni ha accresciuto la sua capacità di penetrare anche se non la sfrutta molto fidandosi maggiormente del suo tiro. Un difetto che lo accompagna da quando gioca è la sua non irresistibile difesa; un'altra sua qualità è che può prendersi l'ultimo tiro nei finali punto a punto.
Zydrunas Ilgauskas: Dopo anni da titolare inamovibile anche il centrone dei Cavs dovrà cominciare le partite seduto sulla panchina ed entrare a partita inoltrata. Con l'avvento di Shaq giocare con due lunghi non adatti al gioco veloce rallenterebbe molto la rapidità della squadra perciò non partirà da titolare. Ilgauskas è un maestro di tecnica che sa far valere i suoi centimetri sia in attacco che in difesa, è uno degli ultimi baluardi che ancora sanno sfoderare dal proprio arsenale il gancio che applicato ad un giocatore così alto lo rende immarcabile in queste conclusioni. Fortemente presente a rimbalzo, non spicca per il suo atletismo ma compensa con tecnica e un discreto tiro dalla media.
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