Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 22 giugno 2010

UNO SGUARDO SUL DRAFT NBA 2010 PARTE 2

Eccoci alla seconda parte dell'analisi delle scelte delle squadre al draft.
Ci eravamo lasciati, con la carrellata giunta fino alla settima chiamata, oggi chiudiamo considerando quali potrebbero essere gli orientamenti dei team dall'ottava alla quattordicesima selezione.

Alla 8 saranno i Clippers a scegliere. Seppur svariate voci all'interno dei corridoi NBA danno ai losangelini un lungo, Ed Davis o Cole Aldrich, a nostro avviso sarebbe la scelta più insensata che i Clippers potrebbero fare. Con Kaman e Griffin, più Gooden e DeAndre Jordan dalla panchina, il settore pare abbastanza coperto, almeno da non "sprecare" l'ottava scelta per un lungo che non partirebbe titolare. Ben più lacunoso è il reparto ala piccola, se Al-Farouq Aminu è libero non salirà ancora. La scelta di scorta potrebbe essere Luke Babbit.


Poche parole da spendere alla 9. La riaffermazione di Kirilenko come ala piccola titolare porta Utah con un solo neo: la bagarre che si potrebbe scatenare sul perdere o meno Boozer. Inoltre Okur, seppur sempre ottimo, sta invecchiando ed urge quindi un rimedio tra i lunghi, dovrebbe essere ancora senza il "cappellino" Cole Aldrich, facile che si punti su di lui. Nel caso Utah volesse coprirsi con un esterno in più, allora si potrebbero valutare Paul George o Gordon Hayward.


Indiana (10a scelta in possesso) pare essere la più attiva per scambiare la sua scelta. Questo perchè il draft pare povero di playmaker puri e forti. Poco tempo addietro si era parlato di uno scambio Ty Lawson per la loro pick, perchè i Nuggets cercavano una chiamata tra le prime 10. La voce è sfumata, anche se non è detto che ritorni. Probabile allora che si decida di puntare su Bradley, il giocatore più vicino a quello che Indiana vuole, anche se negli ultimi minuti Ekpe Udoh ha espresso belle parole sulla possibilità di approdare nell'Indiana. Occhio al debole di Larry per i giocatori grintosi, meglio ancora se tiratori, quindi occhio all'outsider Gordon Hayward, che avendo giocato a Butler, nell'Indiana è già un idolo.

Chi invece non dovrebbe avere alcuna indecisione è New Orleans (chiamata 11). Se gli Hornets non fanno qualche scambio importante, punteranno la loro pick in direzione della migliore ala piccola rimasta: Luke Babbitt per sopperire al calo di Stojakovic, dovuto all'età.

Alla 12, Memphis invece è un pò un'incognita. Questo non tanto perchè è difficile capire chi gli serva, i Grizzlies necessitano di un ricambio per gli esterni, in particolare dell'ala piccola e/o in cabina di regia. L'incognita nasce perchè il team sembra sempre sulla bocca dei giornalisti riguardo a trade che coinvolgono importanti pezzi dello scacchiere. Non molto tempo fa era in ballo Rudy Gay, oggi si parla di una trattativa con gli Hornets che includa Mayo e Paul (anche se è arrivata la smentita). Ovvio che la scelta sarà natural conseguenza degli scambi che potrebbero avvenire. Se non accade nulla Paul George sembra il prescelto.

Nel freddo Canada, alla scelta 13, tutto gira intorno all free agency di Chris Bosh. Il leader dei Raptors sembra la star più vicino a lasciare il suo vecchio team e dunque i Raptors avrebbero bisogno di tutelarsi, ecco perchè la scelta più probabile pare essere l'ala grande Patrick Patterson. Decisione questa che porterebbe Bargnani a restare centro a meno che a Toronto non ne arrivi uno. In questo caso o Patterson fa il primo ricambio oppure Colangelo & company volgono la loro attenzione sull'ala piccola. Cosa che i Raptors farebbero anche se fossero sicuri di trattenere il 4 canadese. 

Ed infine, Houston con la 14a pick. I Rockets attendono il rientro di Yao Ming, questo comporta il ritorno agli schemi in cui si calcolava anche il cinese, ma comporta anche il rallentamento delle azioni; Rick Adelman aveva fatto giocare i suoi con un gioco rapido per ovviare al problema centimetri nel pitturato. Difficile che Houston affronti un'altra stagione con Hayes (seppur ottimo) centro, in caso Yao abbia altri problemi. Perciò l'idea sarebbe Hassan Whiteside, un 2 metri e 13 circa.
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